CATASTROFE UMANITARIA IN SOMALIA, ETIOPIA E KENYANel cosiddetto “corno d’Africa” la situazione non è più sostenibile. Nessuno ne parlava, fino ai recenti appelli.Perché questa negligenza da parte dei media internazionali?Forse siamo arrivati al punto in cui la morte di milioni di persone, soprattutto bambini, è diventata una triste abitudine, che non fa più notizia. Eppure siamo ancora in tanti a lavorare ogni giorno con impegno, per salvare vite in Somalia, Kenya e Etiopia.La nostra associazione è attiva da oltre 40 anni nelle aree colpite dalla tremenda carestia. La situazione in Somalia sta precipitando. Sempre più famiglie stanno scappando a Mogadiscio e nelle aree circostanti, per trovare cibo e acqua.L’UNHCR parla di 4.800 persone accolte a luglio nel campo rifugiati di Dadaab nella parte orientale del Kenya. Circa 1.000 persone sono accolte ogni giorno al campo di Doolow Ado, in Etiopia. Nel mese di giugno più di 54.000 persone sono fuggite in Etiopia e Kenia.
Adottare un bambino a distanza
CATASTROFE UMANITARIA IN SOMALIA, ETIOPIA E KENYANel cosiddetto “corno d’Africa” la situazione non è più sostenibile. Nessuno ne parlava, fino ai recenti appelli.Perché questa negligenza da parte dei media internazionali?Forse siamo arrivati al punto in cui la morte di milioni di persone, soprattutto bambini, è diventata una triste abitudine, che non fa più notizia. Eppure siamo ancora in tanti a lavorare ogni giorno con impegno, per salvare vite in Somalia, Kenya e Etiopia.La nostra associazione è attiva da oltre 40 anni nelle aree colpite dalla tremenda carestia. La situazione in Somalia sta precipitando. Sempre più famiglie stanno scappando a Mogadiscio e nelle aree circostanti, per trovare cibo e acqua.L’UNHCR parla di 4.800 persone accolte a luglio nel campo rifugiati di Dadaab nella parte orientale del Kenya. Circa 1.000 persone sono accolte ogni giorno al campo di Doolow Ado, in Etiopia. Nel mese di giugno più di 54.000 persone sono fuggite in Etiopia e Kenia.