SSCNAPOLI

San Paolo, un pieno d’amore


Chi trova un amico trova un teso­ro: e chi ne trova 649mila? Benvenuti nel ca­veau del San Paolo, un forziere senza egua­li, una miniera ad osservarla bene. Benvenu­ti in quello spicchio di mondo antico, dove il calcio rimane una passione popolare e anche genuina, in quell’angolo di umanità che ­volente o nolente - alle quin­dici della domenica deve sen­tirsi partecipe d’un avveni­mento e trasformarlo in Evento. Benvenuti al San Paolo, dove è impossibile sentirsi soli; benvenuti in uno stadio chiuso per tre volte ma capace, alla fi­ne d’un 2007 indimenticabile, di rimediare 649 mila spettatori, media sbalorditiva - in un periodo di vacche magre - di trentaseimi­la affezionati a partita. Un trionfo, a prescin­dere.Non c’è satelitte che tenga, non c’è digita­le terrestre che resista, non ci sono divaga­zioni sul tema e Fuorigrotta rimane il rifugio quindicinale d’una città che non sa vivere senza pallone, che non è disposta a negarsi un’ora e mezza di svago, che alle tre della domenica antepone il Napoli a qualsiasi altro interesse. Benvenuti in uno stadio ch’è la val­vola di sfogo d’una città frastornati da pro­blemi di svariata natura ma ch’è assediata, intimisticamente, dal richiamo per una ma­glia capace di resistere allo scoramento d’un Fallimento, all’infernale soggiorno in C. Si fa in fretta a dire seicentoquarantanovemila spettatori, ma provate voi a raccogliergli quando dall’altra parte non ci sono solo il Ge­noa e la Juventus, ma pure l’Arezzo e lo Spe­zia, l’Albinoleffe e il Pescara.Ci voleva un amico, per uscire dalla gabbia maledetta d’un calcio opprimente e Napoli pure stavolta ha fatto le cose in grande, rega­landosi picchi insospettabili per la B (50.708 presenti con il Genoa) e riba­dendo in serie A, nelle sfide autentiche, quelle accompa­gnate dalla nevrosi della vigi­lia modello-Juventus, di non volersi perdere uno e un solo appuntamento (56.022).Seicentoquarantanovemila spettatori nell’anno solare co­stituiscono un dato statistico quasi al di fuori del comune e confermano che Napoli può contare su una massa unifor­me alle spalle, nelle sue fatiche calcistiche. E il boom di spettatori in uno stadio che al­l’inizio del Terzo Millennio, pur nella stagio­ne della A, s’era lasciato spesso ampi spazi vuoti, viene peraltro ridimensionato non so­lo dalle tre partite (Piacenza e Arezzo in B, Genoa in A) a porte chiuse, ma anche dalle due (Spezia e Vicenza), lasciate ai soli abbo­nati.I numeri del San Paolo raccontano, ovvia­mente, che il primato è concentrato nella magica notte con la Juve, ma niente male i 41.762 spettatori della sfida all’Albinoleffe o i 35.349 che,dopo il 5-1 di Bergamo, hanno deciso d’esserci comunque. L’aritmetica non mente e la somma d’un anno a Fuorigrotta è testimone d’un tempo che non tramonta mai: chi trova un San Paolo trova un tesoroFonte: www.tuttonapoli.net