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I sindaci della zona stabiese: più fondi alle forze dell’ordine


GRAGNANO. «Più fondi alle forze dell’ordine». La richiesta arriva da Gragnano, dove ieri mattina si è riunita la Commissione d’Inchiesta Anticamorra formata dai sindaci di alcuni Comuni della zona e presieduta da Gianfranco Valiante. Presenti, ieri mattina, i sindaco Annarita Patriarca (Gragnano) (nella foto), Antonio Varone (Sant’Antonio Abate), Domenico Peccerillo (Casola di Napoli) e Giuseppe Dattilo (Pimonte), e il vicesindaco di Castellammare di Stabia, Giuseppe Cannavale. Tutti hanno chiesto a gran voce un aumento dei fondi destinati alle forze dell’ordine che «se messe in grado di lavorare, con mezzi adeguati, sanno compiere e bene il proprio lavoro». L’esempio più recente riguarda l’omidio di Carlo Cannavacciuolo, 27enne di Santa Maria la Carità, altro Comune dell’hinterland stabiese, i cui presunti assassini sono stati identificati in pochissimi giorni dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. Tra le altre proposte venute fuori durante la riunione della Commissione d’Inchiesta Anticamorra, c’è anche quella dell’istituzione di altri fondi: «Per essere più sicuri e controllati – hanno spiegato i sindaci della zona stabiese e dei monti Lattari – c’è bisogno di reti di telecamere a circuito chiuso diffuse nella maggior parte del territorio. Solo così si può fare prevenzione sul territorio, scoraggiando i malintenzionati, e in ogni caso risalire più facilmente a chi commette reati». Visto che la riunione si è svolta a Gragnano, inevitabile il riferimento alla Commissione d’Accesso che sta analizzando tutti atti comunali gragnanesi: sotto la lente dei commissari prefettizi è finito, in particolare, l’appalto per il restauro del trecentesco Monastero di San Nicola dei Miri, gestito da Tess ed aggiudicato da una ditta in odore di camorra, ritenuta vicina al padrino Antonio Iovine del clan dei Casalesi. Ma sono stati visionati documenti relativi anche ad altri appalti minori, direttamente gestiti dal Comune di Gragnano, e che potrebbero contenere irregolarità. Entro metà dicembre dovrebbe arrivare il responso. Giornale di Napoli