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Il Centro Laser dovrebbe essere l’azienda chiamata a gestire le nuove Terme di Stabia


Francesco Fusco - Castellammare di Stabia. Il Centro Laser dovrebbe essere l’azienda chiamata a gestire le nuove Terme di Stabia nei prossimi 8 mesi. La ditta, che opera nella città stabiese con l’ambulatorio polispecialistico e un poliambulatorio sanitario, è stata l’unica a rispondere al bando temporaneo, espletato dal Comune per la riapertura dell’azienda del Solaro. In particolare, la ditta aggiudicatrice dovrà occuparsi del mantenimento delle convenzioni con l’Asl e della riattivazione di tutto, o parte, del sistema di cure erogate dalle Terme. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto ieri mattina. Oggi ci sarà invece l’apertura della busta. Se l’azienda Centro Laser avrà presentato tutta la documentazione richiesta, e quindi soddisferà tutti i requisiti richiesti dal bando, potrà ricevere la gestione per i prossimi 8 mesi. Si tratta di un affidamento temporaneo, in attesa di conoscere l’iter del concordato fallimentare, che andrà comunque avanti in modo indipendente e parallelo. Al bando di ieri non ha partecipato la cooperativa «Stabiae Terme», costituita da 120 ex lavoratori. Una scelta che, secondo indiscrezioni, sarebbe stata dettata dalla mancanza di risorse economiche per poter poi garantire la riapertura delle Terme. La vicenda è destinata comunque a creare nuove polemiche, anche alla luce del parere contrario da parte delle organizzazioni sindacali di categoria. «Questo bando non tutela i lavoratori – hanno affermato i rappresentanti cittadini della Cisl durante un recente incontro con il sindaco Nicola Cuomo – Ci troviamo infatti dinanzi a un progetto fumoso, che non garantisce né i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, né gli ex dipendenti stagionali». La questione Terme, intanto, potrebbe avere delle ripercussioni anche sulla scena politica locale, ancora monopolizzata dalla crisi interna all’amministrazione Cuomo. A tal proposito si terrà giovedì prossimo un nuovo Consiglio comunale, con all’ordine del giorno ben 12 argomenti. Tra questi, la «verifica delle intenzioni amministrative e le reali iniziative messe in campo dall’amministrazione per recuperare la storica struttura di Palazzo Reale», oltre alle modifiche di alcuni regolamenti, tra cui quello delle associazioni e della polizia urbana. Non sono esclusi clamorosi colpi di scena. Nelle ultime ore, infatti, sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di una diserzione da parte dei cosiddetti «dissidenti del centrosinistra». In poche parole, secondo quanto trapela da Palazzo Farnese, Alessandro Zingone, Michele Migliardi e Eduardo Melisse potrebbero decidere di non partecipare ai lavori dell’aula, aumentando così ancora di più le distanze con il sindaco Cuomo e il resto della maggioranza. «Contrastare chi detiene il potere è sicuramente la scelta più difficile – afferma Migliardi – ma in questo caso è l’unica scelta giusta. Mi sono candidato e sono stato eletto consigliere comunale per sostenere le ragioni di un’azione politica in grado di dare risposte ai cittadini, di conseguenza non ho la minima intenzione di sopportare ulteriormente la permanenza di un becero sistema di micronotabili locali, provvisori detentori del potere cittadino». Ma al centro del dibattito politico cittadino c’è anche la questione Faito. L’assessore Nicola Corrado ha infatti chiesto la convocazione di un tavolo tecnico in Regione per il rilancio dell’area. «Sul Faito non ci può essere chi vince e chi perde – afferma – Regione e Comuni vinceranno quando riaprirà la funivia e creeremo le condizioni per attrarre investimenti privati. Il tutto – continua – al fine di concretizzare il rilancio economico di un sistema produttivo in crisi e che resiste solo grazie alla forza, alla passione e al coraggio degli imprenditori che operano sul territorio». Fonte: Il Mattino