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Castellammare: Terme di Stabia, sventato l’ennesimo furto


Francesco Ferrigno - Castellammare di Stabia. Allarme sicurezza per il complesso delle Antiche Terme di Stabia: i carabinieri hanno sventato ieri notte l’ennesimo furto ai danni della struttura di piazza Amendola. Ignoti, infatti, sono penetrati all’interno dell’area termale interessata da lavori di messa in sicurezza cercando di portare via molti chili di rame. Sul posto sono intervenuti a seguito di una segnalazione i carabinieri della compagnia di Castellammare, agli ordini del capitano Gianpaolo Greco e del tenente Carlo Santarpia. I militari hanno individuato i malviventi che però si sono dati alla fuga riuscendo a far perdere le proprie tracce. Le forze dell’ordine hanno recuperato la refurtiva: un quintale di cavi di rame asportati dagli impianti del complesso. Le Antiche Terme, così come anche le Nuove Terme, sono state più volte prese di mira da ladri e vandali. Proprio per questo nei giorni scorsi il Comune ha affidato con procedura d’urgenza il servizio di guardiania notturna alla «Cgs srl» che, a quanto pare, non ha cominciato ancora l’attività. Nei mesi scorsi lo stabilimento ha subito danni molto ingenti: sono stati tagliati e rubati cavi elettrici, distrutti tutti gli arredi delle toilette, le porte nei corridoi sono state sventrate, gli estintori svuotati, le apparecchiature antincendio danneggiate. L’antico stabilimento, ubicato nel centro antico, è interessato da lavori di restauro iniziati nel 2007 e nei suoi locali sono ospitati i macchinari che trasportano le acque nel complesso nuovo. All’interno della struttura, che aspetta ancora di essere aperta al pubblico (è stata utilizzata negli anni scorsi solamente per alcuni spettacoli estivi), si sono verificati frequenti allagamenti forse causati da lavori fatti male e attualmente regnano abbandono e degrado, escrementi, bottiglie di liquori e siringhe. Più volte i sindacati dei lavoratori della partecipata che dovrebbe gestire i complessi termali, ma che si trova in liquidazione e con i dipendenti in cassa integrazione, hanno lanciato l’allarme sulla sicurezza delle strutture. Proprio sul fronte della vertenza, come confermato dal sindaco Nicola Cuomo, ieri mattina il commissario liquidatore della municipalizzata Terme di Stabia, Fulvio Sammaria, ha depositato presso il Tribunale di Napoli l’azione di responsabilità del Comune nei confronti degli ex manager e degli ex membri del collegio dei revisori dei conti. Si tratta di presunte responsabilità che avrebbero portato alla crisi dell’azienda e quindi alla messa in liquidazione. Responsabilità che sarebbero emerse dall’analisi dei documenti da parte degli attuali vertici di Terme: una «malagestio» che ha prodotto, soprattutto negli ultimi dieci anni, debiti per oltre undici milioni di euro. «Abbiamo messo in atto ciò che era stato previsto – ha detto Cuomo – il tutto nell’interesse dei lavoratori e dei creditori poiché le eventuali somme recuperate serviranno a soddisfarli». Sammaria, inoltre, al momento di elaborare i Bilanci 2011 e 2012, in un documento aveva già ipotizzato delle responsabilità. «Dall’esame delle scritture contabili e della documentazione sociale – aveva scritto il commissario – emergono profili di responsabilità sull’attuale stato di deficit patrimoniale della società da addebitare alle azioni e alle attività di chi ha ricoperto in precedenza i ruoli di amministratore e sindaco». Anomalie di gestione, quindi, che l’attuale management ha addebitato ai suoi predecessori, che avrebbero in qualche modo accentuato la crisi del termalismo che nel piano di concordato è descritta come un «fenomeno generalizzato indotto innanzitutto dalla riduzione del fatturato del comparto termale assistito dal Sistema Sanitario Nazionale con un’incidenza sul totale del fatturato delle prestazioni termali passato dal 57% nel 2002 al 41% nel 2009». Fonte: Il Mattino di Napoli