STABIA NEWS

Castellammare: San Leonardo, il pronto soccorso rischia il collasso


Francesco Fusco – Castellammare di Stabia. Carenza di strutture e di personale, disagi al pronto soccorso e un senso d’incertezza che pone seri interrogativi sul futuro della sanità stabiese. È il quadro che emerge all’ospedale San Leonardo, dove negli ultimi giorni sono cresciuti i casi di pazienti costretti ad aspettare sulle sedie (o addirittura all’impiedi, a causa dell’assenza di barelle) il loro turno per essere visitati al pronto soccorso. «Ci sono persone che stanno anche giornate intere su sedie di fortuna – affermano i camici bianchi, che hanno deciso di scrivere ai vertici dell’Asl – e nessuno fa niente per questo ospedale, né i sindacati né tantomeno i politici. Proprio la carenza di strutture e personale – continuano – ci costringe anche a coprire il ruolo di ausiliari, con il trasporto degli stessi pazienti nei reparti specialistici». La protesta tocca in maniera particolare il personale infermieristico del pronto soccorso: in questo caso i turni composti da cinque unità devono far fronte a una media di 250–300 accessi giornalieri, statisticamente registrati in questo periodo di picco influenzale. «Non possiamo continuare a lavorare così – concludono – sono anni che l’ospedale San Leonardo viene bistrattato da chi dovrebbe garantirne l’efficienza. Ma la cosa più grave è che, nonostante i nostri ripetuti appelli, gli organi competenti non ci hanno contattato. Né tantomeno hanno avuto modo di raccogliere le nostre istanze per verificare in quali condizioni siamo costretti a lavorare quotidianamente. Abbiamo sollevato varie volte l’emergenza del pronto soccorso – concludono – ma la sanità del nostro comprensorio continua a vivere un periodo di grande confusione». Non si è fatta attendere la replica dell’Asl. «Ci troviamo dinanzi ad un’emergenza cronica – fanno sapere dalla direzione sanitaria – aggravata ancor di più dal virus influenzale che, in questo periodo, rende ancora più difficile il lavoro al pronto soccorso. Abbiamo perso un terzo dei nostri dipendenti (molti dei quali andati in pensione), ma il piano di rientro previsto dalla Regione non ci permette di fare nuove assunzioni. Ci rendiamo conto che la situazione, in un reparto attivo 24 ore come il pronto soccorso, sia estremamente delicata, ma paghiamo lo scotto di un’emergenza che sta colpendo l’intero sistema sanitario campano». Le proteste tuttavia non si fermano qui. I sindacati infatti hanno scritto ai vertici dell’Asl per chiedere il pagamento degli straordinari agli infermieri dell’Spdc (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) e all’unità di salute mentale di Sorrento. «I lavoratori non possono attendere ulteriormente l’applicazione di un loro innegabile diritto – affermano Michele Costagliola, rappresentante del Nursing Up, e Nicola Esposito, delegato Rsu – Nei mesi di novembre e dicembre gli infermieri di queste strutture hanno effettuato orario di lavoro in regime di straordinario, a causa della perenne carenza del personale atto a garantire i minimi assistenziali. Il tutto, con l’obiettivo di rispondere ad eventuali urgenze ed emergenze psichiatriche sul territorio. Chiediamo il pagamento nella prossima busta paga di gennaio – continuano – onde evitare il ricorso ad iniziative legali che potrebbero vedere l’azienda soccombere nei confronti di operatori che si prodigano per il buon andamento del servizio». Quindi le conclusioni. «I lavoratori di queste strutture non sono di serie B e per questo motivo abbiamo deciso di appellarci a tutti gli organi competenti». Fonte: Il Mattinodi Napoli