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Pompei - No alla nuova stazione delle Ferrovie dello Stato


Il Comune boccia l’hub ferroviario approvato da Delrio e Franceschini: «Ci danneggia»Gli interessi economici della Pompei nuova «minacciati» dalla realizzazione di una nuova stazione a ridosso del sito archeologico. A Pompei scoppia il caso “No Hub”. L’amministrazione comunale «sfida» il Governo di Renzi e dice: «Non concederà per nessuna ragione al mondo la variante al piano regolatore. Alzeremo barricate uniti a commercianti e imprenditori». Una riunione di maggioranza straordinaria è stata convocata d'urgenza quando al comune è arrivato il progetto «calato dall’alto», dicono gli amministratori, per chiedere le autorizzazioni a procedere. La parola d’ordine della maggioranza è stata: “No Hub”. Ma facciamo un passo indietro fino al 22 settembre 2015 quando, in seno a una riunione del comitato di gestione della «buffer zone», i ministri Dario Franceschini e Graziano Delrio approvarono il piano per la realizzazione di un nuovo «Hub», unico tra Rfi ed Eav, a Pompei. Il gruppo FS è stato incaricato di redigere un progetto per la nuova stazione ferroviaria, denominata «Pompei Scavi» che sorgerà sull'intersezione della linea RFI Napoli-Salerno con la linea della Circumvesuviana Napoli-Sorrento. La stazione sarà collegata direttamente agli scavi da un percorso pedonale elevato – che passerà sulla testa dell’autostrada A3 Napoli-Salerno – ed attrezzato, che avrà anche la funzione di snodo di smistamento del flusso turistico verso l’ingresso di Porta Marina Superiore, il sito archeologico. Il costo dell'intervento è stimato in circa 35 milioni di euro; i tempi prevedono 12 mesi per la progettazione, le attività negoziali, l'acquisizione delle aree e dei permessi e di 18 mesi per i lavori e il collaudo finale. In questi calcoli, però, non era stata contemplata la bocciatura del comune di Pompei. «La stazione – annunciarono i due ministri – sarà fulcro del rilancio di Pompei per renderla più facilmente raggiungibile da Roma e Napoli». Parte, dunque, la crociata dell'amministrazione comunale contro il Governo. «Il consiglio boccerà la variante e nella conferenza dei sevizi il comune darà parere negativo», tuonano i consiglieri di maggioranza Alfonso Conforti e Raimondo Sorrentino de «La Pompei Democratica». «Senza la nostra autorizzazione – dicono – il Governo Centrale non potrà fare nulla». Sono pronti a tutto pur di difendere il commercio turistico della Pompei fondata dal Beato Bartolo Longo. «Siamo pronti anche alle barricate per impedire la morte dell’economia turistica della città nuova. Pompei sarà tagliata fuori dal turismo e i 3 milioni di visitatori degli scavi saranno dei fantasmi che camminano sulla testa dell’economia locale. Sono anni – continuano Conforti e Sorrentino – che chiediamo una legge speciale per Pompei perché, con le sole forze economiche delle casse comunali, non riusciamo a realizzare infrastrutture per l’accoglienza turistica. La realizzazione di una nuova Hub isolerà ancora di più la città nuova non creando alcun beneficio. Tale progetto va contro i nostri sforzi di rilanciare l’economia e portare il turismo nel centro storico». Ed ancora «il progetto non sposa per nulla le linee guida della ”buffer zone”. Non accetteremo mai un progetto calato dall’alto senza aver interpellato le istituzioni locali, al contrario di quanto afferma il premier Matteo Renzi. Lo ostacoleremo in tutte le sedi istituzionali e non. Abbiamo il dovere di difendere i diritti economici dei cittadini pompeiani, ci hanno dato la loro fiducia attraverso il voto, e lo faremo ad ogni costo». Fonte: Il Mattino di Napoli