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Stabia e ricerca archeologica cento studiosi a confronto


L’appuntamento diventerà annuale ed è finalizzato alla diffusione nel mondo delle attività legate al sito
Castellammare. La Fondazione Restoring Ancient Stabiae, in collaborazione con la soprintendenza speciale per i beni archeologi di Napoli e Pompei, organizza oggi a Castellammare il primo workshop nazionale sul patrimonio archeologico di Stabia, dal titolo «Storia delle ricerche archeologiche a Stabia dal ’700 ad oggi». Il workshop, patrocinato dal Mibac (Miur), da Regione Campania e Comune di Castellammare, si svolgerà presso la sede operativa della Fondazione, l’Istituto internazionale vesuviano per l’archeologia e le scienze umane. L’iniziativa, che ha come obiettivo principale la promozione sul panorama nazionale dell’area archeologica di Stabia, vede la partecipazione di cinquanta Università italiane e circa un centinaio di docenti universitari. «Questo incontro - afferma il consigliere delegato della Fondazione Ras, Ferdinando Spagnuolo - è un ulteriore passo verso la realizzazione della mission della nostra Fondazione, ovvero la realizzazione del Parco archeologico di Stabia. Siamo convinti - continua Spagnuolo - che il mondo della ricerca in Italia saprà apprezzare questo straordinario patrimonio archeologico, che non ha nulla da invidiare a Pompei ed Ercolano in termini di conservazione e qualità dei ritrovamenti. È per noi obiettivo prioritario - conclude Spagnuolo - quello di farne un attrattore culturale di primario interesse di livello internazionale». Archeostabiae diventerà un appuntamento annuale rivolto al mondo universitario e della ricerca, finalizzato a diffondere le attività e i progetti di sviluppo del sito di Stabiae. La tavola rotonda, prevista oggi pomeriggio e coordinata da Thomas Howe, professore di storia dell’arte alla Southwestern University di Georgetown (Texas), sarà luogo di confronto e scambio di esperienze tra i docenti italiani per discutere dei piani di sviluppo programmati dalla soprintendenza archeologica di Pompei per il sito stabiese. Il workshop, come sostengono Pasquale Guerrieri e Antonella Riviccio, organizzatori dell'evento, «offrirà l'occasione per discutere delle prospettive future di collaborazione tra pubblico e privato nella gestione dei beni culturali, traendo spunto dall’esempio concreto offerto dall'attività della Fondazione Ras». In occasione della visita agli Scavi di Stabiae sarà possibile osservare, per la prima volta, il nuovo intervento di scavo realizzato a villa San Marco e gli interventi di scavo nel grande peristilio di villa Arianna, grazie ai fondi Por Campania. il mattino