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Gragnano: in Via Quarantola scomparsi 12 alberi protetti


Il consigliere Giuseppe Cesarano ha sporto denuncia per l’abbattimento dei pinus pinae Presentata una denuncia contro l’abbattimento dei pini marittimi avvenuto qualche settimana fa in via Quarantola, a Gragnano. Apresentarla è il consigliere comunale Giuseppe Cesarano, tramite il suo avvocato, Enza Perna. “Quanto accaduto recentemente – afferma Cesarano – ci è poco chiaro. Non è possibile abbattere tanti alberi senza un motivo particolare nell’ambito dei lavori. Non ci sono dubbi, per me sono stati commessi degli illeciti penali ed amministrativi”. Afine novembre, in via Quarantola sono comparse perimetrazione e recinzione dell’area, del tratto stradale, del marciapiedi e degli alberi stessi. In pochi giorni, poi, al cantiere edile è seguito addirittura l’abbattimento di tutti gli alberi presenti, circa 12 arbusti facenti parte della specie “pinus pinea”, nonché il taglio e il conseguente trasporto altrove per essere venduto come legname. “Normalmente – attacca il consigliere in quota Sd – c’è bisogno di tante autorizzazioni per prendere determinate scelte. Inoltre, gli alberi erano posti nel centro storico di Gragnano, vincolato anche da altre norme. Invece, con la relazione di un solo agronomo e senza altre richieste, subito sono stati abbattuti tanti alberi che facevano parte della storia di Gragnano”. Piantati in seguito al terremoto del 1980, i pini erano cresciuti in altezza e, facendo parte di “macchia mediterranea”, non potevano praticamente essere toccati. Anzi. “Doveva essere studiata una soluzione per reimpiantare i pini in via Ogliaro – spiega Cesarano – invece sono stati abbattuti e sono diventati legna. Unvero e proprio scempio”. Secondo il consigliere gragnanese c’è stata una “forzatura”. “Secondo le relazioni, 2 alberi erano pericolanti, per questo era stato richiesto il loro abbattimento. Invece, si è andati oltre, abbattendo tutti gli alberi presenti lungo la strada. Non sono stati nemmeno interpellati Corpo Forestale, Protezione Civile e Soprintendenza, organi competenti, motivando il tutto con le “avverse condizioni meteo” che da sole non giustificano tale scempio”. il Gazzettino Vesuviano