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Delibera-capestro per Monte Faito


Affidamento al parco ma gli oneri sono a carico di Palazzo Matteotti Una delibera capestro. Aspre contestazioni, ieri, all’interno del consiglio provinciale che ha reso noto di aver approvato un protocollo di intesa che ha affidato al Parco regionale dei Monti Lattari l’affidamento di Monte faito, il tutto con una gestione libera da vincoli e controlli, del prezioso complesso turistico. Il complesso immobiliare Monte Faito, costituito essenzialmente da immobili adibiti a funzioni sportive e ricreative nonché da 420 ettari boschivi, fu acquistato da Provincia di Napoli e Regione Campania all'inizio del 2007 dalla Fintecna Spa. «Dopo due anni nei quali abbiamo più volte sollecitato un accordo sulla gestione del sito ecco che la Provincia e la Regione, con un patto scellerato, approvano l’affidamento - ha detto il capogruppo di An alla Provincia Luigi Rispoli - Secondo questo sconsiderato accordo entro il 31 marzo il Parco dovrebbe presentare un piano di gestione i cui interventi che saranno previsti, saranno finanziati da Regione e Provincia. Prima anomalia poiché è evidente che un affidamento deve tener conto del piano di gestione che deve essere, per questo, presentato e vagliato ai fini dell’affidamento della struttura». Inoltre il protocollo prevede che il Parco per la gestione della struttura potrà avvalersi di personale della Regione e della Provincia. Una previsione, questa, che da sola merita un esposto alla Corte dei Conti considerato che un ente pubblico non può pagare personale che presta la propria opera per altri enti. «La chicca è però certamente rappresentata dalla previsione che il Parco potrà incrementare la volumetria esistente fino ad un massimo del 30% purché la stessa sia destinata ad attività turistico ricettiva. Una speculazione edilizia in piena regola in una area altamente protetta sulla quale vigono certamente i vincoli paesaggistici» ha concluso Rispoli. Riassumento insomma gli interi oneri della operazione sono a carico di Regione e Provincia, le quali non possono però intervenire in merito alle modalità di gestione della struttura che a questo punto il parco potrà liberamente affidare a chiunque in maniera del tutto discrezionale e arbitraria senza dover rendere conto ai proprietari e tutto ciò per un periodo di 20 anni. «Non c’è dubbio che questa operazione di evidente speculazione punta a garantire alcuni uomini della sinistra laddove dalle urne dovesse uscire una sonora bocciatura a questo modo clientelare di governare cui ci hanno abituato Bassolino ed il centrosinistra in questi anni» ha chiosato Rispoli. eriada (18-02-09 Giornale di Napoli)