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Castellammare: tentato omicidio, giovane in cella


Sparò a due coetanei per futili motiviCASTELLAMMARE DI STABIA. Dovrà restare in carcere fino al gennaio perché ritenuto responsabile di tentato omicidio nei confronti di due giovani. Alessandro D’Alessandro, 23enne di Castellammare di Stabia, è stato arrestato ieri dai carabinieri della compagnia stabiese che, guidata del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, che hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso il 26 marzo dal Tribunale di Torre Annunziata. I fatti per i quali il giovane D’Alessandro è stato condannato, risalgono al 4 gennaio 2007: in piazza Matteotti, pieno centro di Castellammare, il 23enne sparò diversi colpi d’arma da fuoco, ferendo per futili motivi due giovani pregiudicati stabiesi, Alessio Di Vuolo, oggi 25enne residente al viale Europa, e Vincenzo Rescigno, 22enne di via Pergola, furono raggiunti dai proiettili esplosi dalla semiautomatica di D’Alessandro. I due, già noti alle forze dell'ordine per alcuni precedenti legati ad atti vandalici, giunsero feriti e sanguinanti all’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove furono accompagnati da alcuni passanti. Di Vuolo fu raggiunto al gluteo sinistro, mentre Rescigno all'emitorace destro. Quest’ultimo fu sottoposto immediatamente ad un delicato intervento chirurgico e trasferito al Cardarelli di Napoli dove rimase ricoverato in prognosi riservata per diversi giorni. Di Vuolo, invece, se la cavò in poco più di 20 giorni. Per fortuna solo due proiettili andarono a segno. La dinamica della sparatoria fu immediatamente ricostruita dai carabinieri, che intervennero poco dopo sul posto per i rilievi e gli interrogatori di alcuni testimoni del fatto. La prima versione raccontata dai due feriti risultò essere verosimile, e in poco più di due anni è arrivata anche la condanna per il loro aggressore. I due giovani, mentre erano a piedi in piazza Matteotti a Castellammare, furono avvicinati da altri due individui a bordo di una Lancia Y e l'autista, dopo un diverbio, estrasse una pistola dal cruscotto della sua auto sparando contro i due malcapitati. Si trattava proprio di Alessandro D’Alessandro, che sparò senza pensarci su per futili motivi. Una sparatoria in piena regola che, per gli inquirenti, poteva essere anche considerata quasi uno scontro tra bande emergenti nella microcriminalità stabiese. Episodio simili, che hanno visto come protagonisti giovani stabiesi, se ne sono verificati nel corso degli anni, ma ultimamente la vera emergenza a Castellammare si chiama camorra. Sono sei le persone uccise da ottobre ad oggi, segno di un fermento pericolosamente crescente nella malavita organizzata stabiese. Dario Sautto - Giornale di Napoli