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Quagliarella a tutto campo: «Lavezzi è un fenomeno»


"A Udine sono stato schierato pure al centro dell'attacco ma resto una seconda punta". "Ho firmato subito Sarei venuto al Napoli anche per giocare in C2 o in Interregionale"."Ci sono attaccanti bravi. Ci toglieremo soddisfazioni"E annuncia che organizzerà un bus con gli amici stabiesiLINDABRUNN - La trattativa che lo ha portato a Napoli è durata tre giorni. Un record stabilito da Aurelio De Laurentiis e Fabio Quagliarella, il bomber della nazionale, napoletano di Castellammare di Stabia, da tredici anni lontano dalla sua terra e dalla squadra per la quale ha sempre tifato. Alla conferenza stampa di presentazione, ieri mattina nel ritiro austriaco di Lindabrunn, c'erano anche i suoi amici e compagni di squadra Vitale e Iezzo, stabiesi e suoi fan. Il sogno azzurro per Fabio Quagliarella - «volevo venire sin da quando il Napoli era in serie C» - è finalmente realtà. Ha già riscoperto il gusto di parlare in dialetto. «Che divertimento, ma va a finire che l´italiano me lo scordo». Al Fabio Quagliarella show assistono in prima fila Iezzo e Vitale. «Incredibile, tre calciatori di Castellammare nella stessa squadra: non ce li hanno nemmeno alla Juve Stabia», scherza il nuovo attaccante del Napoli.Che effetto le fa? «Di soddisfazione assoluta. Questa è una realtà in cui sono a mio agio, dove ho trovato vecchi amici e nuovi compagni. Dove c'è un clima di grande armonia, di rispetto e di sana professionalità. Francamente, non me l'aspettavo così, dopo tutto quello di cui sentivo parlare a Udine. Spogliatoio spaccato, morale a terra. Nulla di tutto ciò, sono contento di far parte di questo gruppo». Un gruppo dove c'è anche un argentino di nome Lavezzi, fino a qualche tempo leader della squadra, oggi in rottura con la società. «Non entro nel merito, posso dire però che Lavezzi in campo è un fenomeno. In due anni ha dato tanto al Napoli, come calciatore non si discute. Non è egoista, segna e fa segnare. Di attaccanti bravi ce ne sono diversi: da Denis a Pià a Datolo. Possiamo toglierci belle soddisfazioni». Obiettivo Europa, è possibile? «Non sono abituato a promettere nulla ai tifosi, giocheremo partita dopo partita provando ad arrivare più in alto possibile. Daremo il massimo, questo lo posso assicurare». I tifosi aspettano i suoi gol, magari belli come quello che l'anno scorso realizzò al San Paolo da avversario. «Certo, mi piacerebbe farne tanti. E finalmente prendermi gli applausi di tutto lo stadio. Conosco i tifosi del Napoli, sono calorosissimi. Allo stadio sono anche in settantamila, sono fantastici». Lei rappresenta lo sforzo economico più grande fatto dal Napoli negli ultimi anni. Si sente caricato di responsabilità? «So che il presidente De Laurentiis ha fatto uno sforzo importantissimo. Spero di ripagare con le prestazioni in campo. Le responsabilità in ogni caso mi caricano ulteriormente, mi stimolano a far meglio. Spero di far bene per restare col Napoli più tempo possibile». Ha un contratto di cinque anni, un legame lungo. «Che spero diventi ancora più lungo. Cinque anni, più altri cinque. Resto qui fin quando non mi cacciano». Ha ritrovato lo stesso Donadoni ct della nazionale? «Ho rivisto una persona seria e rigorosa che sa fare bene il suo lavoro». Prima o seconda punta, come preferisce? «A Udine giocavo col tridente, mi sono trovato bene. Sono una seconda punta ma mi adatto anche a fare la prima». Con chi ha legato di più? «Con tutti, certo Iezzo e Vitale sono di famiglia. Ci organizzeremo in pullmino per arrivare da Castellammare a Castelvolturno». E' contento Quagliarella, il Napoli gli sta cucito addosso a misura. Monica Scozzafava - Corriere del Mezzogiorno