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Attivisti del Wwf minacciati nell’oasi del Monte Faito


Ambientalisti pedinati dopo la denuncia contro il comune per i lavori realizzati nell'area protetta VICO EQUENSE. Riprende il braccio di ferro tra gli ambientalisti del wwf sezione penisola sorrentina ed il comune di Vico Equense dopo la realizzazione dell’area fieristica sul massiccio del Monte Faito che nonostante il sequestro da parte della magistratura si sta trasformando in una attività a scopo di lucro. Gli attivisti del wwf volevano semplicemente monitorare lo stato dei luoghi quando l’altro giorno si sono recati nell’area picnic (nella foto) realizzata in occasione della manifestazione “Oceanoverdefaito” che tra luglio ed ottobre ospita una serie di rassegne folkloristiche per il rilancio di una montagna abbandonata da anni. Ad aspettarli, però, già all’ingresso dell’area, c’erano i guardiani della manifestazione che dopo averli riconosciuti tra centinaia di persone hanno preso a pedinare i ragazzi del wwf fino a quando, rotti i preamboli, hanno iniziato a provocarli, intimidirli, minacciarli, così come riportano i diretti protagonisti. «Oltre al danno la beffa, dichiara Claudio d’Esposito presidente del wwf sezione penisola sorrentina, addirittura ad una nostra giovane attivista, che si trovava di passaggio nei pressi delle toilettes, è stato animosamente rinfacciato l’intento di volersi servire dei servizi igienici e violentemente ribadito di non averne alcun diritto in quanto avevamo denunciato la realizzazione dei gabinetti nel bosco. Poi lo stesso guardiano dell’Associazione Volontari del Faito ci ha chiesto i documenti e al nostro diniego ci ha pedinato per tutto il tempo tra stands e tavolini». Ancora una volta gli ambientalisti sparano a zero sul fatto che nonostante diversi sopralluoghi da parte di polizia e carabinieri una squadra di operai abbia comunque continuato a lavorare in un cantiere abusivo per settimane sotto la supervisione personale del sindaco Gennaro Cinque, fino alle operazioni di sequestro, dissequestro temporaneo e nuovo sequestro ordinati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Le aree realizzate su suolo di proprietà di Provincia e Regione, come testimonia l’indagine eseguita dagli attivisti del wwf, vengono inoltre adesso sfruttate a scopo di lucro. Sarebbero gli stessi volontari del Faito ad accettare un obolo di pochi euro per il noleggio di gazebo, tavoli, sedie in plastica e barbecue. Il tutto nell’ottica del periodo autunnale in cui sarebbero previste la realizzazione di altre due aree picnic da sfruttare attraverso il taglio di 7mila esemplari di faggio. Vincenzo Maresca - GdN