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Castellammare: Si dimette l'assessore Giovanni Spagnuolo


Verdi, Iovino all'attacco: "Abbiamo preso le distanze"Ciro Saccardi Castellammare. Arriva dai Verdi la nuova stangata alla maggioranza del sindaco Salvatore Vozza: l’assessore Giovanni Spagnuolo, in quota al partito ambientalista, rassegna le dimissioni dall’incarico di giunta. Ad annunciare la rottura dei rapporti tra Verdi e la coalizione di centrosinistra è Antonio Iovino, segretario del partito. «Abbiamo preso le distanze dalla linea politica di Salvatore Vozza – spiega – non sussistono più le premesse per proseguire il nostro rapporto. Distanze che hanno reso necessario l’allontanamento di Spagnuolo da questa giunta». È chiaro che l’isolamento dei Verdi dalla coalizione di centrosinistra sottolinea con maggiore evidenza la candidatura a sindaco di Iovino, annunciata nelle scorse settimane. Un ulteriore colpo che lacera la compattezza della maggioranza che, intanto, continua ad interrogarsi sulla necessità di ricorrere alle primarie per la scelta del candidato a sindaco, così come sostenuto dal vicesindaco Nicola Corrado. Un frazionamento che favorisce il centrodestra che, in queste ore, sembra stia trovando compattezza intorno al nome dell’ex consigliere provinciale Nello Cuomo, che nei giorni scorsi aveva però annunciato l’ingresso in campo per la corsa al consiglio regionale. Ieri sera, invece, nella sede di corso Vittorio Emanuele, gli esponenti del Pd si sono incontrati nell’ambito di una conferenza pubblica promossa dallo sportello Antenna per la Legalità e dai giovani democratici. Un confronto centrato sulla necessità di «comunicare la legalità», un tema sostenuto dal deputato e giornalista Andrea Sarubbi e dal commissario cittadino Paolo Persico alla presenza di giovani e rappresentanti delle associazioni territoriali. Una tematica già affrontata da Sarubbi, nei precedenti incontri stabiesi, attraverso tre interrogativi in merito all’infiltrazione della camorra tra le fila del partito: come è potuto succedere? Dove abbiamo sbagliato? Ed ora che cosa facciamo? «L’analisi è abbastanza scontata – spiega – più una società è debole, anche economicamente, più cresce la dipendenza dalla politica, più la camorra capisce che deve infiltrarsi nei partiti. Non c’è destra né sinistra: c’è solo chi comanda. Dove abbiamo sbagliato? Le correnti politiche non si distinguono per i progetti, bensì per l’aspirazione al potere del proprio leader. E questo è già un primo errore, che poi si traduce spesso in decine di liste elettorali. Cosa facciamo adesso? La parola d’ordine è trasparenza totale». il Mattino