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Usura a processo a Varese la holding degli strozzini


(AGI) - Varese, 21 set. - E' iniziata oggi l'udienza preliminare a Varese contro la 'holding dell'usura e del racket' con 19 imputati che devono rispondere a vario titolo di aver concesso prestiti a tassi esorbitanti, estorsione, esercizio abusivo di mediazione finanziaria. Undici di loro erano finiti in manette nel marzo scorso con un blitz dei carabinieri di Varese. Davanti al Gup Giuseppe Battasrino e al Pm Tiziano Masini che coordino' le indagini, in 11 hanno scelto riti alternativi quali abbreviato e patteggiamento. Le loro posizioni saranno vagliate nella prossima udienza fissata per il 5 novembre. Gli altri otto imputati invece sono stati rinviati a giudizio. Stando alle risultanze investigative, le vittime accertate del giro di usura sono 71 ma non tutte hanno collaborato con gli investigatori. Alcune delle vittime sono finite a loro volta nei guai per aver reso false dichiarazioni e per questo indagati con l'accusa di favoreggiamento. Le indagini iniziarono nel 2006 e complessivamente sono state arrestate 21 persone. Sarebbero emersi presunti collegamenti con la Camorra, in particolare con il clan dei D'Alessandro di Castellamare di Stabia (Napoli). Il tramite sarebbe stato il 56enne Pasquale Di Martino, di Solbiate Arno (Varese) considerato uno dei capi insieme a Bruno Bellinato, 44enne di Varese. Il primo trattava personalmente con le vittime, il secondo si occupava di investire il denaro proveniente dai traffici illeciti. Sempre in base alle ricostruzioni investigative, Di Martino e i suoi 'esattori' avevano la capacita' di terrorizzare le vittime e sarebbero riusciti a mettere in piedi un giro da almeno mezzo milione di euro. In qualche caso le vittime (in gran parte del Nord Italia, quasi sempre piccoli e medi imprenditori) venivano portate al fallimento e costretti a cedere l'attivita' poi gestita dalla banda attraverso prestanome. L'aspetto finanziario delle indagini e' stato curato Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Varese, che ha eseguito due decreti di sequestro preventivo per beni pari a 270mila euro (due appartamenti e un'autovettura). (AGI) Cli/Car