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Sicignano (Cdl): La mia attenzione verso i diritti dei più deboli


CASTELLAMMARE DI STABIA. «La mia attenzione verso i diritti dei più deboli, ancorché extracomunitari o irregolari, è sempre stata, e sempre sarà, massima; stesso discorso vale per tutto ciò che serve a combattere la Camorra, che per me ha una attenzione prioritaria su tutto» è quanto sostiene il consigliere comunale di centrodestra della città delle acque Antonio Sicignano, leader del Cdl stabiese, in merito alle polemiche sollevate dalla sua proposta di agire, con misure forti, al fine di combattere l’emergenza extracomunitari ed immigrati irregolari, che invadono alcuni quartieri della città.«Pur rispettando ed apprezzando – spiega Sicignano - le opinioni diverse di altri autorevoli esponenti, noi andiamo avanti e a questo punto chiediamo che intervenga l’Amministrazione Comunale. Siamo consapevoli, però, che si tratta di un problema molto complesso, con riferimento al quale è giusto ed opportuno discutere abbondantemente con tutte le forze politiche e con gli altri autorevoli rappresentanti politici intervenuti. Tuttavia, il censimento degli immigrati extracomuunitari ed irregolari che noi abbiamo proposto per evitare che alcuni quartieri, ed in particolare il centro antico, diventino più simili ad una casbah che ad altro, è, allo stato attuale, un provvedimento necessario ed irrinunciabile». «Essa non è affatto – continua - una misura frutto di intolleranza, ma uno strumento necessario per tutelare soprattutto gli stranieri che vivono in queste situazioni di degrado, ed in particolare i minori, affinché siano tolti dalla clandestinità e dall'ombra, ed affinché sia dato loro un futuro. Allo stesso tempo è necessario togliere dall’ombra quegli extracomunitari disperati e violenti, che rischiano di finire nei circuiti criminali o alle dipendenze della Camorra»«Sia ben chiaro – aggiunge – il censimento non è una cosa che ci siamo inventati noi, ma si tratta di una misura già adottata con successo in altre città ed in ambito nazionale dal Ministro Maroni, il quale nel 2008 ricorse a tale strumento per risolvere l’emergenza “Rom”». «In tale occasione – conclude Sicignano – fu, infatti, dato mandato ai prefetti di  Roma, Milano e Napoli, di effettuare un censimento negli insediamenti “Rom” delle tre città. Ebbene, nessuno fu deportato, espatriato o arrestato, ma fu solo redatto un importantissimo rapporto dettagliato, che poi fu consegnato al ministro dell’Interno, che agì di conseguenza, sulla base di documenti concreti».