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Castellammare: Sequestrate oltre 60 reperti archeologici

Post n°8810 pubblicato il 07 Agosto 2009 da stabia_info
 

Ritrovati dalla Gdf sessanta pezzi del IV secolo a.C.

FRANCESCO FUSCO Castellammare. Le Fiamme gialle del comando provinciale di Napoli, nell’ambito di un’operazione volta al contrasto del traffico illecito di reperti archeologici hanno sequestrato oltre 60 reperti in ottimo stato di conservazione e di notevole interesse artistico, storico ed archeologico, risalenti al IV secolo a.c. Si tratta quasi certamente di reperti provenienti dagli scavi di Paestum e risalenti al IV secolo a.C. Il ritrovamento è avvenuto a seguito di indagini mirate e di appostamenti, effettuati da parte dei militari della compagnia di Castellammare di Stabia coordinati dal maggiore Paolo Zito, che hanno portato alle perquisizioni in due abitazioni, nei quartieri Cicerone ed Aranciata Faito di proprietà di un’anziana sulla cui posizione sono in corso indagini, ma abitate da due uomini già note come tombaroli. Nascosti negli scatoloni e ben coservati c’erano anfore, piatti, ollette, vasi, coppa biansata, coperchi, oynichoe, cratere a campana, maschere, vasetti, mezzelune, lekythos a vernice, manici, ciotole, perfino uno splendido affresco a fondo rosso, con figure mitologiche di ingente valore artistico ed economico. I militari non escludono che i reperti fossero solo momentaneamente depositati nei locali, pronti a prendere altre destinazioni. L’operazione ha coinvolto i funzionari della soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei in servizio presso l’Ufficio di Pompei che, dopo accurato esame, hanno fornito una dettagliata relazione dei reperti, confermandone il notevole interesse artistico, storico ed archeologico, e l’ingente valore economico. I due titolari delle abitazioni, due pensionati, sono stati denunciati a piede libero alla Procura di Torre Annunziata. Ma l’indagine continua per individuare la rotta futura dei reperti, che veranno affidati alla stessa soprintendenza che ne curerà lo studio e la conservazione. Gli inquirenti vogliono accertare la presenza di un mercato illegale dei reperti archeologici, abbondanti in tutta la provincia di Napoli, a cui probabilmente erano destinati anche gli oggetti rinvenuti a Castellammare. Il sequestro di ieri giunge due mesi dopo il ritrovamento a Pompei, di altri reperti risalenti al I secolo d.C. e nascosti in un tunnel che lambiva le mura perimetrali di una villa rustica romana del feudo imperiale. L’azione della Fiamme gialle proseguirà anche nei prossimi giorni con l’obiettivo di tutelare il vasto patrimonio della provincia, troppo spesso minacciato e depredato da persone senza scrupoli e mosse unicamente dall’interesse economico. il mattino

 
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