DICIAMO NO

CALCIO - Heysel, sabato 25 anni: cos'è cambiato negli stadi


(Repubblica.it) - Ore 19,08 del 29 maggio 1985: stadio Heysel, Bruxelles. Gli hooligans del Liverpool del settore Y attaccano gli juventini del settore Z: è il dramma. Trentanove persone muoiono calpestate, massacrate. Sono passati 25 anni. Sabato è l'anniversario: a Torino si terrà una messa solenne, sarà presente anche il presidente dell'Uefa, Michel Platini, che in quella drammatica Coppa dei Campioni segnò (su rigore) il gol della vittoria. Non si deve dimenticare. Molte cose sono cambiate nel mondo del calcio: adesso, forse, una tragedia simile non sarebbe più possibile. C'è più attenzione. Più organizzazione. Ma restano anche i tanti problemi, fuori dagli stadi più che dentro. I biglietti nominativi, i tornelli, gli steward. E' vero. Sono stati fatti passi avanti, ma restano le tante, troppe, trasferte proibite, gli accoltellati (del derby di Roma), resta una gestione dell'ordine pubblico che a volte lascia desiderare (vedi sempre Roma: il derby e poi la finale di Coppa Italia con arresti e pestaggi di gente che forse non c'entrava nulla). Ora, arriverà la tessera del tifoso: i club la accettano "obtorto collo", la subiscono. Ma devono, sono obbligati, a venire incontro ai tifosi che la faranno: con le porte a loro dedicate, con le facilitazioni. Dicono, dal Viminale, che non ci saranno più trasferte proibite: chi avrà la tessera del tifoso avrà sempre, e ovunque, le porte aperte. Chi non la avrà, potrà comprarsi un biglietto (e finirà mischiato con gli altri tifosi: possibile in un Roma-Napoli o in un Genoa-Milan?). Manca trasparenza, informazione da parte dei club. Solo Milan e Inter sono in regola, le altre lo stanno facendo a fatica, con scarsa convinzione, e solo perché sono obbligate a farlo. Due giocatori importanti, anche azzurri, come De Rossi e Palumbo si sono già espressi contro. Manca poco tempo, ormai. C'è molto da lavorare. Parlarsi chiaro, sarebbe la cosa migliore. Ascoltando anche la voce dei tifosi, cosa che non è mai stata fatta. Ci vuole un cambio di rotta. Nel momento in cui tutti ricordiamo, con commozione, quelle 39 vittime innocenti dell'Heysel.