DICIAMO NO

Curva Sud: la posizione sulla tessera del tifoso PERGOCREMA


Curva Sud: la posizione sulla tessera del tifoso "Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nei carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione." (Piero Calamandrei)Mercoledì la Curva Sud del Pergo ha emesso un comunicato nel quale viene esposta la posizione dei tifosi cannibali in merito alla “Tessera del tifoso”. Per dovere di “cronaca” ne pubblichiamo il contenuto, lasciando ai nostri navigatori il compito di condividerlo o di sapprovarlo. Anche questo è un gesto di democrazia e di libertà. Per dovere “istituzionale”, l’U.S. Pergocrema è invece tenuta a “sponsorizzare” e a diffondere l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Interno e sposata dalla FIGC.Prima il dovere e poi il piacere, sempreché ci sia tempo per assaporare le gioie di un calcio che certamente non può vivere sulla violenza negli stadi, ma neppure campare sugli stadi deserti. Se per la qualità della vita, da ora in poi, bisognerà avere la "patente" che certifichi il proprio operato, a titolo personale ribadiamo che prima della tessera del tifoso, bisognerebbe anzitutto istituire la tessera del politico, per avere quantomeno la garanzia etica che chi ci rappresenta e legifera sia "politically correct".La Posizione della Sud (Comunicato)La Curva Sud Pergo si dichiara assolutamente contraria alla direttiva ministeriale emanata dal Ministro degli Interni Roberto Maroni e da lui stesso fortemente voluta, secondo la quale dal 1° Gennaio 2010 ogni tifoso che vorrà seguire la propria squadra in trasferta dovrà munirsi di questa carta prepagata per poter accedere all’impianto sportivo. Questo decreto è palesemente anticostituzionale. Non lo diciamo noi, lo dice la nostra legge e da cittadini liberi non ce la sentiamo di accettare che lo Stato emani leggi contro i suoi stessi principi costituzionali. Non serve una tessera che ci dica se siamo o meno i veri tifosi del Pergo, questo ognuno di noi lo sa, lo sente dentro di sé, lo prova in trasferta insieme ai suoi amici, lo vive dopo un gol insperato all’ultimo minuto ecc. ecc.Noi non abbiamo mai chiesto impunità, ma il rispetto delle leggi da parte di tutti, a patto che le leggi rispettino i valori della nostra Costituzione.In un Paese civile una persona che non si trova sotto l’effetto di una condanna deve sentirsi libera di potersi muovere sul territorio nazionale per una partita di calcio come nella quotidianità della vita, senza il bisogno di essere schedata e seguita come un terrorista.Nessuno si chiede perché siano stati emanati ben 6 decreti antiviolenza negli ultimi vent’anni senza risolvere nulla? Ve lo diciamo noi: perché erano tutti profondamente sbagliati; non si è mai ascoltato il mondo del tifo, si è andati avanti per una strada cieca e pericolosa eppure percorsa sempre oltre. E ora l’italiano medio che negli anni ha avuto, attraverso i media, una visione distorta e stereotipata del mondo ultrà, crede che questa tessera risolva il problema del tifo violento e invoca modelli inglesi e spagnoli senza sapere un accidenti di quello che dice. Non considera aspetti culturali e sociali che sono diversi da un Paese all’altro, non sa che modello inglese significa sospensione della libertà per 90 minuti, non sa che il modello spagnolo significa interdizione di portare una bandierina allo stadio.Se davvero il “progetto tessera” andrà in porto vorrà dire che faremo un passo indietro e con sofferenza non seguiremo più la Nostra Pergolettese ma per lo meno salveremo la nostra dignità di cittadini liberi e la nostra mentalità portata avanti negli anni.