Creato da TesseraDelTifosoNO il 12/09/2009

DICIAMO NO

LIBERI DI ESSERE LIBERI

 

 

ESSERA DEL TIFOSO PARLA L'AVVOCATO DEGLI ULTRA'

Post n°187 pubblicato il 19 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO

 

in questo video l'Avvocato parla del decreto amato contro la violenza negli stadi..

guardiamolo insieme:

Decreto Amato VIOLENZA NEGLI STADI

-SANZIONI: Il decreto legge le inasprisce: chi provoca lesioni a pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico, in occasione di manifestazioni sportive, potrà essere punito da 4 a 10 anni, in caso di lesioni gravi (prima la pena variava da 1 a 7 anni), e per le lesioni gravissime è prevista una pena che va dagli 8 ai 10 anni (prima variava dai 6 ai 12 anni). Pene più sostanziose anche per chi svolge attività che possono recare danno a persone o possa essere colto nell'atto di lanciare oggetti pericolosi per l'incolumità delle persone. Alcune norme, inoltre, coinvolgono anche i club degli ultrà: prevedono che «i contratti e le convenzioni stipulati con associazioni legalmente riconosciute che abbiano tra i propri associati persone a cui è stato notificato il divieto» di accesso alle manifestazioni sportive «sono sospesi per la durata di tale divieto, salvo che intervengano l'espulsione delle persone destinatarie del divieto e la pubblica dissociazione dai comportamenti che lo hanno determinato».

 -STRISCIONI: Giro di vite anche per l'esposizione di striscioni «che comunque incitano alla violenza o che contengono insulti o minacce»: sono previste pene da uno a cinque anni. È prevista anche un'aggravante per danneggiamento ad impianti sportivi. Per quanto riguarda l'arresto differito, passa da 36 a 48 ore la possibilità di arrestare in flagranza di reato; una norma che resterà valida fino al 2010.
Alcune norme, inoltre, permettono di stipulare convenzioni per promuovere la cultura dello sport e della legalità.

 -SICUREZZA STADI: Negli stadi non a norma le partite si giocheranno «in assenza di pubblico», la Camera ha infatti sostituito così la dizione originaria «a porte chiuse», fino alla loro messa in sicurezza. Deroga per chi ha un abbonamento annuale, acquistato prima dell'emanazione del decreto legge, se gli stadi hanno realizzato le più significative misure di sicurezza. La messa a norma degli stadi è a carico delle società. Il tetto massimo di capienza, il cui sforamento è legato alla realizzazione delle norme Pisanu, scende da 10 mila a 7.500 persone.

 -BIGLIETTI: Fermo restando il divieto per le società di vendere, direttamente o indirettamente, biglietti in blocco alle società ospitate, le nuove norme fa scendere da 10 a 4 il numero dei biglietti che un singolo acquirente può acquistare. Sul retro dei biglietti ci sarà al scritta che sancisce l'obbligo per l'acquirente «del rispetto del regolamento d'uso dell'impianto (che le società dovranno far affiggere in tutti i settori degli stadi, ndr) quale condizione indispensabile per l'accesso e la permanenza all'interno dello stadio». Sono previsti, inoltre, biglietti gratuiti nominativi per i minori di 14 anni accompagnati dal genitore o da un parente fino al quarto grado (al massimo un minore per ciascun adulto), per un numero di partite non inferiore al 50% di quelle organizzate.

-CONTROLLI: Più rigorosi anche i controlli agli ingressi degli stadi: potrà essere negato l'accesso anche a chi, pur se previsto di biglietto, non ha con sè un documento di identificazione. È previsto infatti l'obbligo per il personale addetto agli impianti sportivi di accertare «la conformità dell'intestazione del titolo di accesso alla persona fisica che lo esibisce, richiedendo l'esibizione di un valido documento di identità, e negando l'ingresso in caso di difformità, nonchè a coloro che sono sprovvisti del documento». Previste multe, da 5 mila a 20 mila euro, per il personale che non effettuata i controlli, come pure per le società sportive. 

 -DASPO: Sono i divieti di accedere allo stadio per coloro che si sono macchiati di condotte che hanno messo in pericolo l'incolumità fisica delle persone o che hanno comunque compiuto atti di violenza. Queste misure vengono ampliate e rafforzate, e potranno essere applicate anche ai minorenni: la diffida ad assistere agli eventi sportivi va da uno a cinque anni per i provvedimenti firmati dal questore (attualmente il massimo è tre anni), e da due a otto anni per quelli emessi dal giudice (ora il minimo è di tre mesi).

 -STEWARDS: Si potrà utilizzare all'interno degli stadi personale non appartenente unicamente alle forze di polizia, altrimenti noti come stewards. Un futuro decreto ministeriale detterà le norme per la loro formazione e selezione. I club avranno anche l'obbligo di inviare al prefetto i nominativi di coloro che svolgeranno la funzione di stewards, per verificare se esistono i requisiti.

 

ora a noi sorge spontanea una domanda...

visto che gli incidenti sono notevolmente diminuiti..

visto che i controlli sono praticamente a tappeto..

era cosi urgente e necessario introdurre la TDT obbligatoria?


 
 
 

ANALISI E RISVOLTI ECONOMICI DELLA TESSERA DEL TIFOSO

Post n°186 pubblicato il 18 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO

A partire dalla slogan " Tessera del tifoso", si propone di essere uno strumenti di "fidelizzazione".
Tale termine, di primo impatto, sembra essere una sorta di incipit all'attaccamento alla squadra e un innalzamento del cliente sportivo, da semplice tifoso a sostenitore vero e proprio.

In realtà, la TDT , è si
uno strumento di fidelizzazione, ma non di un club calcistico, bensi' di una banca o circuito di credito o debito che le varie società calcistiche adotteranno.
Infatti, già dalla singola immagine campione, presente sul sito dell'ONMS, ne risulta in basso a sinistra la presenza del logo, in questo caso oscurato, ma dalla facile associazione, al circuito delle società VISA ELECTRON.
Nel caso non la spunti l'asse Intesa-DB, tale circuito verrà affidato a MASTERCARD
Tutte queste società, per qualsiasi operazione, richiedono commissioni, in tal modo oltre al guadagno che il club sportivo potrebbe ricavarne, si aggiunge quest'altro aspetto economico dalle immense dimensioni.
Bisogna sapere che tali carte, per quel che concerne l'aspetto economico, verranno gestite da due enti separati, cosi com'è previsto dalla giurispridenza privatistica europea.
Il primo di tali enti è l'Ente emittente cioè l'azienda che provvede ad emettere la carta di credito.
Questa può essere una banca oppure un ente finanziario.
L'azienda emittente definisce un contratto di finanziamento con il titolare della carta.
I titolari della TDT, saranno considerati clienti della società emittente e sono coloro che spenderanno denaro attraverso l'ultilizzo della carta.
L'utilizzo e la veicolazione di tale denaro sarà gestito dal successivo ente: quello del "circuito di pagamento".
Per circuito di pagamento vengono intese aziende che si occupano di veicolare, attraverso una propria rete di comunicazione, le richieste e le corrispondenti aurotizzazioni alla spesa.
Le informazioni sui "titolari" della TDT sono inviate costantemente all'ente emittente ed alla società di gesione terminali che mantengono aggiornati rapporti rispettivamente con titolari ed esercenti

Questo scenario, tralasciato e nascosto in ogni dove dall'OMNS, lascia dietro di se molte perplessità e dubbi, che a loro volta dimostrano il fatto che dietro alla sfaccettatura propagandistica della sicurezza, vi sono interessi economici.

L'ente emittente di questa carta saranno le banche.
Al momento vi è un'apparente confusione su quale istituto bancario sarà incaricato nella gestione delle singole società, ma su una cosa non vi è dubbio, ovvero che in italia le maggiori società calcistiche sono in mano alle banche.
Banche in contrasto tra loro , che di sicuro stanno cercando di capire come gestire l'aspetto in precedenza presentato e, quindi, non vi sono dubbi che il Milan fc affiderà la gestione al circuito BancaIntesa.
Come l'Inter, di proprietà di Moratti, a sua volta azionista Pirelli, tramite il quale detiene varie società finanziarie affiderà il suo circuito alla BPM ( Banca Popolare di Milano) banca di riferimento per le società del'industriale petrolifero.
Oppure come la Juventus che affiderà la gestione a Banca Sella,di proprietà della holding proprietaria anche del medesimo club.
e cosi accadrà anche per tutte le società, useranno sicuramente banche o istituti finanziari con i quali hanno gia rapporti.

Sul sito dell'OMNS è pibblicizzato il seguente punto:

- E' favorita la concessione di facilitazioni, privilego e/o benefici da parte delle società ( accumulo punti, diritto di prelazione acquisto biglietti, convenzioni ocn altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc )-
Che cosa significa friviliegi?
I dati di chi sottoscrive la tessera saranno rivenduti alle società sponsor o convenzionate?
Quant'è l'ammontare del costi dei cittadini per queste presunte agevolazioni?


La risposta non è scontata quanto sembra.


Le società che riusciranno ad accaparrarsi diritti sui dati dei clienti-tifosi, in molti casi, svelandone preferenze, gusti e dati personali.
Oltre a questo viene dato un indirizzo ben preciso su cosa rende tifosi o meno, che nn sarà di sicuro l'attaccamento alla maglia, bensi quante maglie il cliente-tifoso acquisterà


Sponsor ufficiali a livello nazionale della TDT sono le società :
Autogrill e le FS.
Ciò vuol dire che in qualsiasi modo, un cliente-tifoso vorrà seguire la propria squadra, avrà al suo fianco la sua tessera per fare acquisti nel monopolio delle infrastrutture.
Il che, viene confermato dal fatto che tutto il traffico italiano è gestito da FS, che in moti casi ha all'interno delle proprie stazioni il gruppo Autogrill.
Mentre, per il traffico stradale si pensa che vi sia la sola presenza di Autogrill come patner, ma la compagnia che detiene tale gruppo è Autostrade SPA che , a sua volta, è controlalta dal gruppo Benetton.

 
 
 

TROVA LE DIFFERENZE

Post n°185 pubblicato il 16 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO

MA LA TESSERA L'ABBIAMO SOLO NOI !!!!

 
 
 

La Tessera del Tifoso , pasticcio di un' Italia che vorrebbe disinfestare gli stadi

Post n°184 pubblicato il 15 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO


Del pasticcio chiamato “Tessera del Tifoso” avrei aspettato ancora qualche settimana per parlarne, ma mi sento chiamato in causa dall’articolo del collega Sergio Carli. Un pezzo di cui non condivido una virgola, a dimostrazione del fatto che a Blitz il pluralismo è di casa.

Parlo di “pasticcio Tessera” perché il caos è per prima cosa a monte: l’oggetto in questione non è, infatti, una legge dello Stato, né un decreto-legge emanato dal Governo (che pure se ne fa alfiere, con il ministro dell’Interno Maroni). Si tratta di una circolare amministrativa del 14 agosto 2009 in cui si dispone alle società di serie A e B e Lega pro di «garantire il rilascio della “tessera del tifoso” a chiunque la richiederà, contestualmente all’acquisto di un biglietto o all’esibizione dell’abbonamento». E’ un provvedimento che non è mai passato per una votazione in Parlamento e neanche per una discussione in consiglio dei Ministri. E già nelle righe della stessa circolare si intravede che il carattere di obbligatorietà della “tessera del tifoso” è perlomeno labile: «I Prefetti della Repubblica sentiti i Questori, sono invitati ad attuare ogni consentita attività di coordinamento, anche con il coinvolgimento delle società sportive, al fine di promuovere le attività sopra descritte in sede di condivisione delle strategie e degli obiettivi comuni».
Si dice che la “tessera” funzionerà come una carta di credito: in parte sarà così.
L’attuazione del provvedimento porterà – nella peggiore delle previsioni – un paio di milioni di nuovi correntisti alle banche italiane. I “fedelissimi”, se vorranno abbonarsi alla propria squadra, o semplicemente avere la possibilità di poterla seguire in trasferta, dovranno farsi una “card” prepagata dal costo iniziale di 10-18 euro, ricarica iniziale obbligatoria di 25 euro, rinnovo annuale di 3. E dovranno ricordarsi di non lasciarla mai a zero, altrimenti sarà inutilizzabile.
Le differenze con una normale carta di credito o tessera fedeltà del supermercato è che chi vuole sottoscriverla passa per la questura.

L’attuazione del provvedimento porterà – nella peggiore delle previsioni – un paio di milioni di nuovi correntisti alle banche italiane. I “fedelissimi”, se vorranno abbonarsi alla propria squadra, o semplicemente avere la possibilità di poterla seguire in trasferta, dovranno farsi una “card” prepagata dal costo iniziale di 10-18 euro, ricarica iniziale obbligatoria di 25 euro, rinnovo annuale di 3. E dovranno ricordarsi di non lasciarla mai a zero, altrimenti sarà inutilizzabile.

Le differenze con una normale carta di credito o tessera fedeltà del supermercato è che
chi vuole sottoscriverla passa per la questura. In teoria è vietata a chi è stato condannato in primo grado per reati “da stadio” e a chi sta scontando il Daspo (la diffida, misura preventiva e non punitiva, che non passa per un processo) ma è aperta a chi lo ha scontato 5 anni prima e poi non ne è stato più colpito. Ma tutto questo «salvo diverso parere della P.S.». In pratica è quindi grande la discrezionalità lasciata alle questure, che potranno decidere concedere o non concedere la “tessera” sulla base di insindacabili valutazioni. Ah, chi ha «violato il regolamento d’uso degli impianti», cioè ad esempio chi si sia seduto in un posto diverso da quello assegnato dal biglietto o abbia sventolato una bandiera di grandezza superiore a quella prevista, non potrà fare la “tessera del tifoso”.

C’è un’altra peculiarità di questo oggetto:
sarà dotato di tecnologia RFID (radio identificazione a distanza), usata finora per la tracciabilità delle merci e del bestiame. Sperimentata come strumento anti-terrorismo. E ora reinventata in Italia come dispositivo rintraccia-tifoso. Da casa all’autogrill, dal bar allo stadio, dai gradoni della curva al parcheggio della macchina. Non proprio come una carta di credito.
Al momento in cui scriviamo, questa “card” così speciale è stata adottata da quasi tutte le società di serie A, eccetto Cagliari, Lecce, Napoli e Udinese. Ma all’inizio del campionato manca ancora più di un mese. Gli ultras di tutta Italia, con rarissime eccezioni, hanno annunciato il boicottaggio: questo significherà che senza dubbio mancheranno all’appello centinaia di migliaia di abbonamenti. E che davanti agli stadi l’atmosfera non sarà comunque quella rarefatta dei centri commerciali, obiettivo finale delle logiche di “marketing securitario” che alla “tessera” hanno portato.

Stiamo parlando, a mio parere, di un
provvedimento – peraltro inedito in Europa – concepito come “svuota-curve”, che affronta il fenomeno dei tifosi, delle curve e degli ultras con l’approccio della disinfestazione, che la storia e l’esperienza delle casalinghe ha già ampiamente bollato come fallimentare. Così come i topi finiscono tutti in casa del vicino, l’incasinato mondo legato allo stadio si trasferirà nelle strade delle città. Fenomeno che si è già verificato nella tanto esaltata Inghilterra.

Un assaggio di quello che sarà ce lo ha già dato l’appena concluso Mondiale in Sudafrica
. Una manifestazione riservata ai ricchi, essendo proibitivi i costi non tanto del biglietto dello stadio quanto del biglietto per il Sudafrica, nazione lontana da tutto. Benestanti da tutto il mondo e la classe medio-alta dei sudafricani (dubito che nel ghetto di Soweto abbiano fatto il pieno di ticket venduti) hanno dato vita sulle gradinate “mundial” a spettacoli di rara idiozia, benedetti dai media con l’ipocrita etichetta della “festa dello sport”. Frastuono continuo di vuvuzelas (falsamente spacciate come tradizione africana) che coprivano i normali cori di sostegno. Bancari imparruccati e squinzie in cerca d’autore (e di obiettivo), folle di volti dipinti e beoti lesti a farsi riprendere gioiosi e saltellanti da una telecamera che gli regalasse quattro secondi di notorietà. La squadra sta perdendo 4-0? Che ti frega, mostriamo la nostra felicità bovina in mondovisione. E mai uno che fosse andato allo stadio con una semplice maglietta della propria nazionale, no. Tutti agghindati nelle maniere più improbabili, per i sunnominati e televisivi motivi.

Non è questo lo spettacolo che mi va di vedere o a cui mi va di partecipare. Un calcio giocato davanti a spalti vuoti, o peggio ancora sterilizzati e ammaestrati, è uno sport che ha perso la sua anima. Sporca, “casinara” e parecchio, ma parecchio, popolare.

 
 
 

COMUNICATO UFFICIALE CURVA SUD REGGIO CALABRIA:

Post n°183 pubblicato il 15 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO

Alla luce di quanto è venuto fuori, dall’incapacità di chi non ha mai messo piede in uno stadio, vedendo, noi, il nostro mondo come una barca alla deriva, dovuta ad un uragano mediatico che ci pone oggi come i principali colpevoli, gli esseri da biasimare, condannabili e da condannare, anche noi, i GRUPPI ORGANIZZATI DELLA CURVA SUD, abbiamo deciso di prendere una posizione. Troviamo INACCETTABILE, l’”invito” da parte di chi spera di piegarci al proprio volere. Per anni siamo stati noi (e i ragazzi del resto delle curve d’Italia) messi alla berlina, siamo stati per tutti i DISADATTATI, gli UBRIACONI, i DROGATI, le COMPAGNIE SBAGLIATE ed i RAGAZZI DIFFICILI. Bene, dopo aver ricevuto così tanti epiteti nobiliari, dalle più disparate razze di giornalisti, sociologi, psicologi, magistrati, tutori dell’ordine, essendo noi dei DISOBBEDIENTI comprovati, non vediamo cosa debba spingere qualcuno a meravigliarsi della nostra presa di posizione netta e categorica. Noi non siamo BASTIAN CONTRARI per vocazione, noi siamo contro qualsivoglia ingiustizia, contro gli abusi, e contro i provvedimenti drastici dovuti al sensazionalismo più sfrenato. Perché certe cose non solo umiliano noi, ma tutte le persone nate libere, e che vengono discriminate. Perché la tessera del tifoso, non solo toglie noi dagli stadi, ma mortifica l’essere umano. Non è possibile chiedere permesso per entrare in casa propria. Che il vaso stesse per traboccare era lampante da parecchio tempo, lo stavamo aspettando a malincuore. E allora, temendo l’arrivo di una morte in quanto naturale conseguenza della scelta del Governo italiano, sapendo che non si tratta di eliminare le mele marce, ma di tagliare un albero intero, noi vogliamo ribadire che le nostre radici sono ben salde, e che adesso arrivi pure l’inverno, ma, come diceva Tolkien “LE RADICI PROFONDE NON GELANO!” Noi saremo al nostro posto, non a quello abituale, ma a quello che ci compete, perché lo vuole la coerenza, lo vuole il nostro “essere Ultras”. Noi non possiamo subire passivamente questa dittatura-pallonara, quest’ennesima STORIA ITALIANA. Chi svende la propria libertà è complice di un Governo assassino che, invece di andare a combattere fin dentro le Chiese, lo schifo imperante, invece di buttare le chiavi per chi si macchia di stupri e pedofilia, invece di dare l’ergastolo a chi rovina vite e famiglie, gioca con noi, al gatto col topo.
Forte coi deboli, è il nostro Governo, ma debole coi forti, coi cani, con chi lo ha sempre messo in scacco matto.
Siamo con le lacrime agli occhi, per non potere continuare la stessa strada intrapresa anni fa. Adesso le strade nostra e della curva sud, si dividono. Noi ci saremo sempre, ma A MODO NOSTRO. Noi saremo sempre presenti FUORI, perché noi I FACINOROSI, perché noi LE PECORE NERE non siamo graditi. E allora, sperando che il nostro gesto faccia da eco ad altre curve popolate da Ultras e da uomini liberi (ancor prima che tifosi), noi ci asterremo dal tifo casalingo, presenziando in trasferta nelle forme e nelle possibilità che riusciremo ad avere. Disconosciamo chi deciderà di sottoscrivere la tessera, e non possiamo prenderci la briga di garantire che in trasferta molti “esiliati del nord” accolgano la nostra protesta, ma chi seguirà la Reggina con la tessera, lo farà A TITOLO PERSONALE! Ci dissociamo da chi, munito di tessera del tifoso, andrà nei vari stadi a foraggiare ulteriormente questo calcio arrivato ben oltre il tramonto. Adesso cala la sera, adesso il freddo diverrà pungente. Adesso sapremo chi siamo, e chi sono le curve che ci hanno applaudito in questi anni, che ci hanno offeso, o che ci hanno affrontato in varie situazioni. Colmi di rabbia, per una scelta LA NOSTRA, obbligata, ci congediamo.
NESSUN COMPROMESSO, NESSUNA RESA, LA NOSTRA LIBERTA’ VA DIFESA

 
 
 

"I COLORI CI DIVIDONO...

LA MENTALITA'  CI UNISCE..."

Mentalità Ultras!!


NESSUN  COLORE
NESSUNA RIVALITA'
UNITI  TUTTI  INSIEME
PER LA LIBERTA'
DEGLI ULTR
A'
 

CRISTIANO MILITELLO: "NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

QUESTO BLOG

E' SCRITTO A 4 MANI DA

ANDREA & FULVIA

OGNI COSA SCRITTA E/O PUBBLICATA

E' PIENAMENTE CONDIVISA DA ENTRAMBI

A&F

 

oggi 6/10/2009 a Stadio Sprint c'è stato un sondaggio sulla

tessera del tifoso...

Siete favorevoli all'introduzione della tessera del tifoso?

Risultato finale :


NO al 71 % 

SI al 29 %

ci sarà una ragione?

 

SULLA COLLINA

Questo video ha un valore particolare
per uno  degli ideatori di questo  Blog
il mio consiglio a tutti è
di ascoltare e guardare dimenticando i colori
ma ascoltandone il contenuto

 

IL CIELO E' BIANCONERO

 

 

 

 

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GRAZIE !!

DI CUORE

 

Juventus - Livorno: No alla tessera del tifoso

Milan - Torino: No alla tessera del tifoso

 

DASPO... PER SAPERNE DI PIU'

l Daspo (da D.A.SPO. acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura introdotta con la legge 13 dicembre 1989 n. 401, al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza negli stadi di calcio.

Il Daspo vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.

http://it.wikipedia.org/wiki/Daspo

 

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