Post n°182 pubblicato il 15 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO
Sono giorni tristi per il tifo granata e per la sua culla, la curva Maratona: sappiamo ormai che la tessera del tifoso, metodo repressivo che combattiamo da oltre un anno, sarà applicata anche a noi. Varrà solo per abbonamenti casalinghi e settore ospiti, non per i singoli biglietti. Ed è da lì che noi partiremo: prenderemo il biglietto partita per partita, in casa in Maratona (o in un altro settore), fuori ovunque troveremo posto. Le ultime partite hanno dimostrato che il popolo granata c'è, è vivo e combattivo, non vuole piegare la testa. Ci costerà di più, non avremo garanzie per il posto, ma non piegheremo la testa. Il calcio è in crisi e non può permettersi la mancanza di entrate che l'abbonamento di ognuno garantisce. La Lega Pro, nata lo scorso anno, sta già fallendo. E' il modello 'calcio moderno' che sta fallendo, naufragando, sprofondando. Non noi, con le nostre 50.000 presenze nelle finali dei play-off. Non noi, che proveremo in ogni modo a spazzare via quei modelli che vorrebbero imporci. |
Post n°181 pubblicato il 15 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO
Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini (nella foto) ha rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano. In alcuni stralci, riportati dall’agenzia Asca, il numero uno del club rosanero va giù duro sulla Tessera del tifoso. Come noto la card, contestata da molte tifoserie, sta per essere obbligatoriamente introdotta a partire dalla prossima stagione. Zamparini ne accetta l’imposizione obtorto collo: “La Tessera del tifoso è un ricatto, una intimidazione vera e propria del ministro Maroni. Lo è sempre stata. I governanti conoscono solo la limitazione della libertà”. Il ministro dell’interno Maroni, che della tessera è il principale sostenitore, secondo Zamparini ”avrebbe una cultura libertaria molto deficitaria”. Il presidente del Palermo e consigliere della nuova Lega di serie A difende anche il romanista Daniele De Rossi che aveva ironizzato sulla possibilità di istituire anche la ‘Tessera del poliziotto’ per identificare eventuali abusi degli agenti: ”De Rossi è stato sincero. Da noi è vietato dire che i poliziotti, quando vanno in assetto di guerra allo stadio, sperano di fare la guerra”, ha spiegato Zamparini, secondo il quale ”ci sono tifosi che vengono malmenati senza colpe, da ragazzotti in divisa cui viene insegnato ad odiare. Certi poliziotti non vedono l’ora di menare le mani. E’ sbagliato e alla lunga inaccettabile”. So. Gian. – www.calciopress.net |
Post n°180 pubblicato il 13 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO
L'Italia del calcio riparte, il rischio è di vedere le curve svuotate. Ultrà compatti in rivolta: «E' una schedatura, non ci abboniamo» GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Ora che il sipario è calato, il Mondiale dai mille colori fa sembrare ancor più sgonfio il nostro pallone. Stadi come astronavi e feste di popolo, in Sudafrica. Stadi inadeguati al calcio e trappole ultrà, il panorama italiano. Sullo sfondo una ripartenza del nostro campionato con il confine tracciato da una svolta più volte annunciata e, adesso, non più strattonabile: dall’ultimo fine settimana di agosto è in agenda il battesimo della tessera del tifoso. Seria A, B, Lega Pro: i club dovranno mettere a disposizione dei tifosi «buoni e fidati» la carta voluta dal Viminale. Tessera del tifoso, dunque. Obbligatoria per entrare in possesso dell’abbonamento e obbligatoria per programmare i viaggi al seguito della propria fede. Fin qua tutto chiaro perché precise sono le norme indicate nella circolare del ministero degli Interni e dettagliato è il progetto al servizio degli appassionati. «Stavolta si parte, niente più deroghe per le società non in regola...», è il messaggio del ministro Roberto Maroni che guarda alla tessera come alla soluzione (in gran parte) dei problemi di ordine pubblico che accompagnano il nostro calcio. Una card per contrastare la violenza che sembra aver avviato una «rivoluzione» ancora poco quantificabile, ma di innegabile portata. I segnali sono sul campo, le scosse anche: dalla protesta contro quella che giudicano una schedatura, gli ultrà sono passati ai fatti. Niente abbonamenti, hanno deciso gruppi storici come quelli della Lazio (la Nord si è addirittura sciolta), della Roma, del Napoli, dell’Atalanta, del Bologna e del Toro. Nessuno occupi lo spazio ultrà, è il loro messaggio anche a quei tifosi che, ultrà non si sentono, ma che guardano la partita del cuore dello stadio. Cosa accadrà fuori dalle curve non è ancora decifrabile perché se i «picchetti» sono lo sbocco, da capire sarà il clima in cui si manifesteranno. Il Viminale annota, ascolta, vigila: i movimenti delle ultime ore potrebbero, in un certo modo, addirittura accelerare il processo alla base della nascita della tessera del tifoso perché restituire gli stadi (e quindi le curve) alla famiglie è una delle linee guida del ministro Maroni. La riforma è in atto, nessuno può fermarla. Non lo possono fare i club per i quali sono previste sanzioni (anche settori chiusi) se non si presenteranno al via della stagione in regola con la card e con i «nuovi» tornelli per agevolare l’ingresso sugli spalti dei tifosi fideizzati (ogni società sarà libera di associare alla tessera tutti una serie di servizi e privilegi). Non lo potranno fare gli ultrà, già scesi in massa a Roma in cortei di dissenso ed ora con l’arma dei non abbonamenti in mano. Molti sono i comunicati suoi siti dei gruppi dove si parla di «libertà repressa» e di «schedatura anticostituzionale». Gli ultras della Lazio hanno scelto di chiudere con la loro storia, quelli della Roma invitano il popolo giallorosso a comprare il biglietto di volta in volta. Altre tifoserie si interrogano, manifestazioni sono in calendario in queste ore d’apertura della campagna abbonamenti. Milanisti ed interisti ne hanno già sottoscritte a migliaia di tessere (il Milan circa 260 mila, l’Inter 80 mila) e per loro, già dalla passata stagione, non ci sono più divieti alle trasferte. Curve d’Italia in agitazione, dunque. E stadi pronti, forse, al primo vero colpo d’occhio che non ti aspetti. Cosa accadrà se per partite di grido dal Viminale arrivasse l’ordine di vendere anche i singoli biglietti ai soli possessori della tessera (già accaduto diverse volte in questi mesi)? Ultrà fuori, senza abbonamento e senza possibilità di acquistare il ticket per l’incontro, famiglie dentro, sui gradoni della curva, o curva vuota. Maroni ha tracciato il confine. Gli ultrà si ribellano. «Ci vogliono schedare tutti...», è il loro cavallo di battaglia. No alla tessera del tifoso, urlano invocando la privacy per qualcosa che assomiglia ad una carta di credito o ad un telepass. |
Post n°179 pubblicato il 12 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO
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Post n°178 pubblicato il 07 Luglio 2010 da TesseraDelTifosoNO
Curva Nord - Pubblichiamo il comunicato della Curva Nord dell'Atalanta che dichiara che non sottoscriverà l'abbonamento. Motivo? La tessera del tifoso. Pubblichiamo il comunicato della Curva Nord dell'Atalanta che dichiara che non sottoscriverà l'abbonamento. Motivo? La tessera del tifoso. |
"I COLORI CI DIVIDONO...
LA MENTALITA' CI UNISCE..."
Mentalità Ultras!!
UNITI TUTTI INSIEME
PER LA LIBERTA'
DEGLI ULTRA'
CRISTIANO MILITELLO: "NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO
QUESTO BLOG
E' SCRITTO A 4 MANI DA
ANDREA & FULVIA
OGNI COSA SCRITTA E/O PUBBLICATA
E' PIENAMENTE CONDIVISA DA ENTRAMBI
A&F
oggi 6/10/2009 a Stadio Sprint c'è stato un sondaggio sulla
tessera del tifoso...
Siete favorevoli all'introduzione della tessera del tifoso?
Risultato finale :
NO al 71 %
SI al 29 %
ci sarà una ragione?
SULLA COLLINA
Questo video ha un valore particolare
per uno degli ideatori di questo Blog
il mio consiglio a tutti è
di ascoltare e guardare dimenticando i colori
ma ascoltandone il contenuto
IL CIELO E' BIANCONERO
GRAZIE !!
DI CUORE
Juventus - Livorno: No alla tessera del tifoso
Milan - Torino: No alla tessera del tifoso
DASPO... PER SAPERNE DI PIU'
l Daspo (da D.A.SPO. acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura introdotta con la legge 13 dicembre 1989 n. 401, al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza negli stadi di calcio.
Il Daspo vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.
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