Creato da STELLAGIALLA4 il 18/02/2012

DIETRO LE PORTE

Un'avventura dove voi siete gli eroi e le eroine

 

 

FORSE

Post n°8 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da STELLAGIALLA4

"La vita è un sonno, l’amore ne è il sogno e avrete vissuto se avete amato".
Nel verso di Alfred de Musset, poeta francese dell'Ottocento, si nasconde una verità: non sappiamo cos'è la vita, cosa sono i sogni, cos'è l'amore. Nessuno ha certezze. Forse mai sapremo, forse mai troveremo un senso. Alla fine di tutto, l'unico senso sarà forse aver amato ... aver saputo trovare qualcosa di giusto in tutto ciò che abbiamo sbagliato..."

 
 
 

UNICA

Post n°7 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da STELLAGIALLA4
Foto di STELLAGIALLA4

Unica è la persona che vorresti,

ma non puoi avere, eppure

continui a viverla cosi, come puoi

 
 
 

NEL MIO SOGNO..dedicato a te

Post n°6 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da STELLAGIALLA4
Foto di STELLAGIALLA4

Apparivo completamente spogliato. Svegliato di soprassalto. Drogato dal gesto di una mano estranea.
Ignoravo cosa mi avesse condotto in quella situazione ma soccombevo piacevolmente. I miei occhi seguivano fissi il saliscendi e i magistrali movimenti che si compivano sul mio sesso.

Un nuovo arto straniero cominciò a passeggiare sul mio petto soffermandosi nei luoghi più aperti allo stimolo.
Nascevano dalle lenzuola, non avevano padroni eppure sembravano comandate dalla stessa mente esaltata.
Diventarono due a abusare piacevolmente della mia verga. La imprigionavano tra le dita e danzavano strette per rigonfiarla di appagamento.
Sentii nuove ignote dita stuzzicare il mio sfintere come alla ricerca di un bene primario. Abilissime insistevano all’ingresso delle mie viscere.
Si moltiplicarono, mi parve, all’infinito. Migliaia di mani, milioni di dita lavoravano per procurarmi il piacere.
Il mio serbatoio ormai ribollente si inchino al volere delle sconosciute e scoppiò rigoglioso fino a bagnare le mie labbra.
Con il raggiungimento dell’apice sparirono e mi lasciarono solo tra le lenzuola.
Svegliato di soprassalto. Apparivo completamente svestito. Bagnato di umori noti.
Non un incubo. Solo una nuova esperienza inconscia

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da STELLAGIALLA4
Foto di STELLAGIALLA4

Avevo ricevuto quel biglietto da una settimana e da altrettanto tempo giaceva nella mia borsa.
Lo afferrai per esaminarlo ancora una volta.
Anche se fingevo che non mi importasse cosa diceva il messaggio, non potevo che leggerlo e rileggerlo: "ti aspetto, stanza 41, Hotel Comfort . Sabato alle 15.00".
Il biglietto non era firmato, ma avevo un mezzo sospetto di chi poteva trattarsi. O almeno quella era la mia speranza.
Dal momento che l'avevo trovato sul tavolino della colazione dopo essere stata al bagno, sospettavo di Denise. Era la barista della caffetteria dove io e le mie amiche andavamo a fare colazione prima di entrare all'università.
Quel giorno ero sola. Ogni volta che entravo i suoi occhi azzurri mi squadravano dalla testa ai piedi ed io restavo immobile a fissarla, in dubbio se essere stizzita o solo imbarazzata. Mi atterriva l'effetto che aveva su di me. In quegli istanti avvertivo il mio corpo aprirsi a delle sensazioni nuove che diventavano bollicine e che mi riempivano lo stomaco, i polmoni, la testa impedendomi di pensare in modo lucido.
Per questo speravo che l'autore del biglietto fosse Denise. Sarebbe stata una fantasia che si realizzava. Lei non solo mi piaceva, mi attirava proprio.
Il sabato era arrivato presto, troppo presto, ed io, non senza dubbi, avevo deciso di non presentarmi al misterioso appuntamento.
Avevo paura.
Se non ci fosse stata lei in quella stanza ma un maniaco? E se fosse stato uno scherzo? Troppi se che mi avevano costretta a stare a casa, davanti all'orologio che segnava il tempo che correva e che forse mi stava portando via l'unica occasione di farmela.
Sarebbe bastato correre il rischio per non restare sola quel pomeriggio, vincere le paure che mi impedivano di muovermi da casa e smetterla di rigirare quel foglio tra le dita.
Ormai erano le 15.00 e l'autore del messaggio, chiunque fosse, avrebbe capito che non sarei mai arrivata. Probabilmente gli occhi azzurri di Denise non mi avrebbero più guardata allo stesso modo, non mi avrebbero più fatto lo stesso, eccitante, effetto.
Fu in quel momento che accartocciai il biglietto sul letto, afferrai la borsa e cominciai a correre. Passando davanti alla caffetteria la trovai chiusa. Perfetto. Corsi più forte. Sapevo che non avrei mai raggiunto in tempo l'hotel. L'idea che non avrei mai saputo se era lei o no ad aspettarmi mi sembrava ora insopportabile.
Ci misi mezz'ora per attraversare la città.
Pioveva e arrivai fradicia, i miei capelli rossi appiccicati al viso, la maglietta da strizzare lasciava ben visibili i capezzoli turgidi per il freddo. Non portavo mai il reggiseno e la maglietta era appiccicata alla pelle.
Adesso ero davanti alla stanza 41. Allungai la mano verso la maniglia, il cuore a mille. Quando aprii fui avvolta dal buio. Mi chiesi davvero se c'era qualcuno lì ad aspettarmi e allungai la mano per cercare l'interruttore della luce.
Mi bloccai sussultando quando la porta si richiuse alle mie spalle. Le mani sconosciute cominciarono a spogliarmi degli abiti bagnati. Erano mani di donna, poco ma sicuro. Non volevo vedere, non volevo sapere, volevo solo sentire lei su di me, il suo odore sulla pelle, il suo calore che mi scaldava.
"Credevo che non saresti venuta..." mi sussurrò la voce di Denise, dopodichè mi abbracciò da dietro, tenera e dolce.
Stemmo strette per molto tempo, poi cominciammo a fare sesso sul serio. La sua intimità, calda e bagnata, sfregava contro la mia, il suo corpo contro il mio.
"Sono qui" continuai a ripetere estasiata, stringendomi a lei come se in quell'istante dovesse scomparire. Sentivo la sua lingua nella mia bocca, le sue mani sul mio seno. Avevo un fuoco dentro ed i capezzoli molto turgidi al contatto con le sue dita. Cominciai a mia volta ad eccitarla succhiandole un capezzolo. Prima l'uno e poi l'altro, mentre la palpavo, mi accorsi che mi premeva la testa e che stava ansimando forte.
Aveva un pancino delizioso e glielo baciai. Disegnai con la lingua dei motivi geometrici mentre lei gemeva impaziente. Arrivata sul suo sesso leccai avidamente le grandi labbra ed il clitoride. Con la punta della lingua, sempre più veloce leccai a destra e sinistra e lei impazzì. Si mise a 69 sopra di me e mi infilò due dita mentre con la lingua giocava e mi bagnava.
Arrivò, insieme al suo, anche il mio orgasmo, con ancora le sue dita che non

 
 
 

IL BACIO DI UN CUORE

Post n°4 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da STELLAGIALLA4
Foto di STELLAGIALLA4

Amala .. anche quando fà le cose più strane ...
perchè se così non fosse ..sarebbe una delle tante ..♥

 
 
 

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