I SOGNI DI SONIA

SANTO STEFANO


   oggi SANTO STEFANO  Primo martire cristiano, e proprio per questo viene celebrato subito dopo la nascita di Gesù. Fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste, e morì lapidato. In lui si realizza in modo esemplare la figura del martire come imitatore di Cristo; egli contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il suo spirito, perdona ai suoi uccisori. Saulo testimone della sua lapidazione ne raccoglierà l'eredità spirituale diventando Apostolo delle genti. (Mess. Rom.)Patronato: Diaconi, Fornaciai, Mal di testaEtimologia: Stefano = corona, incoronato, dal grecoEmblema: Palma, PietreMartirologio Romano: Festa di santo Stefano, protomartire,uomo pieno di fede e di Spirito Santo, che, primo dei sette diaconi sceltidagli Apostoli come loro collaboratori nel ministero, fu anche il primotra i discepoli del Signore a versare il suo sangue a Gerusalemme,dove, lapidato mentre pregava per i suoi persecutori,rese la sua testimonianza di fede in Cristo Gesù,affermando di vederlo seduto nella gloria alla destra del Padre. La celebrazione liturgica di s. Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre,subito dopo il Natale, perché nei giorni seguentialla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i "comites Christi",cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primia renderne testimonianza con il martirio. Così al 26 dicembre c'è s. Stefano primo martire della cristianità,segue al 27 s. Giovanni Evangelista, il prediletto da Gesù,autore del Vangelo dell'amore, poi il 28 i ss. Innocenti,bambini uccisi da Erode con la speranza di eliminareanche il Bambino di Betlemme; secoli addietro anche la celebrazione di s. Pietroe s. Paolo apostoli, capitava nella settimana dopo il Natale,venendo poi trasferita al 29 giugno.Del grande e veneratissimo martire s. Stefano, si ignora la provenienza,si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme eraun crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse;il nome Stefano in greco ha il significato di "coronato". Si è pensato anche che fosse un ebreo educato nella cultura ellenistica;certamente fu uno dei primi giudei a diventare cristiani eche prese a seguire gli Apostoli e visto la sua cultura, saggezza efede genuina, divenne anche il primo dei diaconi di Gerusalemme.Gli Atti degli Apostoli, ai capitoli 6 e 7 narrano gli ultimi suoi giorni;qualche tempo dopo la Pentecoste, il numero dei discepoli andò sempre più aumentando e sorsero anche dei dissidi fra gli ebreidi lingua greca e quelli di lingua ebraica, perché secondo i primi,nell'assistenza quotidiana, le loro vedove venivano trascurate.Allora i dodici Apostoli, riunirono i discepoli dicendo loro chenon era giusto che essi disperdessero il loro tempo nel "servizio delle mense", trascurando così la predicazione della Parola di Dio e la preghiera,pertanto questo compito doveva essere affidato ad un gruppo di sette di loro,così gli Apostoli potevano dedicarsi di più alla preghiera e al ministero.La proposta fu accettata e vennero eletti, Stefano uomo pieno di fede eSpirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmenas, Nicola di Antiochia;a tutti, gli Apostoli imposero le mani; la Chiesa ha visto in questo attol'istituzione del ministero diaconale.Nell'espletamento di questo compito, Stefano pieno di grazie e di fortezza,compiva grandi prodigi tra il popolo, non limitandosi al lavoro amministrativoma attivo anche nella predicazione, soprattutto fra gli ebrei della diaspora,che passavano per la città santa di Gerusalemme e che egli convertiva alla fedein Gesù crocifisso e risorto.Nel 33 o 34 ca., gli ebrei ellenistici vedendo il gran numero di convertiti,sobillarono il popolo e accusarono Stefano di "pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio".Gli anziani e gli scribi lo catturarono trascinandolo davanti al Sinedrio econ falsi testimoni fu accusato: "Costui non cessa di proferire parole controquesto luogo sacro e contro la legge. Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno, distruggerà questo luogo e cambierà le usanze che Mosè ci ha tramandato".E alla domanda del Sommo Sacerdote "Le cose stanno proprio così?",il diacono Stefano pronunziò un lungo discorso, il più lungo degli ‘Atti degli Apostoli',in cui ripercorse la Sacra Scrittura dove si testimoniava che il Signoreaveva preparato per mezzo dei patriarchi e profeti, l'avvento del Giusto,ma gli Ebrei avevano risposto sempre con durezza di cuore.Rivolto direttamente ai sacerdoti del Sinedrio concluse:"O gente testarda e pagana nel cuore e negli orecchi, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi.Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditorie uccisori; voi che avete ricevuto la Legge per mano degli angeli e non l'avete osservata".Mentre l'odio e il rancore dei presenti aumentava contro di lui,Stefano ispirato dallo Spirito, alzò gli occhi al cielo e disse:"Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo,che sta alla destra di Dio".Fu il colmo, elevando grida altissime e turandosi gli orecchi,i presenti si scagliarono su di lui e a strattoni lo trascinarono fuori dalle muradella città e presero a lapidarlo con pietre, i loro mantelli furono depostiai piedi di un giovane di nome Saulo (il futuro Apostolo delle Genti, s. Paolo),che assisteva all'esecuzione.In realtà non fu un'esecuzione, in quanto il Sinedrio non aveva la facoltàdi emettere condanne a morte,ma non fu in grado nemmeno di emettere una sentenza in quantoStefano fu trascinato fuori dal furore del popolo, quindi si trattò di un linciaggio incontrollato.Mentre il giovane diacono protomartire crollava insanguinatosotto i colpi degli sfrenati aguzzini, pregava e diceva:"Signore Gesù, accogli il mio spirito", "Signore non imputare loro questo peccato".Gli Atti degli Apostoli dicono che persone pie lo seppellirono,non lasciandolo in preda alle bestie selvagge, com'era consuetudine allora;mentre nella città di Gerusalemme si scatenò una violenta persecuzionecontro i cristiani, comandata da Saulo.Tra la nascente Chiesa e la sinagoga ebraica,il distacco si fece sempre più evidente fino alla definitiva separazione;la Sinagoga si chiudeva in se stessa per difendere eportare avanti i propri valori tradizionali; la Chiesa, sempre più inserita nel mondo greco-romano, si espandeva iniziando la straordinaria operadi inculturazione del Vangelo.Dopo la morte di Stefano, la storia delle sue reliquie entrò nella leggenda;il 3 dicembre 415 un sacerdote di nome Luciano di Kefar-Gamba,ebbe in sogno l'apparizione di un venerabile vecchio in abiti liturgici,con una lunga barba bianca e con in mano una bacchetta d'oro con la qualelo toccò chiamandolo tre volte per nome.Gli svelò che lui e i suoi compagni erano dispiaciuti perché sepolti senza onore,che volevano essere sistemati in un luogo più decoroso e dato un culto alle loro reliquie e certamente Dio avrebbe salvato il mondo destinato alla distruzioneper i troppi peccati commessi dagli uomini.Il prete Luciano domandò chi fosse e il vecchio rispose di essere il dotto Gamalieleche istruì s. Paolo, i compagni erano il protomartire s. Stefano che luiaveva seppellito nel suo giardino, san Nicodemo suo discepolo,seppellito accanto a s. Stefano e s. Abiba suo figlio seppellito vicino a Nicodemo; anche lui si trovava seppellito nel giardino vicino ai tre santi,come da suo desiderio testamentario.Infine indicò il luogo della sepoltura collettiva; con l'accordo del vescovodi Gerusalemme, si iniziò lo scavo con il ritrovamento delle reliquie.La notizia destò stupore nel mondo cristiano, ormai in piena affermazione,dopo la libertà di culto sancita dall'imperatore Costantino un secolo prima.Da qui iniziò la diffusione delle reliquie di s. Stefano per il mondoconosciuto di allora, una piccola parte fu lasciata al prete Luciano,che a sua volta le regalò a vari amici, il resto fu traslato il 26 dicembre 415nella chiesa di Sion a Gerusalemme.Molti miracoli avvennero con il solo toccarle, addirittura con la polveredella sua tomba; poi la maggior parte delle reliquie furono razziate dai crociatinel XIII secolo, cosicché ne arrivarono effettivamente parecchie in Europa,sebbene non si sia riusciti a identificarle dai tanti falsi proliferati nel tempo,a Venezia, Costantinopoli, Napoli, Besançon, Ancona, Ravenna, ma soprattuttoa Roma, dove si pensi, nel XVIII secolo si veneravano il cranio nella Basilicadi S. Paolo fuori le Mura, un braccio a S. Ivo alla Sapienza,un secondo braccio a S. Luigi dei Francesi, un terzo braccio a Santa Cecilia;inoltre quasi un corpo intero nella basilica di S. Loernzo fuori le Mura.La proliferazione delle reliquie, testimonia il grande culto tributato in tuttala cristianità al protomartire santo Stefano, già veneratissimoprima ancora del ritrovamento delle reliquie nel 415.Chiese, basiliche e cappelle in suo onore sorsero dappertutto,solo a Roma se ne contavano una trentina, delle quali la più celebre èquella di S. Stefano Rotondo al Celio, costruita nel V secoloda papa Simplicio.Ancora oggi in Italia vi sono ben 14 Comuni che portano il suo nome;nell'arte è stato sempre raffigurato indossando la ‘dalmatica'la veste liturgica dei diaconi; suo attributo sono le pietre della lapidazione,per questo è invocato contro il mal di pietra,cioè i calcoli ed è il patrono dei tagliapietre e muratori.Autore: Antonio Borrelli_______________________