BALLAQ & STEVE

IL DRAGONE GIALLO!!


Capitolo n. 3I CINESI: GRANDI EVASORI FISCALIL'Italia è al primo posto per l'evasione fiscale cinese!  L'Associazione Contribuenti Italiani sforna, quasi, mensilmente indagini sugli imprenditori e commercianti cinesi che non pagano le tasse. Analizzando i dati, dice Vittorio Carlomagno presidente dell'Assocontribuenti, emerge che nei distretti dove la comunità cinese è maggiormente presente, è stato rilevato un indice di evasione fino al 98%. Continuano a lavorare ristoranti cinesi, supermercati cinesi, parrucchieri cinesi, barbieri cinesi ( un taglio di capelli a 5 euro), insomma, tutto il terziario cinese a prezzi, assolutamente concorrenziali visto che non pagano le tasse che, invece, falcidiano il nostro terziario. Quali sono queste tasse che i cinesi evitano accuratamente di pagare: sono le imposte locali, l'Irpef e l'Iva, cioè quelle tasse basilari connesse al commercio. A Prato, sempre secondo la stessa Associazione su un campione di 100 dichiarazionidei redditi presentate da confezionisti cinesi per il 2010 è emerso che a fronte di 200.000 € di imposte da pagare, l'Agenzia delle Entrate non ha riscosso nulla. Prato l'industriosa città del distretto tessile è stata travolta dall'uragano orientale. A Napoli in un solo quartiere esistono ben 9.300 imprese cinesi, tra individuali e società di capitali, su un totale di 15.000 esistenti e, comunque, la gran parte di queste sono riconducibili a imprenditori cinesi, che gestendole, tramite prestanome, non pagano regolarmente le tasse. A migliaia e migliaia in tutta Italia nascono questi focolai di evasori gialli e via via diventano sempre più ricchi e potenti. Non sarebbe giusto e onesto nei confronti dei nostri commercianti chiedere scontrini fiscali, fatture ai cinesi e non sarebbe ancora più onesto multare sonoramente questi "musi gialli" che fanno dell'Italia il loro zerbino con tanto di sorrisini ipocriti!