BALLAQ & STEVE

DENTRO NOI STESSI


Ci guardiamo allo specchio per renderci presentabili, per osservare i danni che il tempo ci procura, per nasconderci dietro apparenze posticce, per fare la guerra agli enestetismi della pelle, per capire come gli altri ci vedono ma mai ci guardiamo per entrare dentro di noi. Abbiamo paura di trovare scheletri non solo dentro gli armadi del nostro vissuto ma dapertutto. Mi sono guardato allo specchio con intensità, ho fissato i miei occhi, la mia bocca e da essa è uscito una parola sommessa, inconprensibile. Che parola poteva mai essere, se non detta da me stesso? La mia bocca la ripetè, ancora, sommessamente, ma, questa volta, riuscii a comprenderne il significato era il mio nome! Perchè il mio nome? Cosa mi stavo chiedendo? Ebbi un leggero sussulto, abbassai lo sguardo, quasi a proteggermi da ciò che avrei voluto dirmi  pronunciando il mio nome. Fissai il mio volto, attentamente, pronunciando ripetutamente nella mia mente, quel nome. Un fiume d'immagini si stagliò dinanzi a me, quand'ero bimbo, adolescente, giovane, uomo...ora! Fotogrammi su fotogrammi, pellicole sbiadite dal tempo, video, chiusi gli occhi ed entrai dentro di me. Cosa mi volevo dire? Ero psicologo o giudice di me stesso? Nulla di tutto questo ero solo io che mi chiedevo che vita stavo vivendo, se fossi felice di quell'esistenza scelta allora, se avessi potuto scegliere diversamente cosa avrei scelto? Ho vissuto od ho trascorso solo tempo? Ho abbracciato la vita totalmente o le ho solo dato la mano, ho assaporato e gustato ogni profumo di esistenza od ho i miei sensi narcotizzati dal ticchettio del tempo? Ho regnato da giusto sovrano sull'impero della mia vita o sono solo un plebeo che ha raccolto avanzi di qualche esistenza che ho incrociato nel mio vagabondare? La risposta può far più male di uno sparo in bocca! Spalancai gli occhi dalla paura di sentirmi rispondere: hai sprecato la tua vita! Si, ho la testa frastornata dal fragoroso ticchettio del tempo, non m'ha mai lasciato un solo istante! Il cuore mi batte all'impazzata, gran parte della mia esistenza è già trascorsa, come rimediare? Come far smettere questo ticchettio, come accorgersi ora del tempo-vita, la mia vita, quella vera, quella che ti fa vivere, quella che non conosco? Avrò il coraggio di guardare in faccia il vero me? Oltre ogni paura, inganno, accomodamento, ci posso essere: io! Si, posso entrare nel mio nuovo essere come un re entra in una città conquistata, da vincitore. Dovrò imparare a dire no o si secondo ciò che sento o desidero, mai assecondare gli altri, mai rinnegarmi per mancanza di stima...io sono io! Tutto facile a parole, ma i fatti sono come il ticchettio sempre più rumoroso!