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FOLLETTINelle credenze popolari italiane e di molti altri popoli europei, i folletti, o spiriti folletti, costituiscono un popolo a sé. Di piccolissima statura, agilissimi e irrequieti, sono vestiti di un abito scarlatto con un berrettino a sonagli, spesso sostituito da un fiore di digitale, e con scarpette di cristallo; talora vivono nell'aria. Amano la danza e la musica; nei loro rapporti con gli uomini possono essere benevoli e servizievoli se ben trattati, mentre si vendicano, in modi spesso comici, di chi li offende, e si compiacciono di giocare tiri burloni d'ogni genere. |
Creato da: voloneltempo67 il 30/03/2010
bellissimi boschi amantati dalla natura siete ornati posti di pace e tranquillita'senza tempo senza eta'.boschi che ti porgono il loro rifugio boschi che ti tolgono ogni indugio boschi che ti danno la forza di lottare boschi che ti danno la forza di cambiare questi boschi ti cambieranno una nuova via ti mostreranno qui verra' curata ogni tua ferita qui ricomincerai una nuova vita.
VENTO D'ISLANDASi narra che molti millenni addietro una stupenda e luminosa Dea di un lago islandese fece innamorare perdutamente di sé un bellissimo Demone dei ghiacci... ma il cuore della Dea batteva per un Elfo dei Regni di Cristallo che ella proteggeva; ciò purtroppo scatenò l'ira inarrestabile del Demone che scagliò una maledizione sull'Elfo... Egli infatti fu condannato a vivere come un tutt'uno con il vento del Nord e si narra che spesso è possibile scorgerlo nel turbinio inarrestabile delle fredde giornate islandesi. ATTESA ETERNAVi è un luogo in cui i ricordi vibrano lontani e le preziose ragnatele argentee del destino risplendono in una luce irreale e piena di Magia... In questo luogo risiede il corpo e l'anima di un essere senza Tempo, egli è lì ad attendere il passaggio di una creatura senza nome che millenni addietro, nella Notte di Samhain, gli rivolse il suo sguardo di infinita bellezza ai piedi della Magica Quercia... NINFEPresso i greci erano demoni femminili della natura. Immaginate come donne giovani e belle, alle volte mortali, altre volte immortali, le ninfe personificavano le forze divine dei monti, dei boschi e degli alberi, delle acque, dei luoghi e anche di città e stati. Facevano spesso parte del seguito di divinità maggiori e avevano una parte importante nella mitologia, a causa dei loro amori con uomini e Dei, e nella religione popolare. Si distinguevano in ninfe delle acque (naiadi, idriadi, potameidi, creneidi), del mare (nereidi, oceanidi), dei monti (oreadi, peliadi, dictee), degli alberi, valli e boschi (driadi, amadriadi, napee), oppure, a seconda delle località che abitavano (esempio: nisiadi del monte Nisia). Sulla testa portavano un diadema chiamato ninfale. Belle, innocentemente nude o ricoperte da leggeri veli, dimoravano nei campi e nei boschi, nelle fonti e nei fiumi, attendendo a varie occupazioni e, tra canti e danze, compiacendosi spesso di fuggevoli amori con sileni, satiri e uomini. Nutrici di infanti o protettrici di giovinette, mutavano la loro abituale benevolenza in ostilità, quando venivano colte da occhi indiscreti. In quei casi si vendicavano apparendo dalle acque di una fonte a un uomo mandandolo fuori di senno, in preda a follia profetica. Personificavano la forza naturale che si manifesta in una fonte, in un fiume, in una selva, in una grotta, su di un monte. SATIRII satiri sono divinità minori dei boschi, compagni di Dioniso o Pan, e sono le forze fecondatrici della natura. All'inizio queste malvagie creature vennero raffigurate come caproni, ma pian piano vennero trasformati mantenendo però alcune fattezze di caprone: il corpo era umanoide, ma ad esso si aggiungevano corna, orecchie, coda e piedi di capra. Terribilmente pigri e burloni, amanti del vino e della danza; solo una cosa poteva placare la loro pigrizia: le ninfe. Essi davano sempre la caccia alle ninfe che spesso rimanevano vittime di imboscate da parte dei satiri. In epoca tarda il satiro fu raffigurato come simbolo della sessualità. SYLPHUSNella terminologia di Paracelso, nome (sylphus) dato ad una categoria di spiriti dei boschi e dei campi, di aspetto umano. Vi corrispondono gli spiriti femminili detti silfidi, con aspetto di fanciulla. Nella mitologia nordica: spiritello dell'aria, dei boschi e dei campi. TROLLNella tradizione popolare scandinava, gigante o nano che abita boschi e montagne. Generalmente malevoli nei confronti degli uomini, i trolls nelle fiabe custodiscono spesso tesori e sono descritti come artigiani abilissimi. Nella mitologia nordica, spirito folletto dei boschi e dei monti, custode di tesori. In alcune leggende i trolls appaiono sotto forma di nani, in altre hanno statura di giganti; la loro natura è comunque maligna.
MONDO DI MAGIA.Oltre il ponte, dopo il sentiero, si estende una terra dove tutto è piccolo: rocce, alberi, abitazioni ed esseri viventi. In quel mondo di magia non esistono confini, non esiste tempo, non esistono dimensioni... CELIDONIA-IL SENTIERO DELLE FATE.Cerca di non far rumore, potresti spaventarle! - - Chi? - - Le fate! In questo bosco ce ne sono a migliaia, forse le ultime fate rimaste sulla terra, forse... - Oh! Io non credo nelle fate, sono solo favole per bambini. - - Ne sei certo? Ho sentito dire che un umano che entri nel loro regno e accetti i doni che gli vengono offerti o mangia e beve dei frutti della terra fatata, non possa più fare ritorno al mondo degli uomini, oppure, se le fate un giorno dovessero lasciarlo tornare sui propri passi, lui troverà i suoi parenti e i suoi amici morti di vecchiaia e il mondo cambiato. Un anno passato nel regno delle fate equivale a molti anni passati nel regno degli umani. - - Sono solo sciocchezze! Le fate non esistono, come non esistono gli unicorni, i folletti, i draghi e tutte le altre stupidaggini che vengono raccontate ai bambini la sera per farli addormentare. Anzi, sai che ti dico? Non ho tempo per stare ad ascoltare le tue fantasie; ho tante altre cose da fare. Io torno in città; queste passeggiate in campagna serviranno anche a tonificare i polmoni, ma sono così noiose! - - Va bene, torniamo indietro. In fondo credo tu abbia ragione: le fate non esistono... - UNICORNICavalli dal candido mantello, simbolo di castità e purezza. Il loro segno distintivo è il lungo corno ritorto che spunta dalla fronte. E proprio il lungo corno trasse in inganno le genti del passato. Sulle spiagge del mare del nord spesso furono rinvenuti corni ritorti lunghi fino a due metri. A quale animale appartenevano? Le genti del passato non difettavano certo di fantasia e fu così che nacque l'unicorno; ma quel lungo corno era in realtà un dente di narvalo, mammifero marino. I maschi di questo parente del delfino posseggono solo due denti di cui uno si sviluppa e cresce fino a raggiungere circa i due metri di lunghezza, arma micidiale contro gli altri narvali maschi nella lotta per la difesa del territorio.
Post n°19 pubblicato il 19 Maggio 2010 da voloneltempo67
In Sicilia, secoli fa, furono ritrovati teschi enormi con due zanne che sporgevano dalla bocca e un'unica orbita centrale. Sembrava senza dubbio il teschio di un umanoide alto più di due metri con un unico occhio al centro della fronte. Questa convinzione rimase in piedi fino all'inizio dell'800, quando qualcuno si rese conto che il teschio del gigante da un solo occhio altro non era che il teschio di un elefante nano vissuto in Sicilia migliaia di anni fa e l'orbita al centro della fronte era la cavità da cui partiva la proboscide dell'elefante.
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VIDEO MUSICALEALFRIl loro antico nome nordico è alfr e indicava i geni della mitologia nordica, simbolo delle forze dell'aria, del fuoco, della terra e dei fenomeni atmosferici in generale. Spiriti capricciosi, gli elfi, talvolta benevoli, talvolta malevoli, sono dotati di una terribile potenza. Gli elfi maschi sono spesso deformi come gli gnomi. Le loro compagne, al contrario, sono esseri graziosi. In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità. Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, "elfi delle tenebre", e Liosalfar, "elfi della luce". In genere vengono considerati come spiritelli che popolano la natura. Belli quelli che abitano fra il cielo e la terra, oscuri e neri (gnomi) quelli residenti nei boschi e nelle caverne e che sono concepiti come nani con figura umana, in grado però di trasformarsi. I romanzi di J.R.R. Tolkien hanno dato, nell'ultimo secolo, un volto e un'anima nuova agli elfi, visti come esseri leggiadri di enorme bellezza, spesso freddi e alteri. GNOMINelle dottrine magiche e cabalistiche rinascimentali, gli gnomi erano spiriti che si riteneva potessero essere utili all'uomo grazie alla loro intelligenza superiore e alla conoscenza del futuro, delle proprietà medicinali di erbe e minerali, della posizione di giacimenti minerari e di tesori nascosti. Secondo alcune credenze popolari, gli gnomi sono esseri di aspetto umano ma senile e deforme, di statura piccolissima, di natura spesso maligna, custodi di tesori. Tali credenze si confondono spesso con quelle relative ai nani e, in ambiente nordico, agli elfi.
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Inviato da: arbull
il 15/06/2010 alle 14:19
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il 03/06/2010 alle 18:54
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il 30/05/2010 alle 19:49
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il 21/05/2010 alle 20:12
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il 19/05/2010 alle 20:07