LA VECCHIA TIGRE ...

Test sulla morte ai bimbi: esposto


Un esperimento per analizzare la comprensione di situazioni morali da parte di bimbi, fra i 9 e i 10 anni, è al centro di un esposto alla magistratura di Torino. Una delle domande del test sarebbe: "E' giusto uccidere una persona per salvarne altre cinque?". L'iniziativa è della facoltà di Scienze della formazione dell'Università torinese. I direttori scolastici devono comunque chiedere il permesso ai genitori per autorizzare l'esperimento. A chiedere alla direzione didattica dell'istituto di proporre questi test alla classi è stata una docente della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Torino nel quadro di un esperimento condotto da sua studentessa che sta preparando una tesi di laurea. Secondo i test gli scolari, dovrebbero immaginare scenari con gru fuori controllo o automobili impazzite, e scegliere se sia corretto o meno sacrificare una vita per salvarne altre.Nel chiedere alla direzione didattica l'autorizzazione ai test sui bambini, la docente del dipartimento di Psicologia ha sottolineato che verranno prese delle precauzioni: Per esempio "l'esperimento dovrà svolgersi singolarmente e in una stanza quieta" e i risultati, oltre a essere comunicati alla scuola, "saranno utilizzati a soli fini statistici" nel più assoluto rispetto dell'anonimato. Dalla lettera dell'università se ne deduce che la proposta potrebbe essere stata fatta a numerose scuole.L'iniziativa, però, non piace alla mamma di uno degli alunni, che ha annunciato l'esposto alla magistratura: domande del genere - è il senso della denuncia - non rispettano la legge regionale sull'istruzione. In questo caso, il genitore della scuola "Vittorio Alfieri", che è appoggiata dal Comitato dei cittadini per i diritti dell'uomo, ritiene che i test non siano legali.Anche il Ccdu ritiene che venga violata la legge regionale 21 del 2007, secondo la quale i test "relativi allo stato psichico o emozionale degli alunni" sono vietati a meno che non siano a fini didattici interni; inoltre "possono avvenire solo all'interno di strutture sanitarie pubbliche". La mamma puntualizza inoltre che quelle domande "mettono il bambino in condizione di dover comunque scegliere chi e quante persone far perire di morte violenta", possono essere "diseducative".   ....................BISOGNA INSEGNARE AI BAMBINI CHE COSA E' LA MORTE...........PURTROPPO PRIMA O POI SI SCONTRERANNO CON QUESTA DOLOROSA REALTA'...PERTANTO DEVO CONOSCERLA PER CAPIRLA E MATABOLIZZARLA...............