Creato da sunkikaneghi il 02/03/2010
IL PESO DELLE PIUME
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non c'è notte così lunga da non vedere la propria alba
« non è rimasto più nessuno | U.M. » |
quando quella sera ho visto la scritta ed ho provato a completarla riuscendoci, avevo dentro di me quel misto tra felicità e paura. Ho sempre pensato che è meglio non ficcare il naso nei fatti altrui ma la curiosità era tanta.. troppa. Ho dato subito uno sguardo veloce ed i miei occhi non hanno colto nulla di strano. Ho talmente tanta confusione in testa che non ricordo nemmeno il momento in cui ho cominciato a percepire il male e mi batte ancora forte il cuore mentre lo scrivo. Passo dopo passo con un crescente, nero presagio ho risalito la china ed una volta in cima ...... mi volevo buttare giù.
Mano a mano che l'occhio scorreva sulle parole mi sentivo esplodere dentro. Il respiro si faceva sempre più affannoso, il cuore batteva all'impazzata, tachicardico. Mi mancava l'aria, per parlare, per respirare .. per vivere e TUTTO HA COMINCIATO A TREMARE. Non ho avuto nemmeno la forza di piangere: le emozioni erano bloccate dentro di me: non avevo lacrime, non avevo saliva ma dovevo muovermi. Ho cominciato a camminare avanti e indietro tra bagno e bagno. Non lo so per quanto tempo. Ho cercato di calmarmi senza riuscirci. Ho cercato di conservare la lucidità e la ragione. Ho contato fino a 10 100 1000, ma era sempre peggio. Un crescente di angoscia, dolore, sgomento, paura, delusione, ansia mi avvolgeva come in un vortice. Le mie orecchie sentivano solo il respiro aritmico e pesante. Ho avuto l'illusione che fosse solo un incubo per poi di nuovo ripiombare nella realtà. Ho avuto paura di morire. I pensieri si affollavano nella mente come l'acqua che scende da un imbuto, tutti assieme belli e brutti.
"Tutta la notte il conte vago per il bosco;
ed al sorgere del sole
il suo destino lo riportò vicino al fiume
dove Medoro incise l'iscrizione
Vedere le parole che testimoniavano il suo disonore incise nel monte,
lo accese, così che in lui non restò nulla
che non fosse odio, rabbia, ira o furia;
non resistette più e sguainò la spada"
Orlando Furioso
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