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2 mesi...

Post n°321 pubblicato il 23 Gennaio 2014 da zanetti.emanuela

Sono già passati 2 mesi da quando il mio grande amore è volato in cielo, o forse appena 2 mesi, il senso del tempo è strano. Ci sono tante cose che vorrei scrivere qui nella sua casetta virtuale ma la maggior parte sono ricordi di dolore che forse non è giusto condividere con voi, dovrei lasciarvi solo il bello del mio fantastico bambino, anche se non c’è giorno in cui io non riviva i suoi ultimi giorni di grande sofferenza.

Non c’è consolazione per la sua perdita, non c’è tempo che plachi l’angoscia e l’impotenza, non c’è bambino o persona che sia in grado di farmi sentire come lui solo sapeva, di trasmettermi la forza che mi faceva andare avanti. Lui ha portato con sé quella forza, quella tenerezza, quell’amore che niente potrà mai essere così grande. L’unica consolazione che mi rimane è che siamo riusciti a tenerlo a casa con noi fino alla fine, a farlo entrare in coma tra le mie braccia, ad addormentarsi definitivamente nel nostro letto, tra la sua mamma e il suo papà, noi tre soli, uniti più che mai. Sono rimasta una spettatrice che attende di stare di nuovo con lui e che ogni sera, quando va a letto, spera invano di poterlo riabbracciare almeno nei sogni. Francesco era tutto e senza di lui io non sono più niente. Potete dirmi che la vita va avanti, che col tempo imparerò a convivere con questo dolore, che devo pensare a Gabriele, che devo continuare a portare avanti ciò che Francesco ha iniziato… ma Francesco non c’è più e questa è l’unica cosa che io riesco a vedere adesso.

Durante il funerale in chiesa è stata letta questa lettera:

 

Caro Franceschino la mamma e il papà stanno cercando con tutte le forze di pensare che adesso non stai più soffrendo, che puoi finalmente correre, gridare la tua gioia, prendere per mano chi ti sta vicino. È molto difficile pensare ad una vita intera senza di te perché la nostra vita sei stato tu fino a pochi giorni fa. Proveremo a tenere dentro di noi solo i ricordi belli: il tuo bellissimo sorriso, la luce dei tuoi grandi e luminosi occhi, la tenerezza che sprigionavi ad ogni coccola, il senso di completezza quando ti tenevamo in braccio e sprofondavi in noi cercando rifugio. E cercheremo di tramandare al tuo fratellino tutto quello che ci hai insegnato: apprezzare e gioire per le piccole cose, non dare niente per scontato, pensare che ogni vita è un miracolo grandissimo, conoscere che oltre alla normalità ci sono persone fantastiche come te che anche se non sono in grado di parlare e muoversi possono dire tantissimo con i loro occhi e possono unire moltissime persone trasmettendo loro un amore immenso come hai fatto tu. Ti ringraziamo per essere stato nostro figlio, per ogni giorno passato con noi, per ogni piccolo ma grande regalo che ci hai trasmesso. Ti chiediamo di non lasciarci soli e di accompagnarci sempre, soprattutto nei momenti in cui ci sentiremo smarriti perché tu non sei più vicino a noi fisicamente.

Grazie amore bello per tutto, sei stato il miglior figlio che potessimo desiderare.

La tua mamma e il tuo papà

 
Rispondi al commento:
zia.ale
zia.ale il 23/01/14 alle 12:19 via WEB
Cara manu, hai ragione su tutto. Son tutte frasi fatte quelle che si dicono e si dicono perché non si sa che dire. Non in queste storie. Si dicono per consolare e autoconsolarsi perché vedere che possa esserci un dolore così spaventa e fa male anche a chi ne è spettatore. Ma son frasi che non cambiano né risolvono il dolore. Il vostro dolore è il dolore più grande e innaturale che possa esserci. E dico questo senza averlo provato, perché solo immaginarlo mi crea un nodo in gola. Voi che ci siete dentro lo conoscete e sentite sulla vostra pelle. A elargire consigli sul dolore altrui siamo tutti bravi. Anche un po' professori. Ma quando il dolore ci riguarda cambia tutto. Forse lì quelle frasi fatte perdono senso. Forse si dovrebbe abbracciare nel silenzio se chi soffre vuole un abbraccio. E si dovrebbe mantenere la giusta distanza di rispetto per chi soffre, perché chi guarda non conoscerà mai la profondità della ferita che non brucia sulla sua pelle. Se il bimbo perso fosse il nostro, staremmo tutti come te. Poi ognuno attraversa il dolore con i suoi tempi e con i suoi modi. E' inutile dirti che la vita va avanti, lo sai bene. Gabriele non è Francesco, hai ragione anche su questo. Gabriele, forse, può essere per voi il buono da salvare nel male che sentite. Le parole che tutti ti dicono sono piene anche dell'impotenza che sentiamo. Nessuno di noi può farci niente. La morte arriva, più o meno attesa, e ci prende. A volte da un momento all'altro, il minuto prima c'eravamo, il minuto dopo, in un soffio, non ci siamo più. Scusami, manu, per tutte le parole vuote che posso aver detto. Il mio abbraccio lontano, questo è per te, per voi. Non ci sono ricette, né consigli, c'è la speranza di ritrovarsi nell'aldilà e speriamo sia così. E la speranza che Francy possa entrare nei vostri sogni. Anche la fede è dura da mantenere in questi casi. Io mi sono convinta che la vita sa essere bellissima ma anche terribilmente crudele. La vita è infame. Ci siamo dentro e la viviamo, ognuno come può. Mi sono convinta che non si possa mai giudicare l'altro che soffre. Quello che fa e che non fa. E' durissima e ognuno è fatto a modo suo. Spero abbiate accanto persone che rispettino i vostri silenzi e accolgono i vostri sfoghi. Gabriele, nella sua autenticità, spero vi possa aiutare e vi possa strappare un sorriso. E francy spero di cuore trovi il modo di farsi sentire. Il suo ricordo nutre e distrugge. Ti ringrazio di cuore per lasciarci questa casina virtuale, è il posto simbolico che mi lega a lui. Vi voglio bene. Non potendo fare nient'altro prego per voi. Con la speranza che almeno tutto questo dolore abbia un senso..
 
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