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« EmozioniIl segno di Francesco »

5 MESI SENZA DI TE

Post n°323 pubblicato il 22 Aprile 2014 da zanetti.emanuela

Caro amore mio grande, mi chiedo spesso come stai lassù, se davvero mi sei a fianco come mi dicono oppure sei talmente occupato a giocare che non hai tempo di stare a consolare la tua mamma.

Cinque mesi fa il tuo papà ti stava mettendo nel nostro lettone, da un paio d’ore le infermiere dell’hospice, la tua pediatra e i sacerdoti ci avevano lasciati da soli. Piera non voleva andarsene, pensava che avessimo paura di vivere i tuoi ultimi attimi senza personale medico. Invece noi desideravamo rimanere da soli con te e passare ancora qualche ora ad accarezzarti, baciarti, annusarti, anche se ormai non eri più cosciente e non ci potevi sentire. Spesso penso a quando mercoledì notte e giovedì notte, per darti un po’ di conforto, ti ho preso in braccio e tu ti sei abbandonato su di me addormentandoti. Questo mi ricorda quanto avessi bisogno di noi ed io di te, mi facevi sentire importante in quei momenti nonostante riuscissi a fare ben poco per toglierti quel maledetto dolore che non ti abbandonava mai. Io e papà ti abbiamo tenuto in braccio a turno anche il venerdì pomeriggio ma già dalle 4 eri in coma e non riuscivo più a sentirti. Credo sia stato quel momento il vero distacco, non il tuo ultimo battito il sabato. E ti abbiamo preso di nuovo in braccio quando il tuo cuoricino si è fermato definitivamente, prima di avvisare gli altri e dover dividere la tua perdita con tutti. Ogni mese ed ogni fine settimana rivivo quei momenti nella mia mente, è impossibile dimenticare. Ho bisogno di rivivere nei tuoi ricordi e cerco di impormi solo quelli belli ma purtroppo ancora non ci riesco. Continuo a cercati e mentre i primi giorni ti facevi sentire, da un bel po’ non riesco a vedere tuoi segni, spero di essere io a non vederli. Allora ti cerco in Gabriele. Tutti mi dicono che ti assomiglia, che ha i tuoi occhioni, il tuo sorriso, ma io non riesco a vederti in lui. A volte mi fermo ad osservarlo, pensando che magari sono io che non guardo bene, ma non riesco a trovare niente di Francesco in lui. Credo che ti piacerebbe sai il tuo fratellino, anche se forse, come facevi i primi giorni, faresti tanti sospiri perché disturberebbe il tuo sonno visto che non sta mai fermo. Però al tempo stesso è un simpaticone e saprebbe sicuramente rallegrare le tue giornate. È un peccato che vi siate conosciuti così poco. Non credo che lui si ricordi di te anche se la sera prima di andare a letto vuole baciare tutte le tue foto e ti fa ciao con la manina. Ogni tanto si sofferma a guardare la cornice digitale che teniamo accesa tutto il giorno, ti indica e ti manda i bacini. Ha un fantastico esempio da seguire! Mi chiedo cosa proverà quando andrà all’asilo e vedrà la tua foto appesa all’entrata, o forse non ci farà neanche caso. Mi piacerebbe dicesse agli altri bambini fiero che quel bellissimo angioletto era suo fratello e che gli sta sempre vicino, proteggendolo.

La mamma ti pensa sempre amore mio grande e si sente un po’ in colpa della vita che fa adesso, di ridere con Gabriele, di uscire a passeggiare senza di te, anche se poi la maggior parte dei giretti mi dirigono verso il cimitero. Se il mio pensiero fisso e vorrei sempre parlare di te ma non tutti me lo permettono. Per esempio qualche giorno fa ho chiamato una delle tue dottoresse di Trieste e credo per discrezione nei miei confronti non mi ha chiesto di te ma solo di come stiamo in generale e di Gabriele. Alla fine poi non sono riuscita a non raccontarle cosa hai passato, è più forte di me. Conosco due modi per continuare a farti vivere: ricordarti nella mia mente e parlare di te e quando nessuno mi ascolta lo faccio con Gabriele. Tu mi puoi sentire? Mi vedi? Puoi percepire quanto ti amo e quanto ho ancora bisogno di te? Puoi capire i miei pensieri? Puoi leggere queste righe? Oh Francesco quanto vorrei fosse così, quanto vorrei tu sapessi che sei ancora la persona più importante della mia vita, quella che mi ha arricchito più di tutte, quella di cui ho ancora assoluto bisogno. Io continuerò a cercarti, nelle persone che incontro, in tuo fratello, in quello che faccio, tu sei sempre parte di me e lo sarai sempre. Hai lasciato il segno nel cuore di molte persone e il tuo ricordo credo rimarrà ancora per tanto tanto tempo. Ti amo amore mio, sempre immensamente e mi manchi da impazzire.

La tua mamma

 
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zio Salvatore \// il 23/04/14 alle 14:19 via WEB
Cara Manu, hai scritto a Francesco ma lo hai fatto in un modo speciale perché le tue parole che esprimono quello che stai provando, sono rivolte anche a te stessa e a noi che ti vogliamo bene e che amiamo Francesco. Non è facile quello che fai, tanti non riescono: guardarsi dentro e dare ascolto al proprio dolore, ai propri sensi di colpa, alla propria solitudine. Io stesso lo faccio qualche volta ma sono momenti, mi fa male soffermarmi su ricordi e pensieri dolorosi e m’accorgo che la mia “fuga” è come quella di un bambino che cerca una strada luminosa e sicura invece di quella oscura e piena di insidie. Posso solo minimamente comprendere quello che può provare una madre che non ha più accanto a sé, fisicamente, il proprio figlio, come spesso si sente dire è una cosa innaturale. Oltre a ciò il rapporto che hai con Francesco è veramente speciale, dato che Francesco è un bambino speciale. Come hai notato uso il presente perché se riesco voglio convincerti che non è vero che Francesco non ti pensi più, lui ti è accanto ma in un modo che non possiamo conoscere ma che di sicuro esiste. Per chi crede la vita oltre la vita è solo diversa ma esiste eccome. Certo forse noi abbiamo strane e fantasiose opinioni su ciò che potrebbe essere il paradiso. Non dobbiamo pensarlo come un posto, con uno spazio e un tempo definito, può farci bene pensarlo così, meraviglioso e con un mucchio di cose che qui sulla terra riteniamo bellissime. Ma il punto è che la dimensione in cui si vive non prevede uno spazio, un tempo e le cose che noi pensiamo bellissime qui sulla terra, là non sono nulla davanti alla grande Luce che avvolge i nostri cari. Questa Luce li accompagna sempre amorevolmente e li conosce profondamente, e li porta inesorabilmente verso coloro che hanno più amato.
 
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