SUPERFRANCESCO

La vita che ci è data e ci è tolta su questa terra è come un sogno, i nostri sogni s'incrociano, a volte sono belli, a volte sono brutti, tanto brutti che ci segnano per sempre. Per chi crede, Gesù ha chiamato questi brutti sogni, croci. E' un concetto che da esseri umani facciamo fatica a comprendere, non capiamo perché queste croci debbano portarle i bambini e le loro mamme e i loro papà possano far poco per alleviarne il peso. Per chi crede tutto ciò ha un significato che però ora non capiamo. Per chi non crede c'è un destino, un fato, qualcosa che determina eventi incomprensibili e dolorosi ma anche eventi spiegabili e piacevoli. Purtroppo non ho la chiave per spiegare a Manu, a me stesso e a tutti gli amici di Francesco cosa accade nei nostri sogni e soprattutto perché accade. Francesco l'ha ricevuta sicuramente e un giorno ne avremo una anche noi, secondo il mio credo. E' complicato, quasi impossibile vivere perdite innaturali, nessuno può comprenderle appieno se non le vive personalmente. Non scrivo qui per dare consigli, tantomeno per indicare una strada da seguire ma per stare accanto a Manu, in silenzio, come se fossimo seduti su una panchina illuminata e scaldata da questo sole invernale che è appena spuntato. Dal sole, dalla luce che spesso influenzano i nostri umori dobbiamo ricevere una speranza, io credo di trovarci l'amore dei nostri cari che ci hanno preceduto in un viaggio che prima o poi faremo anche noi. Perciò cara Manu nessuno vuole e può colmare i tuoi vuoti ma esserti vicino a proprio modo perché forse insieme si è più forti e tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino anche se non può capire del tutto...