ESISTO

ESISTO


Il mio blog era stato creato con la speranza di riuscire a conoscermi, ma anche qui non riesco facilmente ad aprirmi e ad aprire il mio cuore, così oggi come augurio a me stessa di un anno sereno ci provo, si chiama ESISTO perché realmente faccio parte di questa vita che mi è stata concessa…Non ha importanza il mio nome, cosa cambia il nome nella vita di una persona? Ho quasi 29 anni e, come già precedentemente detto, a volte mi sembra d’averne il triplo.Non so ancora chi sono, mi sto cercando, forse un giorno mi troverò e saprò dirvelo, al momento credo di non vivere nel vero senso della parola, ma di sopravvivere ed è pesante anche solo pensarlo. Forse la mia vera io è rimasta nel passato quando ad un certo punto quella che era la mia vita si è trasformata in un’altra che a me non piaceva per niente; e da lì tutto è cambiato con una velocità tale da ritrovarmi qui oggi a scrivere che non so chi sono.Mi ripeto spesso e ne sono consapevole che ci sono problemi e sofferenze più grandi delle mie, ma nonostante questo la mia sofferenza esiste anche se più piccola di altre. A volte penso a due frasi di canzoni di Vasco Rossi: “ed aspettavo come, come un cane quando non c’è più… non c’è più il padrone, contro un vetro per guardare giù, e mi chiedo come avrei vissuto se tu…., e se quel magone mi sarebbe mai andato giù” ed un’altra “e…. se hai bisogno , e non mi trovi, cercami in un sogno…” sono due canzoni che mi rappresentano bene, credo che ormai abbiate capito quale sia la mia sofferenza il sentirmi abbandonata, sì abbandonata da una delle figure più importanti per una bambina…. Il papà. Già penserete ma a 29 anni? Sì ragazzi 29 anni, ma ripeto forse la bimba è rimasta ferma là, ad aspettare quel qualcosa e quel qualcuno che non è mai tornato, e pur essendo “grande” non riesco ad andare avanti con questo pensiero. Fortunatamente ho avuto una madre che è MAMMA e solo chi ha avuto la mia stessa fortuna sa cosa intendo, una madre che mi ha inculcato tanti valori come lealtà e rispetto e che ha cercato di darmi una famiglia e di non farmi mancare mai nulla, ma non poteva colmare quel vuoto, così per non farle vivere anche la mia sofferenza e farla sentire impotente, ho provato e imparato a mettere maschere, arrivando a non trovarmi più. Credo d’essere una persona sensibile, che si commuove e arrabbia per le ingiustizie della vita, una ragazza onesta, che ama tanto anche se a fatica lo dimostra perché ha costantemente paura di trovarsi sola… Per questo dico di sopravvivere non di vivere, per questi motivi spesso entro in crisi e cerco conforto senza chiederlo direttamente, ma le persone non hanno la sfera di cristallo e non riescono a darmi l’appoggio di cui sento il bisogno, anche solo una parola o un abbraccio. Smetto di scrivere, perchè ho riletto quanto sopra e prima di cancellare pubblico, lasciando i miei auguri nella speranza di un anno migliore dove ognuno di noi possa raggiungere le prorprie mete. Con affetto.