DI CHI LA COLPA?Sostanzialmente le responsabilità ultime sono del Governo Berlusconi che, con le sue rivendicazioni in piena campagna elettorale, ha di fatto portato all'aborto dell'accordo con AIR FRANCE: dando ad intendere una soluzione nella manica, favorendo atteggiamenti irresponsabili delle parti in causa, sindacati compresi.Oggi per chi non ha condiviso sarebbe il momento di gioire, ma così non è. Infatti, nonostante tutti sanno che la procedura posta in essere da questo Governo è atipica, in quanto si divide in due una Compagnia dove in una vengono conferite le passività (ossia i debiti) da far pagare ai contribuenti e nell'altra vengono conferite le attività (ossia un grande regalo ad alcuni), aprendo di fatto un'infrazione comunitaria.In definitiva voglio dire: che se l'impresa italiana non gode di buona stima sui mercati internazionali è dovuta principalmente al fatto che non è mai stata in grado di camminare con le proprie gambe ma solo attravarso i diversi aiuti di Stato.L'utima spiaggia possibile per salvare la compagnia di bandiera rimane l'apertura immediata di una gara trasparente, anche privata, dove l'eventuale aquirente rilevi in toto la Compagnia (passività incluse), con un vero piano industriale.Infine sarebbe opportuno che la gara sia trasparente e mirata ad altri vettori e non ad alcuni imprenditori che hanno fiutato la debolezza del Governo e attraverso la cordata si volevano spartire la compagnia aerea a spese degli Italiani.MICHELE PASCARELLA
ALITALIA ULTIMO ATTO.
DI CHI LA COLPA?Sostanzialmente le responsabilità ultime sono del Governo Berlusconi che, con le sue rivendicazioni in piena campagna elettorale, ha di fatto portato all'aborto dell'accordo con AIR FRANCE: dando ad intendere una soluzione nella manica, favorendo atteggiamenti irresponsabili delle parti in causa, sindacati compresi.Oggi per chi non ha condiviso sarebbe il momento di gioire, ma così non è. Infatti, nonostante tutti sanno che la procedura posta in essere da questo Governo è atipica, in quanto si divide in due una Compagnia dove in una vengono conferite le passività (ossia i debiti) da far pagare ai contribuenti e nell'altra vengono conferite le attività (ossia un grande regalo ad alcuni), aprendo di fatto un'infrazione comunitaria.In definitiva voglio dire: che se l'impresa italiana non gode di buona stima sui mercati internazionali è dovuta principalmente al fatto che non è mai stata in grado di camminare con le proprie gambe ma solo attravarso i diversi aiuti di Stato.L'utima spiaggia possibile per salvare la compagnia di bandiera rimane l'apertura immediata di una gara trasparente, anche privata, dove l'eventuale aquirente rilevi in toto la Compagnia (passività incluse), con un vero piano industriale.Infine sarebbe opportuno che la gara sia trasparente e mirata ad altri vettori e non ad alcuni imprenditori che hanno fiutato la debolezza del Governo e attraverso la cordata si volevano spartire la compagnia aerea a spese degli Italiani.MICHELE PASCARELLA