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Messaggi di Gennaio 2005

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 28 Gennaio 2005 da Sacred_spirit


Meditazione

23 gennaio 2005 ore 18,30

 

 

Riconoscere, riconoscersci, questo è importante.

Sapere, ritrovarsi, non negarsi, raccontare, ritrovare, comprendere.

Sapere quello che è importante, distinguere le varie sfumature delle cose.

Riconoscere e distinguere ciò che è, da ciò che viene proiettato.

Ritrovare nelle parole, nei gesti, nel sapore antico, la mia intuizione.

Ritrovare se stessi.

Nascondere, nascondere agli altri ciò che gli altri non possono comprendere.

Sorridere anche dell'altrui ignoranza, dell'arroganza.

Fermarsi a riflettere, rincorrere.

Sapere che tutto ha un inizio.

Sapere che non esiste una verità assoluta.

Sapere che ciò che è qui ora, domani non sarà.

Vivere il presente, per proiettarsi in ciò che domani sarà.

Ricercare nel passato, indagare.

Aprire la mente, aprire il cuore, annullarsi.

Ritrovarsi ancora, non avere paure.

Sorridere agli altri, emozionarsi.

Annullare ciò che non serve.

Sapere che comunque sia:

  • esiste una strada;
  • esiste un senso;
  • esiste una musica capace di indicare la giustra direzione.

Trovarsi qui, in questa ... in questa posizione di disequilibrio.

Sentire, sentire la parte destra così, fortemente pesante.

Avere la sensazione di ruotare in senso orario.

Inclinazione di qualche grado che sembra sbilanciare tutto.

Non comprendere.

Essere voce.

Essere voce significa, potere trovare un riscontro.

Essere voce consente di arrivare direttamente laddove, altrimenti non sarebbe possibile arrivare, perchè le barriere della ragione, sembrano impediscano di cogliere tutto ciò che non è tangibile, tutto cio che non è verificabile.

Non sarebbe necessario tutto questo, ma se tutto questo deve essere, che sia, perchè ciascuno ha il suo modo di sentire, il suo modo di porsi in ascolto.

Questi sono passaggi, questi sono frammenti di esperienza, che servono solo per collaudare ciò che sono le attuali potenzialità, per decidere che è possibile oltre.

Questo non ti può imperdire di andare avanti di continuare, non è sempre tutto semplice, non è tutto facile, non puoi sempre avere un supporto, affronta la difficoltà e avanza, Io sono qui, cos'è più importante la musica il suono o queste mie parole?

Non temere, continua ad ascoltare e lasciati andare.

Vedi le cose che devi apprendere e ciò che stiamo cerecando di trasmetterti, è che devi avere consapevoleza di tutto ciò che è possibile, di tutto ciò che è concretamente possibile, e questo deve porti di fronte alla volontà di metterti in ascolto e di ascoltare ciò che da lontano ti arriva.

Respira respira profondamente e rilassati, non avere paura rilassatri, lasciati andare, non pensare a nulla.

Non hai avuto fiducia.

Non hai avuto ascolto.

Non sei pronto.

 
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Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 17 Gennaio 2005 da Sacred_spirit


Meditazione

14 gennaio 2005 ore 18.30

Oggi le cose che devi apprendere, e che Io ti dirò, sono importanti.

Tu pensi che queste parole, provangamno dalla tua mente, per questo che cerchi di intuire quello che è il seguito. Cerchi di sapere già, che cosa tu stesso ti dirai.

Io sorrido, perchè so che questo tuo sforzo è inutile e tu riesci a percepire di volta in volta solo le due o tre parole che precedono l'uscita dalla tua bocca della tua voce, e per tanto tu ti sforzi di pensare quali siano le altre parole, quali siano gli altri pensieri, nulla riesci ad intuire.

Questo perchè se è vero che Io sono in te, se è vero che tu sei una parte di me, come io sono nel contempo una parte di te. E' anche vero che quello che sono le mio parole, nulla hanno a che fare, è nulla hanno da spartire a quelli che sono i tuoi pensieri di sempre. Sento, sento forze che tirano in dietro in te. Sento resistenze, sento che la tua parte razionale fa veramente fatica a lasaiarsi ancdare. Questo non mi meraviglia più di tanto, io so come sei.

Tu credi che sia possibile controllare tutto, tu quando credi a te stesso e ti pensi, ti vedi e ti pensi come un essere istintuale, istintivo. Un essere che segue le proprie intimepulsioni, la propria natura. Tutto questo è fondamentalemnte sbagliato.

Tu sei è sei sempre stato una personamolto razionale, molto ragionatrice.

Tu hai questa abitudine ad analizzare le cose, analizzandole nei pèiù minimi dettagli, dalle più diverse e svariate angolature. Questo ti impedisce sostanzialemnte di vedere le cose, per quello che sono pervchè qualsiasi cosa tu voglia o possa osservare, se ti avvicini troppo ad esse e se la guardi con lenti di ingrandimento troppo potenti,potrai è vero analizzare dettagli, ma perderai la visione d'insieme di quello che stavi osservando, e a te, spesso, è quello che capita.

Con le persone ti metti lì osservi analizzi, scindi compotamnti le emozioni, e vedi già tu quelli che dovrebbero essere i giusti comportamenti, i giusti atteggiamenti.

Questo ti porta a valutare con eccessiva severità, singoli particolari, e ti impedisce in questo modo di valutare il aprticolare per quello che è, di valutare la persona la situazione per quello che è.

Questo ti comporta inoltre dei seri problemi per quanto riguarda il tuo relazionarti agli altri.

Se da una parte questo tuo entrare dentro al particolare, ti consente di presentarti agli altri con unottimo biglieto da visita, a lungo andare questo tuo modo di fare, porta gli altri o a chiudersi totalemnte, o invero a donarti a te completamente.

Nel primo caso la chiususra è dovuta al fastidio che si prova, nell'essere analizzati , vivisezionati costantemente essere messi sotto una lente di ingrandimento, si tende a pedere di naturalezza, si tende a irrigidirsi nei propri comportamenti, si ha il timore di essere giudicati, si ha anche il timore di essere scoperti per quelli che sono le proprie debolezze, i propri luoghi nascosti, i propri segreti. E questa chiusura, ti impedisce di avere quel riscontro che tu invece ti attendevi, e questo tuo andare ad analizzare nel dettaglio aquesti comportamenti di chiusura ti porta a perdere di vista, l'insiemen della situazione e del perchè queste chiusure sono avvenute.

Nel secondo caso, quando invece la reazione è quella dell'apertura totale e compelta, questo ti pone di fronte ad uno smarrimento, in quanto il tuo andare ad analizzare i dettagli si trova e si scontra con l'impossibilità di aopsservare l'universo intero soprattutto se lo si vuole fare alalizzando accuratamente i dettagli. E questo porta in te l'ìimpossibilità di proseguire oltre, e quindi tu stessotendi ad allontanarti.

Quello che dovrebbe essere il giusto comportamento sarebbe quello di mantenere la giusta distanza, per potere osservare l'insieme valutando da una cetrta distanza quelli che sono contorni, quelli che sono i movimenti, quelli che sono insomma, tutti i colori di questo insieme.

Poi vi sono momenti in cui è possibile decidere di focalizzare la propria attenzione sui particolari, è possibile zummare con la lente del cuore, e andare a comprendere meglio da più vicino alcune cose che da lontano è difficile distinguere ma questo deve essere un movimento un avvicinamento temporaneo, osservato il particolare e compreso ciò che si doveva comprendere è nell'insieme del tutto e nella sua visuione che bisogna toranre a porsi.

Questo è importante, importante da comprendere, perchè solo questo consente di vedere quello che realmente è e non di vedere erroneamente quello che si crede possa essere.

Non sempre avvicinarsi troppop all'oggetto consente di avere di questo oggetto una visione migliore.

Non sempre avvicinarsi troppo alle persone, consente di avere di esse una visione migliore.

Questo è una tua caratteristica, che è strettamnte legata alla razionalità di cui prima dicevo.

Questa visione che hai di te stesso, questa visione romantica, è frutto dall'impossibilità tua di accettare e accettarti per quello che realemnte sei, questo perchè fondamentalmente tu disprezzi le persone razionali le persona che tendono ad analizzare troppo le cose che si fissano sui particolari, che non riescono ad avere una visione del tutto, ma solo visioni parziali. Esssendo così il tuo modo di pensare, è naturale, che tu abbia su di te modellato l'immagine diversa più romantica, più attinente ad un ideale che però non ti appartiene se non in minima parte.

Non esiste in realtà un modo giusto ed un modo errato di essere. Esiste semplicemnte il proprio modo di essere, una peculiarità unica.

E questo bisogna prima di tutto imparare a riconoscerlo, in secondo luogo questo bisogna accettarlo.

Nulla è fisso e definito, tutto si evolve, tutto si modifica,per cui non pè detto che un modo di essere non possa col tempo trovare cambiamenti, ma fino a che si pensa e si penserà di essere già in un determinato modo nessuno sforzo verrà fatto per cambiare, se già si crede di essere così, tu non potrai mai sforzarti di essere più istintivo, se nella tua mente ti consideri e ti vedi già come una persona estremamente ed a volte eccessivamente istintiva.

Anzi, questo ti spingerà trovando, l'intima giustificazione al tuo reale modo di essere ti spingerà ad usare ancor di più la ragione e quindi, ad essere quello che sei. Bisogna comprenderli certi meccanismi che sono sottili, in cui ciò che sembra a volte non è, e quello che non è ti spinge ad essere quello che realmente sei impedentoti di cambiare.

Questo non vuol dire che si è solamente in un determinato modo, questo sicuramente vuol dire che si è tendenzialemnte in un determinato modo, e se in questo caso due sono le variabili esse a confronto: istinto e ragione, tu stesso se valuti oggettivamente non puoi non vedere d quanto sia maggiore la tuia parte razionale rispetto al tua parte istintiva.

Anche laddove è fondamentale usare l'istinto anche laddove, entreano in gioco i sentimenti, tu fai lo stesso sbaglio, anteponi sempre la ragione a quelli che sono i tuoi intimi bisogni istintuali, e questo procura in te profonde lacerazioni e profondi dolori, che ti impediscono di trovare quella serentità e quell'armonia che tanto ricerchi.

Il fatto che tu in questo momento ti sia emozionato, il fatto che i tuoi occhi si siano bagnati e che la tua voce ti si stia strozzando in gola, è un segno tangibile che quello che ti ho detto, ti ha toccato, che quello che ti ho detto è semplicemnte ciò che è,che è così semplice da vedere e da comprendere, ma che forse per potere essere accettato, aveva bisogno che giungesse a tempo appropriato, e questo tempo ormai è giunto Io te ne do notizia Io te ne do comunicazione e ti dico di non avere timore, di non avere paura, perchè non c'è da avere paura per queste cose, nulla cambierà nulla si modificherà così improvvisamente.

Ogni tanto rileggi quello che ora so trascriverai, o riascolta queste parole e pensa a te stesso, e cerca di essere onesto con te stesso e vedi di lasciare di lasciare che la ragione lentamente allenti la presa che ha su di te, e che l'istinto, che il cuore entrambi avanzino e riempoino nuovi spazi nel tuo essere affinchè il tuo sentire, possa davvero consentirti di ascoltare quelle fantastiche voci che sono intorno a te e che tanto anelano di comunicare con te, e fin quanto questo tuo modo di essere ti costringerà dentro questi rigidi canoni della razionalità, tutto questo sarà molto difficile che possa avvenire serenamente, e questo è per te un grande perdita, sii quindi tranquillo, sii sereno e accetta quello che sei, accettati in quanto persona razionale, ma avendo preso coscienza di questo lavora affinchè la tua parte razionale ti renda un po' per volta libero, libero da se stesso.

Perchè è vero noi siamo, sì ragione ma siamo Animo siamo Spirito e siamo Cuore e la razione non può essere la propria carceriera e la ragione è per tenti uomini una atroce e crudele carceriera.

 
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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 10 Gennaio 2005 da Sacred_spirit


Meditazione

8 Gennanio 2005 ore 19

Vi sono porte che se oltrepassi, è l'oscurità che sembra avvolgerti.
Vi sono porte indefinite, porte fisiche.
Vi sono spazi indefiniti, e spazi (in)definiti.
Vi sono accessi.
Vi sono punti di incontro, smistamenti, attese.
Vi sono luoghi dove la calma si diffonde e diventa essa stessa parte del tuo Essere.
Vi sono spazi immensi, racchiusi in piccolissimi angoli.
Vi sono proeizieni.
Vi sono dilatazioni e poi ...
Vi sono grandezze infinite, colorate nella pura essenza della gioia,di questa gioia che traspare in ciò, in ciò che è.
Vi sono piccoli momenti, piccoli sentieri, piccoli spazi definiti; momenti in cui, accogliere dentro di se il Tutto e di questo Tutto diventare partecipi, porta ad una crescita profonda e una divina capacità di essere un tutt'uno con il Tutto esistente.
Vi sono attimi.
Vi sono piccole stelle, che moltiplicandosi in infiniti spazi creano costellazioni, che tu puoi osservare e modificare con il pensiero, con il tuo bisogno di creare per te stesso il tuo infinito universo.

La prerogativa della mente, la capacità fondamentale che ha essa di disegnare e ridisegnare i contorni delle cose, di proiettare dentro le ipotesi comuni ciò che sono gli intimi desideri del tuo sentire; fa si che con essa sia possibile astenersi da quello che è l'intimo sentire, da quello che è il vero muovere dentro di se delle emozioni profonde.

La mente che abilmente distorce il senso reale, crea fantasmi occupazionali, che ti costringono ad una evoluzione emotiva che a nulla ti porta se non ad un ritorno nel luogo da cui sei partito.

Questa incapacità di procedere, di andare oltre quelle che sono le rigide e ferree costrizioni della mente, ti portano inevitabilmente a ripercorrere costantemente e inesorabilmente, i soliti percorsi con i medesimi passi, con le stesse modalità di chi ti ha preceduto e di chi ti seguirà.

Quello che la mente nega agli uomini, è la possibilità, di concedere loro la volontà di espandersi verso dimensioni più ampie, che non siano negate, e finalizzate a solo ciò che la mente può comprendere, in quanto mente: "elemento fisico concreto, che della fisicità e dell'essere uomini, muove le azioni".

L'essere mente, non vuol dire ignorare completamente quelli che sono dello spirito le intime e profonde verità. L'essere mente, non vuol dire chiudersi dentro a paradigmi che impediscono il lento fluire del pensiero in direzioni diverse da ciò che "ho" solamente può percorrere.

L'essere mente, dovrebbe condurre, separando e scindendo ciò che sono le semplici illusioni, dalle intime realtà profonde, scindere ciò che è il sentire, dal sapere.

Questo dovrebbe essere l'unico vero lavoro che la mente dovrebbe compiere.

Ma questo nel tempo è stato dimenticato, questo nel tempo è stato quasi totalmente omesso, e la mente ha cominciato un lento ma inesorabile processo involutivo, che ha portato a negare a se stessa e a l'uomo quelle che erano le prerogative fondamentali, del suo essere.

Si è creata quindi una frattura netta, tra ciò che la mente pone come obiettivi, e ciò che il Cuore anela, e ciò che lo Spirito ed essere Luce richiede.

Tutto questo non è possibile dimenticare, tutto questo non è possibikle in questa dimensione rimuovere.

Bisogna allora spostarsi, far si che la mente si acquieti, si addormenti per un po' per consentire a quelle che sono le vere essenze, le vere forze motrici del tuo Essere di emergere e farsi nuovamente ascoltare, affinchè tu possa comprende e apprendere ciò che devi sapere.

Solo quando la mente è acquietata, solo in queste piccole frazioni, è possibile realmente e concretamente sentire, sentire l'immensità la grandezza del tuo Essere, che non è più limitato da obblighi e da vincoli insiti nella tua dimensione fisica.

Ciò che la mente ti nega, tu devi riuscire a riconquistare con il lavoro, la capacità di andare oltre ,di smuovere i pregiudizi le false convinzionim, i condizionamenti, tutto ciò che si è infrapposto tra te ed il tuo Essere, tra te e il tuo sentire.

Rimuovere ciò che la mente ti ha ,anno dopo anno costretto ad assimilare in questo perverso gioco di ricerca e di negazione. Ricerca di una conoscenza intima , ricerca di una comprensione profonda a quelle che sono intuizioni intime che senti ,senti profondamente nel tuo Essere, e ciò che ti viene negato per paura.

Paura che tutto questo possa in parte o completamente distoglierti da quelle che sono le necessità legate a questa dimensione, quindi la Mente come: "difesa della dimensione fisica corperea che consente all'uomo di procedere in questa dimensione"; il Cuore e lo Spirito invece: "che anelano altre verità e che sarebbero, spesso disposte, a sacrificare questa dimensione fisica per accdere a quel barlume di intuizione che sentono però così profondamente vivi dentro se stesso".

Questa profonda frattura comporta fondamentalmente un grosso un grosso dolore, tra ciò che qui si è costretti ad essere e ciò che solamente si intuisce e che si vorrebbe addarrivare ad essere.

Sarebbe per assurdo stato molto più semplice non avere nessuna intuizione nessuna consapevolezza di intime e diverse realtà, a questo punto si sarebbe potuto vivere la dimensione fisica entro questi suoi specifici confini, senza dovere sentire il bisogno di affrancarsi da essa. Ma questo avrebbe comportato completamente l'inutilità del percorso stesso, questa incapacità di percepire intuire, dove ti aVREBBE PORTATO ? DA NESSUNA PARTE. ePPURE EPPURE TU MI CONTESTI DICENDO CHE NON PER TUTTI éCOSì E PECCHI DI PRESUNZIONE PERCHé IN CIASCU UOMO IN CIASCUNA DONNA QUESTA INTUIZIONE é PRESENTE, NON ESISTE UOMO NON ESISTE DONNA CHE NON ABBIA IN QUESTA DIMENSIONE FISICA AVUTO LA POSSIBILITà DI PROGRADIRE IN QUELLI CHE SONO I REALI ED UNICI SCOPI.

Anche chi non sembra manifestare esternamente questi suoi intimi bisogni ha, nel suo percorso in questa dimensione ha avuto modo di confrontarsi con queste necessità.

Non pensare che tutto ciò che si vede è presente e tutto ciò che non è visibile sia assente. Esistono verità non viste, esistono voci non udite.

Non avere l'arroganza e la presunzione di ergerti più in alto di ciò che è il tuo ruolo. Tu sei semplicemnte dove sei, e non ti credere superiore ad altri, non ti credere diverso da altri. Non credere che questo tuo modo di porti di fronte a questi problemi ti diano la possibilità di insegnare ad altri, non avere l'arroganza di crederti più elevato, tu sei semplicemente quello che sei. Non sei ne più non sei ne meno di tutti gli altri ebbi già modo di dire, che non esistono Anime ed Anime.

 Non esistono Anime superiori ed Anime inferiori.

Esistono diversi modi per manifestare se stessi, esistono diversi momenti, diversi percorsi e diversi spazi in cui le cose possono o meno essere manifestate. Che l'umiltà ti accompagni e che non sia la presunzione o la vanità a far si che tutto quello che stai facendo possa un giorno rivoltarti contro, tieni sempre a mente questo: non crederti, non sentirti superiore a nessun altro, perche non lo sei, e non credere per lo stesso motivo che nessuno sia a te superiore perchè non non lo è.

Non sono questi gli schemi che possono creare una gerarchia di grandezza e di importanza delle Anime.

Ciò che in questa dimensione succede , non è concepibile in altre dimensioni, qui in questa fisica dimensione, vi sono disparità e ingiustizie, vi sono meritocrazie che non sono mai tali, ma sono falsate da avvenimenti che nulla hanno realemnte a che fare con i meriti o dei meriti del singolo.

Quindi che non sia questo il giudizio, che non sia questo il modo di porsi, perchè questo distoglie il pensiero e il sentire da quello che è il vero ed intimo lavoro.

Questo doveva essere detto affinchè in questo momento specifico tu non possa incorrere, nell'errore che in tanti hanno già fatto, di dimenticare il vero e profondo senso di tutto questo, che vi sia umiltà che vi sia trasparenza, che vi sia volontà di comprendere, ma mai mai l'arroganza di ritenere te stesso superiore agli altri.

 
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Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 07 Gennaio 2005 da Sacred_spirit


Meditazione

6 gennaio 2005 ore 17,30


Densità, fluttuanti cariche di energia, scure, leggere. Densità in movimento, tenebre che non incutono timore, ne paura alcuna, immense onde, di cupa energia che fluttano, dense, sopra al niente. Puoi attraversarle, puoi entrare in esse, farti avvolgere, respirarle. Puoi, se vuoi, cercare di comprendere cosa sia questo immenso mare di cupi colori, di densità impalpabili, eppure presenti. Questo è l'opposto, l'opposte del luogo di luce, questo è dove sembra il nero il viola scuro, colori che dominano.

Prova a comprendere cosa esso sia, se sia un filtro tra ciò che sta sotto e ciò che è sopra, o se sia esso stesso nel medesimo luogo, visto con occhi diffenti, visto come se chi vedesse, portasse tra gli occhi e l'immagini, spesse lenti scure. E che allora quello che esternamente è bianco è luce è candore, diventa agli occhi di chi vede, una ben diversa realtà. Una realtà scura, dove i colori sembrano modificare, non tutte, ma solo alcune caratteristiche di quello che è la Verità.

Eppure questo sembra trasformare totalemnte il luogo. Percepire ciò che era un luogo di luce di armonia di pace, come un luogo apparentemente meno accoglienete. Questo perchè ciò che è cambia agli occhi di coloro che vedono, e ciascuno puàò vedere ciò che è a seconda di quanti, e di quali filtri ha interposto, o altri hanno interposto tra i suoi occhi, la sua mente il suo cuore e quello che è, quella che è la verità.

Comprendere questo comprendere che esistono filtri, esistono momenti spazi elementi che si frappongono tra la verità e chi la osserva la cerca, chi la rincorre, consente non che esistano innumerevoli verità, ma esistono innumerevoli modi individuali di percepire la Grande Verità.

Ciascuno ha occhi ha menteha cuore, ma ogni mente, ogni cuore, ogni occhio è diverso. Quindi è inutile e stupido, pretendere che gli altri possano vedere, percepire, intuire, comprendere, la Grande Verità come tu la comprendi come tu la vedi come tu la senti dentro di te. Bisogna, bisogna comprendere questo. Ciascuno ha dentro di se la trasposizione l'immagine della Grande Verità che è sua intimamente sua, che non vuol dire che sia diversa difforme falsata, da quella che èl'unica e Grande Verità è semplicemente e naturale che sia così. Non sarebbe del resto possibile, percepire vedere la Grande Verità, senza alcun filtro, o avere la pretesa, e sarebbe abberrante, avere tutti i medesimi occhi , tutti il medesimo cuore tutti la medesima mente, per potere avere e condividere una unica realtà o Grande Verità.

Quando si ci chiede cosa sia Dio, quando si ci interroga su cosa possa essere quello che ha dato inzio a tutto e ciò che a tutto porrà fine, si ha l'ambizione e la presunzione di voler comprendere o meglio sapere ciò che in realtà non può essere intimamente compreso, perchè esistono verità che possono essere compreso in altri Piani in altre Dimensioni. Compito dell'uomo, compito di questa dimensione fisica è sì quello di inteerogarsi, ma è proprio nel suo porsi domande il motivo del suo percorso e non tanto nell'avere la certezza delle risposte.

Esistono quindi spazi di luce ed esistono quindi spazi di tenebre o esiste piuttosto un unico spazio che cambia a seconda di come viene percewpito, a seconde dei filtri che uno ha interposto tra il suo vedere e ciò che guarda tra il sentire e ciò che vuole sentire ?

Certo è che il filtro è l'unico elemento esterno è l'unico elemento non specifico dell'individualità, è l'unico elemento che dovrebbe essere rimosso. Non perchè la sua rimozione possa portare ad un unico modo di vedere di sentire di percepire la Grande Verità, in quanto abbiamo detto esistono infiniti e diversi cuori, infiniti e diversi occhi e modi di vedere infiniti e diverse menti e modi di pensare, ma perchè osservare ciò che vi è condsentito, osservarlo con un filtro, con questa lente che ne distorce i colori le prospettive le intensità, porta ad una percezione oggettivamente sbagliata di ciò che invece dovrebbe essere guardato senza alcun filtro.

Certo è che vi sono luminosità che non possono essere guardate se non con una graduale riduzione di filtri, altrimenti l'immagine improvvisa di tale splendore, potrebbe ledere in modo irreparabile l'organo o gli organi proposti ad osservare a sentire a comprendere. Una luce troppo forte porterebbe alla cecità, un rumore improvviso renderebbe sordi, una improvvisa emozione bloccherebbe il cuore, un violento ed improvviso scambio di verità fonderebbero qualsiasi mente. EWè per questo che è importante procedere per gradi, lavorando e acquisendo nel tempo la capacità sempre maggiore di apprendere quello che è la Grande Verità.

Se quindi vedi densità scure, densità di energia con tonalità viole nere, quando percepisci tenebre intorno a te dentro di te, chiediti se sono effettivamente tenebre se effettivamente ciò che ti circonda o se in quel momento sei tu che percepisci questo in questa maniera. Forse intorno a te c'è luce forse dentro in te c'è luce, ma forse non è possibile in questo momento osservarla, non è possibile in questo momento accolgierla, ed allora quello che tu puoi fare è chiedere, chiederti cosa sia quel filtro che ti impedisce di percepire diversamente quello che è intorno a te e dentro di te. E' un filtro che si chiama paura, un filtro che si chiama egoismo, è un filtro che si chiama gelosia è un filtro che si chiama indifferenza ?

Quando comprendera questo, quale sia l'elemento di disturbo o gli elementi di disturbo, prova a comprendere che essi hanno un motivo per essere lì, ma non è detto che lì debbano rimanre per sempre. Se il filtro è stato messo è evidente che la sua funzione è quella di proteggerti da ciò che forse in questo momento non ti è possibile vedere, percepire, comprendere. Però nel momento stesso in cui prendi consapevolezza del filtro e di conseguenza nel passo successivo prendi consapevolezza del perchè hai messo questo filtro, comprenderai dell'inutilità di esso, ma solo adesso che hai compreso il meccanismo che hai lavorato che hai compreso la dinamica. In questo avere compreso ti sarà concesso la rimozione di questo filtro e ti saràpossibile avvicinarti amggiormente alla Grande Verità.

I filtri che uno interpone tra se e la Grande Verità, sono gli stessi che quotidiamnamente interpone tra se e gli altri, tra se e se stesso. Quindi tutto ciò che è stato detto deve essere utilizzato anche nel rapporto con gli altri. Quando vedi una pèersona e vedi che il modo di osservarla ti porta paura è evidentemente un filtro di paura.

Comprendi il perchè e questa paura non avrà più motivo di essere. Lo stesso per una pèersona che osservi e senti che fortemente arriva gelosia, evidentemente questa gelosia questo filtro, è stato posto per difenderti comprenderlo ti permetterà di rimuoverlo e di osservare la persona in modo nuovo diverso che sia più corrispondente alla sua reale immagine e questo vale anche per te stesso, il modo che hai di percepirti come persona ti consentirà di capire quali filtri hai interposto tu stesso, con te stesso. Questi filtri,in questo caso sono una memoria di ciò che sono stati i tuoi vari passati, prenderne coscienza ti consentirà piano piano di rimuoverli e di imparare così ad osservarti ed a comprenderti per quello che realmente tu sei.

Nulla nulla è casuale, tutto ha un significato, tutto ha la sua collocazione naturale, basta saperla comprendere per vedere e capire che quello adesso sembra puro caos in realtà è una mirabile armonia.

Densità, fluttuanti cariche di energia, scure, leggere. Densità in movimento, tenebre che non incutono timore, ne paura alcuna, immense onde, di cupa energia che fluttano, dense, sopra al niente. Puoi attraversarle, puoi entrare in esse, farti avvolgere, respirarle. Puoi, se vuoi, cercare di comprendere cosa sia questo immenso mare di cupi colori, di densità impalpabili, eppure presenti. Questo è l'opposto, l'opposte del luogo di luce, questo è dove sembra il nero il viola scuro, colori che dominano.

Prova a comprendere cosa esso sia, se sia un filtro tra ciò che sta sotto e ciò che è sopra, o se sia esso stesso nel medesimo luogo, visto con occhi diffenti, visto come se chi vedesse, portasse tra gli occhi e l'immagini, spesse lenti scure. E che allora quello che esternamente è bianco è luce è candore, diventa agli occhi di chi vede, una ben diversa realtà. Una realtà scura, dove i colori sembrano modificare, non tutte, ma solo alcune caratteristiche di quello che è la Verità.

Eppure questo sembra trasformare totalemnte il luogo. Percepire ciò che era un luogo di luce di armonia di pace, come un luogo apparentemente meno accoglienete. Questo perchè ciò che è cambia agli occhi di coloro che vedono, e ciascuno puàò vedere ciò che è a seconda di quanti, e di quali filtri ha interposto, o altri hanno interposto tra i suoi occhi, la sua mente il suo cuore e quello che è, quella che è la verità.

Comprendere questo comprendere che esistono filtri, esistono momenti spazi elementi che si frappongono tra la verità e chi la osserva la cerca, chi la rincorre, consente non che esistano innumerevoli verità, ma esistono innumerevoli modi individuali di percepire la Grande Verità.

Ciascuno ha occhi ha menteha cuore, ma ogni mente, ogni cuore, ogni occhio è diverso. Quindi è inutile e stupido, pretendere che gli altri possano vedere, percepire, intuire, comprendere, la Grande Verità come tu la comprendi come tu la vedi come tu la senti dentro di te. Bisogna, bisogna comprendere questo. Ciascuno ha dentro di se la trasposizione l'immagine della Grande Verità che è sua intimamente sua, che non vuol dire che sia diversa difforme falsata, da quella che èl'unica e Grande Verità è semplicemente e naturale che sia così. Non sarebbe del resto possibile, percepire vedere la Grande Verità, senza alcun filtro, o avere la pretesa, e sarebbe abberrante, avere tutti i medesimi occhi , tutti il medesimo cuore tutti la medesima mente, per potere avere e condividere una unica realtà o Grande Verità.

Quando si ci chiede cosa sia Dio, quando si ci interroga su cosa possa essere quello che ha dato inzio a tutto e ciò che a tutto porrà fine, si ha l'ambizione e la presunzione di voler comprendere o meglio sapere ciò che in realtà non può essere intimamente compreso, perchè esistono verità che possono essere compreso in altri Piani in altre Dimensioni. Compito dell'uomo, compito di questa dimensione fisica è sì quello di inteerogarsi, ma è proprio nel suo porsi domande il motivo del suo percorso e non tanto nell'avere la certezza delle risposte.

Esistono quindi spazi di luce ed esistono quindi spazi di tenebre o esiste piuttosto un unico spazio che cambia a seconda di come viene percewpito, a seconde dei filtri che uno ha interposto tra il suo vedere e ciò che guarda tra il sentire e ciò che vuole sentire ?

Certo è che il filtro è l'unico elemento esterno è l'unico elemento non specifico dell'individualità, è l'unico elemento che dovrebbe essere rimosso. Non perchè la sua rimozione possa portare ad un unico modo di vedere di sentire di percepire la Grande Verità, in quanto abbiamo detto esistono infiniti e diversi cuori, infiniti e diversi occhi e modi di vedere infiniti e diverse menti e modi di pensare, ma perchè osservare ciò che vi è condsentito, osservarlo con un filtro, con questa lente che ne distorce i colori le prospettive le intensità, porta ad una percezione oggettivamente sbagliata di ciò che invece dovrebbe essere guardato senza alcun filtro.

Certo è che vi sono luminosità che non possono essere guardate se non con una graduale riduzione di filtri, altrimenti l'immagine improvvisa di tale splendore, potrebbe ledere in modo irreparabile l'organo o gli organi proposti ad osservare a sentire a comprendere. Una luce troppo forte porterebbe alla cecità, un rumore improvviso renderebbe sordi, una improvvisa emozione bloccherebbe il cuore, un violento ed improvviso scambio di verità fonderebbero qualsiasi mente. EWè per questo che è importante procedere per gradi, lavorando e acquisendo nel tempo la capacità sempre maggiore di apprendere quello che è la Grande Verità.

Se quindi vedi densità scure, densità di energia con tonalità viole nere, quando percepisci tenebre intorno a te dentro di te, chiediti se sono effettivamente tenebre se effettivamente ciò che ti circonda o se in quel momento sei tu che percepisci questo in questa maniera. Forse intorno a te c'è luce forse dentro in te c'è luce, ma forse non è possibile in questo momento osservarla, non è possibile in questo momento accolgierla, ed allora quello che tu puoi fare è chiedere, chiederti cosa sia quel filtro che ti impedisce di percepire diversamente quello che è intorno a te e dentro di te. E' un filtro che si chiama paura, un filtro che si chiama egoismo, è un filtro che si chiama gelosia è un filtro che si chiama indifferenza ?

Quando comprendera questo, quale sia l'elemento di disturbo o gli elementi di disturbo, prova a comprendere che essi hanno un motivo per essere lì, ma non è detto che lì debbano rimanre per sempre. Se il filtro è stato messo è evidente che la sua funzione è quella di proteggerti da ciò che forse in questo momento non ti è possibile vedere, percepire, comprendere. Però nel momento stesso in cui prendi consapevolezza del filtro e di conseguenza nel passo successivo prendi consapevolezza del perchè hai messo questo filtro, comprenderai dell'inutilità di esso, ma solo adesso che hai compreso il meccanismo che hai lavorato che hai compreso la dinamica. In questo avere compreso ti sarà concesso la rimozione di questo filtro e ti saràpossibile avvicinarti amggiormente alla Grande Verità.

I filtri che uno interpone tra se e la Grande Verità, sono gli stessi che quotidiamnamente interpone tra se e gli altri, tra se e se stesso. Quindi tutto ciò che è stato detto deve essere utilizzato anche nel rapporto con gli altri. Quando vedi una pèersona e vedi che il modo di osservarla ti porta paura è evidentemente un filtro di paura.

Comprendi il perchè e questa paura non avrà più motivo di essere. Lo stesso per una pèersona che osservi e senti che fortemente arriva gelosia, evidentemente questa gelosia questo filtro, è stato posto per difenderti comprenderlo ti permetterà di rimuoverlo e di osservare la persona in modo nuovo diverso che sia più corrispondente alla sua reale immagine e questo vale anche per te stesso, il modo che hai di percepirti come persona ti consentirà di capire quali filtri hai interposto tu stesso, con te stesso. Questi filtri,in questo caso sono una memoria di ciò che sono stati i tuoi vari passati, prenderne coscienza ti consentirà piano piano di rimuoverli e di imparare così ad osservarti ed a comprenderti per quello che realmente tu sei.

Nulla nulla è casuale, tutto ha un significato, tutto ha la sua collocazione naturale, basta saperla comprendere per vedere e capire che quello adesso sembra puro caos in realtà è una mirabile armonia.

 

 
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