SJG ha raggiunto telefonicamente Eugenio Finardi,per parlare di Musica ribelle,di Luca e degli anni ‘70.Ecco a voi il resoconto della chiacchierata. Ciao Eugenio,SadJackGroup ti dà il benvenuto tra le pagine del suo blog.Da pochi giorni,come sai,è uscito Musiche Ribelli,il nuovo album di Luca Carboni,omaggio agli anni ’70:hai per caso ascoltato il disco per intero?Se si,cosa ti ha colpito in generale e in particolare?Si,l’ho finito di ascoltare da poco.Mi ha colpito il modo col quale Luca ha dato la sua impronta a queste canzoni,le ha caratterizzate tanto che se le ascolti capisci subito che è Luca Carboni,nonostante alcune tracce siano strane non ascoltate dalla voce originale,come L’avvelenata di Guccini,per esempio.Mi ha colpito molto la scelta di Up patriots to arms, se non altro perché successiva alle altre tracce degli anni ’70,ma mi è piaciuta molto come è venuta fuori,l’arrangiamento che Luca le ha dato,così come mi è piaciuta molto Musica ribelle. Ha raccontato Luca,nelle varie interviste rilasciate in questi giorni,di come abbia spedito ad ognuno di voi,autori dei brani,l’mp3 con la canzone finita in anteprima.Quando hai aperto il file di Musica ribelle,qual è stata la tua sensazione?La cosa che mi ha colpito molto la prima volta che l’ho ascoltata è che Luca l’ha fatta esattamente come la canzone è nata.Musica ribelle in realtà è nata come un pezzo folk,con un arpeggio molto simile a quello che Luca usa sotto,un arpeggio country-western alla Jorma Kaukonen,tipico e molto diffuso nelle mie canzoni.Ecco,Musica ribelle è nata molto più morbida di come poi è stata suonata da me nel disco e la cosa più impressionante è che sembra che Luca abbia sentito proprio quella versione iniziale,la stessa che provavamo io e Lucio Fabbri a casa mia con il violino prima di inciderla. Jannacci,De Gregori,Dalla,Guccini,Bennato,Battiato,Lolli e Bertoli.Tutti insieme a te,omaggiati dal cantautore bolognese,sei assolutamente in buona compagnia,ma fra questi,tu,chi hai amato o ammirato di più?Conosco tutti loro personalmente,ma nonostante voglia bene a tutti,musicalmente ammiro tanto Battiato,per quella sua capacità di essere stato sarcastico,di aver detto delle grandissime verità a modo suo.Up patriots to arms la trovo interessante sia dal punto di vista musicale,che dei contenuti. Tu e Luca appartenete a due generazioni diverse,divise da circa dieci anni.La vostra è solo conoscenza da “colleghi”,oppure avete avuto modo anche di avere contatti più frequenti,confrontarvi su alcuni progetti………….In realtà i cantautori si frequentano molto meno di quanto la gente pensi,ci si vede davvero pochissimo anche perché poi tutti sono protetti dai vari uffici stampa e via dicendo…………….Luca è uno di quelli che nel poco vedersi ho visto di più,ci saremmo incontrati circa 5-6 volte,anche all’Elba,di solito fuori dal contesto professionale.La prima volta che lo vidi fu all’Autodromo di Misano,dove lo vidi per la prima volta cantare dal vivo,tre canzoni (tra cui Farfallina n.d.r.) così intimiste che,ascoltando da dietro al palco queste parole e questa musica,pensai:”questa è una nuova generazione,una nuova epoca cantautorale”.Mi fa molto piacere che Luca abbia deciso di creare con questo album, un ponte fra queste due generazioni.Se pensate che la mia prima canzone d’amore la scrissi per il mio terzo album,è evidente come ci sia stato un cambiamento deciso a distanza di dieci anni. Se dovessi scegliere un album della discografia di Luca,quale faresti “tuo”?A me piace valutare gli artisti dal vivo,credo che lì si riesce a vedere la passione vera,e quindi mi piace molto ascoltare l’album Live. Ricordo di Musica ribelle una splendida versione in duetto con Ivano Fossati.E’ prevista per il prossimo tour di Luca la tua presenza da ospite in una delle date del tour?Io e Claudio Lolli abbiamo dato a Luca la nostra disponibilità,i dettagli poi sono ancora da studiare. Musica Ribelle risale al 1976,quando hai pubblicato l’album Sugo con l’altra grande hit,La radio.Il tuo stile cantautorale rivoluzionario come fu recepito dal pubblico dell’epoca?Hai fatto fatica a farti amare,a causa dei messaggi delle tue canzoni e dei toni perentori? Fu un pugno nello stomaco,piombò nello scenario della musica leggera italiana con una pesantezza,come un macigno,alzando delle onde notevoli,se pensate che allora le canzoni erano “Luglio col bene che ti voglio” ………………ricordo ancora all’epoca si scandalizzarono alcuni operatori del settore semplicemente perché la batteria era più alta della voce.Sugo quindi fu una botta tremenda per l’epoca e con esso ovviamente anche Musica ribelle.
Eugenio Finardi a SadJackGroup
SJG ha raggiunto telefonicamente Eugenio Finardi,per parlare di Musica ribelle,di Luca e degli anni ‘70.Ecco a voi il resoconto della chiacchierata. Ciao Eugenio,SadJackGroup ti dà il benvenuto tra le pagine del suo blog.Da pochi giorni,come sai,è uscito Musiche Ribelli,il nuovo album di Luca Carboni,omaggio agli anni ’70:hai per caso ascoltato il disco per intero?Se si,cosa ti ha colpito in generale e in particolare?Si,l’ho finito di ascoltare da poco.Mi ha colpito il modo col quale Luca ha dato la sua impronta a queste canzoni,le ha caratterizzate tanto che se le ascolti capisci subito che è Luca Carboni,nonostante alcune tracce siano strane non ascoltate dalla voce originale,come L’avvelenata di Guccini,per esempio.Mi ha colpito molto la scelta di Up patriots to arms, se non altro perché successiva alle altre tracce degli anni ’70,ma mi è piaciuta molto come è venuta fuori,l’arrangiamento che Luca le ha dato,così come mi è piaciuta molto Musica ribelle. Ha raccontato Luca,nelle varie interviste rilasciate in questi giorni,di come abbia spedito ad ognuno di voi,autori dei brani,l’mp3 con la canzone finita in anteprima.Quando hai aperto il file di Musica ribelle,qual è stata la tua sensazione?La cosa che mi ha colpito molto la prima volta che l’ho ascoltata è che Luca l’ha fatta esattamente come la canzone è nata.Musica ribelle in realtà è nata come un pezzo folk,con un arpeggio molto simile a quello che Luca usa sotto,un arpeggio country-western alla Jorma Kaukonen,tipico e molto diffuso nelle mie canzoni.Ecco,Musica ribelle è nata molto più morbida di come poi è stata suonata da me nel disco e la cosa più impressionante è che sembra che Luca abbia sentito proprio quella versione iniziale,la stessa che provavamo io e Lucio Fabbri a casa mia con il violino prima di inciderla. Jannacci,De Gregori,Dalla,Guccini,Bennato,Battiato,Lolli e Bertoli.Tutti insieme a te,omaggiati dal cantautore bolognese,sei assolutamente in buona compagnia,ma fra questi,tu,chi hai amato o ammirato di più?Conosco tutti loro personalmente,ma nonostante voglia bene a tutti,musicalmente ammiro tanto Battiato,per quella sua capacità di essere stato sarcastico,di aver detto delle grandissime verità a modo suo.Up patriots to arms la trovo interessante sia dal punto di vista musicale,che dei contenuti. Tu e Luca appartenete a due generazioni diverse,divise da circa dieci anni.La vostra è solo conoscenza da “colleghi”,oppure avete avuto modo anche di avere contatti più frequenti,confrontarvi su alcuni progetti………….In realtà i cantautori si frequentano molto meno di quanto la gente pensi,ci si vede davvero pochissimo anche perché poi tutti sono protetti dai vari uffici stampa e via dicendo…………….Luca è uno di quelli che nel poco vedersi ho visto di più,ci saremmo incontrati circa 5-6 volte,anche all’Elba,di solito fuori dal contesto professionale.La prima volta che lo vidi fu all’Autodromo di Misano,dove lo vidi per la prima volta cantare dal vivo,tre canzoni (tra cui Farfallina n.d.r.) così intimiste che,ascoltando da dietro al palco queste parole e questa musica,pensai:”questa è una nuova generazione,una nuova epoca cantautorale”.Mi fa molto piacere che Luca abbia deciso di creare con questo album, un ponte fra queste due generazioni.Se pensate che la mia prima canzone d’amore la scrissi per il mio terzo album,è evidente come ci sia stato un cambiamento deciso a distanza di dieci anni. Se dovessi scegliere un album della discografia di Luca,quale faresti “tuo”?A me piace valutare gli artisti dal vivo,credo che lì si riesce a vedere la passione vera,e quindi mi piace molto ascoltare l’album Live. Ricordo di Musica ribelle una splendida versione in duetto con Ivano Fossati.E’ prevista per il prossimo tour di Luca la tua presenza da ospite in una delle date del tour?Io e Claudio Lolli abbiamo dato a Luca la nostra disponibilità,i dettagli poi sono ancora da studiare. Musica Ribelle risale al 1976,quando hai pubblicato l’album Sugo con l’altra grande hit,La radio.Il tuo stile cantautorale rivoluzionario come fu recepito dal pubblico dell’epoca?Hai fatto fatica a farti amare,a causa dei messaggi delle tue canzoni e dei toni perentori? Fu un pugno nello stomaco,piombò nello scenario della musica leggera italiana con una pesantezza,come un macigno,alzando delle onde notevoli,se pensate che allora le canzoni erano “Luglio col bene che ti voglio” ………………ricordo ancora all’epoca si scandalizzarono alcuni operatori del settore semplicemente perché la batteria era più alta della voce.Sugo quindi fu una botta tremenda per l’epoca e con esso ovviamente anche Musica ribelle.