Saffo news

A me pare uguale agli dei


A me pare uguale agli dèi chi a te vicino così dolce suono ascolta mentre tu parli e ridi amorosamente. Subito a me il cuore si agita nel petto solo che appena ti veda, e la voce si perde sulla lingua inerte. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, e ho buio negli occhi e il rombo del sangue alle orecchie. E tutta in sudore e tremante come erba patita scoloro: e morte non pare lontana a me rapita di mente.In questa poesia possiamo chiaramente affermare che Saffo descrive tutto ciò che prova alla vista della persona amata, un misto di sentimenti intensi, nella lettura del testo che può essere suddiviso in due parti, vi troviamo nella prima parte, cioè fino al quarto verso, ls figura dell'amato, che sembra quasi un dio a chi l'osserva.Mentre nella seconda, vi sono descritti gli effetti che questa visione causa nella donna, e qui l'impressione iniziale si capovolge: a una serena contemplazione subentra il tumulto dei sensi; l'amore non è felice, ma tormentoso, e quasi prossimo alla morte. Proprio questo induce a pensare che nella lirica si esprima il sentimento della gelosia: i sintomi della passione, dunque, sono generati sì da amore, ma da un amore non ricambiato, o non fa da ricambiare, questa poesia mi piace perche fa capire che in amore non esistono differenze, l'amore è amore in ogni sua forma.