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SOMEWHERE OVER THE RAINBOW

Somewhere over the rainbow way up high
There's a land that I heard of once in a lullaby
Somewhere over the rainbow skies are blue
And the dreams that you dare to dream really do come true

One day I'll wish upon a star
And wake up where the clouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That's where you'll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why oh why can't I

Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That's where you'll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why then oh why can't I

 

 

« EpifaniaEpifania, la XII notte  »

La Befana

Post n°68 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da DeaSuon

Filastrocca della Befana

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!

Per farvi portare i doni dalla Befana c'è un
metodo infallibile: dovete appendere al
caminetto della casa (ma chi non ha un
caminetto può trovare un qualsiasi altro
posto, vicino a una porta o a una finestra)
la calza più grossa che avete: vedrete
che la mattina dell'Epifania la troverete
riempita di doni di ogni sorta!

Le origini e la storia della Befana.

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione)
è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da
vecchia che porta doni ai bambini
buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei
tempi, discende da tradizioni
magiche precristiane e, nella cultura
popolare, si fonde con elementi
folcloristici e cristiani: la Befana porta i
doni in ricordo di quelli offerti a Gesù
Bambino dai Magi.
L'iconografia è fissa: un gonnellone
scuro ed ampio, un grembiule con le
tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi. A volte, è vero, lascia un po' di carbone (forse perché è nero come l'inferno o forse perché è simbolo dell'energia della terra), ma in fondo non è cattiva. Curioso personaggio, saldamente radicato nell'immaginario popolare e - seppure con una certa diffidenza - molto amato. Fata, maga, generosa e severa... ma chi è, alla fine? Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche figure femminili volassero
sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi
Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare
legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata
Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).
La Chiesa condannò con estremo
rigore tali credenze, definendole
frutto di influenze sataniche, ma il
popolo non smise di essere convinto
che tali vagabondaggi notturni
avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C'è chi sostiene che è vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà e chi ne fa l'immagine dell'anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo
aspetto laido, rappresentazione di tutte le passate pene, assume
cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a
questo può ricollegarsi l'usanza di bruciarla.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in
Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare
la figura di una vecchina particolare.

Come abbiamo avuto modo di vedere per le altre tradizioni
italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre
festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel
nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti,
la dodicesima notte
dopo il Natale, ossia
dopo il solstizio invernale,
si celebrava la morte
e la rinascita della
natura, attraverso la
figura pagana di
Madre Natura. La notte
del 6 gennaio, infatti,
Madre Natura, stanca
per aver donato tutte
le sue energie
durante l'anno,
appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava
per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta
ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere
dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci
a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante
l'anno successivo.
In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.


La Befana coincide quindi, in certe tradizioni, con la
rappresentazione femminile dell'anno vecchio, pronta a sacrificarsi
per far rinascere un nuovo periodo di prosperità.

Questa festa ha però assunto nel tempo, anche un significato
lievemente diverso. Nella cultura italiana attuale, la Befana non è tanto vista come la simbolizzazione di un periodo
di tempo ormai scaduto, quanto piuttosto come una sorta di Nonna
buona che premia o punisce i bambini.


I bambini buoni riceveranno ottimi dolcetti e qualche regalino, ma
quelli cattivi solo il temutissimo carbone, che simboleggia le
malefatte dell'anno passato. Il potere psicologico della Befana sui
bambini è quindi molto forte ed i suoi aspetti pedagogici non vanno
di certo trascurati.

In alcune regioni, come il Lazio, la Befana è una figura molto
importante ed intorno alla sua festa si svolgono importanti fiere culinarie, ma è anche l'ultimo giorno di vera festa,
l'ultimo in cui si tiene l'albero di Natale a casa. Addirittura, in molte
regioni d'Italia, c'è l'usanza, anche tra gli adulti, di scambiarsi dei
regali più modesti rispetto a quelli del 25 dicembre, oppure, soprattutto
tra innamorati, cioccolatini e caramelle.

 

 

La leggenda della Befana

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.


La Tradizione della Befana

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura "straniera" di Babbo Natale, rappresentava anche l'occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, perlopiù in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.
Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici, tradizioni e dell'autentica identità culturale.


I Re Magi

Nella tradizione cristiana i Re Magi sono magi. La parola 'mago' che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco 'magoi' e sta ad indicare in primo luogo i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremo meglio nominarli: studiosi dei fenomeni celesti.
Nell'antica tradizione persiana i Magi erano i più fedeli ed intimi discepoli di Zoroastro e custodi della sua dottrina che secondo il Vangelo di Matteo giunsero da oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, ovvero il re dei Giudei che era nato. I Magi provenienti da oriente, ovvero dalla Persia, furono, quindi, le prime figure religiose ad adorare il Cristo, al quale presentano anche dei doni crismali.

La stella cometa dei Re Magi

"La stella, veduta dai Magi, secondo l'opinione più probabile, dedotta dalle sue caratteristiche, era una meteora straordinaria, formata da Dio espressamente per dare ai popoli il lieto annunzio della nascita del Salvatore"
Molto si è scritto su questa stella. Diverse sono state le ipotesi che possono riassumersi a tre: una cometa, una 'stella nova', una sovrapposizione di satelliti.

Non si può neppure pensare ad una 'stella nova', bagliore prolungato emesso da corpi celesti invisibili al momento della loro esplosione. Infatti nell'area di Gerusalemme non ne comparve nessuna tra il 134 a.C. ed il 73 d.C.

La Grande Enciclopedia Illustrata della Bibbia sembra propendere per la terza ipotesi, già condivisa a suo tempo da Keplero: "Di tutte le spiegazioni possibili la più probabile rimane quella, in qualche modo accettabile sulle fonti, secondo cui si è trattato di un'insolita posizione di Giove, l'antica costellazione regale. L'astronomia antica si è occupata dettagliatamente della sua comparsa in un preciso punto dello zodiaco e l'ha identificata, sul grande sfondo di una religiosità mitologico-astrale molto diffusa, con la divinità più alta. Essa era importante soprattutto per gli avvenimenti della storia e del mondo, in quanto i movimenti di Saturno erano facilmente calcolabili. Saturno, il pianeta più lontano secondo gli antichi, era il simbolo del dio del tempo Crono e permetteva immediate deduzioni sul corso della storia. Una congiunzione di Giove e di Saturno in una precisa posizione dello zodiaco aveva certamente un significato tutto particolare. La ricerca più recente si lascia condurre dalla fondata convinzione che la triplice congiunzione Giove-Saturno dell'anno 6/7 a.C. ai confini dello zodiaco, al passaggio tra il segno dei Pesci e quello dell'Ariete, deve aver avuto un enorme valore. Essa risulta importante come una 'grande' congiunzione e, in vista della imminente era del messia (o anche età dell'oro), mise in allarme l'intero mondo antico".

I Re Magi

L'Epifania e la Befana nel mondo:

Befana ed Epifania in Spagna
Il 6 gennaio tutti i bambini spagnoli si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa.
In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamenti decorati.


Befana ed Epifania in Francia
Nel giorno dell' epifania si usa fare un dolce speciale, all' interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.


Befana ed Epifania in Russia
La chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio. Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka, una simpatica vecchietta.

Befana ed Epifania in Germania
Questo è il giorno della venuta dei Re Magi. Spesso i preti e i chirichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa, a messa, ma in Germania il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola.


Befana ed Epifania in Islanda
Il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.


Befana ed Epifania in Ungheria
Il giorno dell' epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.


Befana ed Epifania in Romania
La festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

 
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