Creato da DeaSuon il 05/12/2008

Saggezza Eterna

Appunti di Saggezza, presi un pò quà e un pò là

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ALBERO DELLA VITA

 

SUMMERTIME

 

SOMEWHERE OVER THE RAINBOW

Somewhere over the rainbow way up high
There's a land that I heard of once in a lullaby
Somewhere over the rainbow skies are blue
And the dreams that you dare to dream really do come true

One day I'll wish upon a star
And wake up where the clouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That's where you'll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why oh why can't I

Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That's where you'll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why then oh why can't I

 

 

Inferno e Paradiso

Post n°71 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da DeaSuon
 

Un uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:

“Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno”.
Dio condusse l’uomo verso due porte. 

Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno. Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.  L’ uomo sentì l'acquolina in bocca.

Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.

Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.

L'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.

Dio disse: “Hai appena visto l'Inferno”.

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo. L'uomo disse a Dio: “Non capisco!” – rispose Dio, dipende solo da un'abilità. Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni gli altri mentre i primi non pensano che a loro stessi.  Pensa all’insegnamento e all’Amore di Gesù”.

 

 

 

Ricordati che dividerò sempre il mio cucchiaio con te!.......

 
 
 

un commento meraviglioso, un dono

Post n°70 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da DeaSuon
 
Foto di DeaSuon

"L'Anima soffre quando non ha esperienze di crescita e quando non puo' condividerle...il freddo ragionamento è fonte di sofferenza..sapessimo accogliere nel nostro cuore ogni parte di noi e del nostro, spesso incongruo,Cammino... sarebbe Luce improvvisa..." da, per ora, Anonimo... Meraviglioso pensiero, grazie!

 
 
 

Epifania, la XII notte 

Post n°69 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da DeaSuon

Epifania è una grande "festa di luce".

Epifania è la MANIFESTAZIONE dello Spirito nella Materia (mondo fenomenico).

I Re magi seguono la stella cometa, ricerca dello spirito. 
Trovano Gesù Bambino nato, la manifestazione.
Portano in dono oro, incenso e mirra, sono la materia fisica, l'adorazione col cuore e la mente.
Chiedono che la sua Luce (dello Spirito) dall'alto, discenda negli uomini e doni loro di penetrare con sguardo puro e cuore libero il mistero cui ci ha reso partecipi, la Vita.

Buona Ricerca dello Spirito, Buona Manifestazione.
Che la Luce discenda e ci permetta di Vedere lo Spirito incarnato nella Materia, la Manifestazione dello Spirito. E c
omprendere così il senso vero della Vita: il principio Cristico, la Ricerca la Luce e l'Amore.

Charlie Chaplin, "Luci della città" (1931). Buona Luce a Tutti.

Che le 3 Luci (vedi Post 9): Conoscenza, Saggezza e Comprensione, Illuminino il nostro cammino, la nostra Ricerca Spirituale.

dal Post 9:
conoscenza rischiara la cosapevolezza.
saggezza rivela il mondo del significato dietro la forma stessa.
comprensione ci rende consapevoli delle cause che producono le forme esterne che ci circondano (compresa la nostra) e condizionano il mondo del significato che esprimono.

 
 
 

La Befana

Post n°68 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da DeaSuon

Filastrocca della Befana

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!

Per farvi portare i doni dalla Befana c'è un
metodo infallibile: dovete appendere al
caminetto della casa (ma chi non ha un
caminetto può trovare un qualsiasi altro
posto, vicino a una porta o a una finestra)
la calza più grossa che avete: vedrete
che la mattina dell'Epifania la troverete
riempita di doni di ogni sorta!

Le origini e la storia della Befana.

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione)
è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da
vecchia che porta doni ai bambini
buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei
tempi, discende da tradizioni
magiche precristiane e, nella cultura
popolare, si fonde con elementi
folcloristici e cristiani: la Befana porta i
doni in ricordo di quelli offerti a Gesù
Bambino dai Magi.
L'iconografia è fissa: un gonnellone
scuro ed ampio, un grembiule con le
tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi. A volte, è vero, lascia un po' di carbone (forse perché è nero come l'inferno o forse perché è simbolo dell'energia della terra), ma in fondo non è cattiva. Curioso personaggio, saldamente radicato nell'immaginario popolare e - seppure con una certa diffidenza - molto amato. Fata, maga, generosa e severa... ma chi è, alla fine? Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche figure femminili volassero
sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi
Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare
legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata
Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).
La Chiesa condannò con estremo
rigore tali credenze, definendole
frutto di influenze sataniche, ma il
popolo non smise di essere convinto
che tali vagabondaggi notturni
avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C'è chi sostiene che è vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà e chi ne fa l'immagine dell'anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo
aspetto laido, rappresentazione di tutte le passate pene, assume
cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a
questo può ricollegarsi l'usanza di bruciarla.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in
Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare
la figura di una vecchina particolare.

Come abbiamo avuto modo di vedere per le altre tradizioni
italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre
festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel
nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti,
la dodicesima notte
dopo il Natale, ossia
dopo il solstizio invernale,
si celebrava la morte
e la rinascita della
natura, attraverso la
figura pagana di
Madre Natura. La notte
del 6 gennaio, infatti,
Madre Natura, stanca
per aver donato tutte
le sue energie
durante l'anno,
appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava
per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta
ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere
dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci
a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante
l'anno successivo.
In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.


La Befana coincide quindi, in certe tradizioni, con la
rappresentazione femminile dell'anno vecchio, pronta a sacrificarsi
per far rinascere un nuovo periodo di prosperità.

Questa festa ha però assunto nel tempo, anche un significato
lievemente diverso. Nella cultura italiana attuale, la Befana non è tanto vista come la simbolizzazione di un periodo
di tempo ormai scaduto, quanto piuttosto come una sorta di Nonna
buona che premia o punisce i bambini.


I bambini buoni riceveranno ottimi dolcetti e qualche regalino, ma
quelli cattivi solo il temutissimo carbone, che simboleggia le
malefatte dell'anno passato. Il potere psicologico della Befana sui
bambini è quindi molto forte ed i suoi aspetti pedagogici non vanno
di certo trascurati.

In alcune regioni, come il Lazio, la Befana è una figura molto
importante ed intorno alla sua festa si svolgono importanti fiere culinarie, ma è anche l'ultimo giorno di vera festa,
l'ultimo in cui si tiene l'albero di Natale a casa. Addirittura, in molte
regioni d'Italia, c'è l'usanza, anche tra gli adulti, di scambiarsi dei
regali più modesti rispetto a quelli del 25 dicembre, oppure, soprattutto
tra innamorati, cioccolatini e caramelle.

 

 

La leggenda della Befana

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.


La Tradizione della Befana

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura "straniera" di Babbo Natale, rappresentava anche l'occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, perlopiù in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.
Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici, tradizioni e dell'autentica identità culturale.


I Re Magi

Nella tradizione cristiana i Re Magi sono magi. La parola 'mago' che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco 'magoi' e sta ad indicare in primo luogo i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremo meglio nominarli: studiosi dei fenomeni celesti.
Nell'antica tradizione persiana i Magi erano i più fedeli ed intimi discepoli di Zoroastro e custodi della sua dottrina che secondo il Vangelo di Matteo giunsero da oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù, ovvero il re dei Giudei che era nato. I Magi provenienti da oriente, ovvero dalla Persia, furono, quindi, le prime figure religiose ad adorare il Cristo, al quale presentano anche dei doni crismali.

La stella cometa dei Re Magi

"La stella, veduta dai Magi, secondo l'opinione più probabile, dedotta dalle sue caratteristiche, era una meteora straordinaria, formata da Dio espressamente per dare ai popoli il lieto annunzio della nascita del Salvatore"
Molto si è scritto su questa stella. Diverse sono state le ipotesi che possono riassumersi a tre: una cometa, una 'stella nova', una sovrapposizione di satelliti.

Non si può neppure pensare ad una 'stella nova', bagliore prolungato emesso da corpi celesti invisibili al momento della loro esplosione. Infatti nell'area di Gerusalemme non ne comparve nessuna tra il 134 a.C. ed il 73 d.C.

La Grande Enciclopedia Illustrata della Bibbia sembra propendere per la terza ipotesi, già condivisa a suo tempo da Keplero: "Di tutte le spiegazioni possibili la più probabile rimane quella, in qualche modo accettabile sulle fonti, secondo cui si è trattato di un'insolita posizione di Giove, l'antica costellazione regale. L'astronomia antica si è occupata dettagliatamente della sua comparsa in un preciso punto dello zodiaco e l'ha identificata, sul grande sfondo di una religiosità mitologico-astrale molto diffusa, con la divinità più alta. Essa era importante soprattutto per gli avvenimenti della storia e del mondo, in quanto i movimenti di Saturno erano facilmente calcolabili. Saturno, il pianeta più lontano secondo gli antichi, era il simbolo del dio del tempo Crono e permetteva immediate deduzioni sul corso della storia. Una congiunzione di Giove e di Saturno in una precisa posizione dello zodiaco aveva certamente un significato tutto particolare. La ricerca più recente si lascia condurre dalla fondata convinzione che la triplice congiunzione Giove-Saturno dell'anno 6/7 a.C. ai confini dello zodiaco, al passaggio tra il segno dei Pesci e quello dell'Ariete, deve aver avuto un enorme valore. Essa risulta importante come una 'grande' congiunzione e, in vista della imminente era del messia (o anche età dell'oro), mise in allarme l'intero mondo antico".

I Re Magi

L'Epifania e la Befana nel mondo:

Befana ed Epifania in Spagna
Il 6 gennaio tutti i bambini spagnoli si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa.
In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamenti decorati.


Befana ed Epifania in Francia
Nel giorno dell' epifania si usa fare un dolce speciale, all' interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.


Befana ed Epifania in Russia
La chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio. Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka, una simpatica vecchietta.

Befana ed Epifania in Germania
Questo è il giorno della venuta dei Re Magi. Spesso i preti e i chirichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa, a messa, ma in Germania il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola.


Befana ed Epifania in Islanda
Il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.


Befana ed Epifania in Ungheria
Il giorno dell' epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.


Befana ed Epifania in Romania
La festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

 
 
 

Epifania

Post n°67 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da DeaSuon

 
 
 

Una stella guida il cammino.. aspettando la XII notte

Post n°66 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da DeaSuon

 
 
 

Buon 2009

Post n°65 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da DeaSuon

Voce Incantevole, Sorriso di GIOIA, un guerriero della LUCE,

tripudio, impulso, proposito e auspicio.. Buon 2009

"Make it Mine" Jason Mraz

 
 
 

IL MENU DELLA GIORNATA SERENA

Post n°64 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da DeaSuon

AL RISVEGLIO

Alzarsi con il piede giusto
Dire buongiorno alla vita

PRIMA COLAZIONE

Una tazza abbondante di fiducia
e tartine di speranza

PRANZO

Apparecchiare la tavola con un mazzolino di viole di pensiero positivo

PIATTO FORTE:

L’accettazione, con contorno di insalata di pazienza,
condita con un filo di saggezza.
Un’abbondante fetta di coraggio
Il tutto accompagnato da un sorriso fresco

CENA

Minestra di gioia, da gustare in armonia e tutta calma

PRIMA DI DORMIRE

Una tisana di germe di pace

 
 
 

Simboli

Post n°63 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

 I simboli rappresentano la “sapienza dell’umanità” acquisita in migliaia di anni e che ci tramandiamo come un’impronta indelebile incisa nel nostro essere. 

Un simbolo, sotto forma di parola, di immagine, di oggetto legati a un'idea, ha il compito di unire il mondo esteriore (dove esiste il simbolo sotto forma materiale) con un significato interiore, sotto forma di uno stato d'animo, un'intuizione, uno stato di coscienza, una percezione spirituale. Un simbolo ha perciò il compito di evocare e provocare un evento interiore grazie ad un riferimento esteriore, di unire il mondo della materia con il mondo dell'anima umana (composta anche di emozioni, pensieri e spirito).

 
 
 

Babbo Natale 

Post n°62 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli
Foto di DeaSuon

La tradizione che vede Babbo Natale come portatore di doni è divenuta una nostra tradizione abbastanza recentemente, perché fino a pochi decenni fa i bambini delle nostre contrade aspettavano con ansia l'arrivo di San Nicolò la sera del 5 dicembre, vigilia della festa di San Nicola. Era solo questo infatti il personaggio che aveva il compito di premiare i bambini buoni con i doni, ed i bambini lo ringraziavano lasciando sulla finestra o sul tavolo della cucina, perché si potesse rifocillare, un bicchiere di vino, qualcosa da mangiare e un pò di fieno per il suo asinello.La tradizione che presenta San Nicolò come un generoso portatore di doni nasce dalla figura di San Nicola vescovo vissuto in Asia Minore nel VI secolo, patrono dei fanciulli, degli studiosi, delle vergini, dei mercanti e dei marinai e, appunto, portatore di doni.

Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose leggende (confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime destinate ad una vita di peccato. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire  lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
Nel 1087 alcuni mercanti italiani portarono le spoglie di questo santo così generoso dalla Licia, in Asia Minore, fino a Bari e sul suo sepolcro fu costruita un'imponente cattedrale in stile romantico. La leggenda di San Nicola si è diffusa in tutta Europa e il suo tradizionale ruolo di portatore di doni è andato via via acquisendo sempre maggiore importanza. La figura cristiana ha affiancato, sostituito o incorporato diversi personaggi pagani quali la Befana, Berchta e Knech Ruprecht di origine nord-europea. Secondo la versione tedesca e olandese, Nicola viaggiava a cavallo nel cielo consegnando doni ed era talvolta accompagnato dall'elfo Schwarzer Peter, che aveva il compito di frustare i bambini cattivi (la tradizione italiana ha sostituito questa crudeltà  con la meno traumatica consegna di carbone ai bambini che sono stati cattivi durante l'anno trascorso). La festa di San Nicola è stata sempre celebrata il 6 dicembre, ma dopo la Riforma, i Protestanti tedeschi vollero attribuire a Gesù Bambino il ruolo di portatore di doni e fecero scivolare la data al 25 dicembre. La figura del Bambinello e del santo portatore di doni finirono per fondersi, così che San Nicola divenne il personaggio che oggi noi riconosciamo come Babbo Natale e che nei Paesi nordici ed anglosassoni è chiamato Santa Claus.

Nel mondo lo chiamano...
In Italia, Babbo Natale arriva la notte tra il 24 e il 25 dicembre e porta i doni sotto l'albero.

 In Francia, è conosciuto come Pere Noel, ma è chiamato in questo modo anche in Canada.

 In Brasile e in Perù, tutti amano chiamarlo Papai Noel.

 In Germania, il 24 dicembre i regali vengono portati da Christkind, che in italiano significa il bambino Gesù. Ma i bambini tedeschi sono visitati anche da Knecht Ruprecht che porta caramelle, cioccolate e piccoli giocattoli.

 In Inghilterra il suo nome è Father Christmas, è molto simile a Santa Claus, ma ha una lunga giacca ed una lunghissima barba.

 In Polonia, Babbo Natale si chiama "Gwiazdor" ("uomo stella") riferito alla Stella Polare. Visita i bambini alla Vigilia di Natale. Una volta la Vigilia di Natale comincia all'ora di cena, quando si vedeva nel cielo, la prima Stella.

 In Costa Rica, Colombia, e in parte del Messico el Nino Jesus, " il bambino Gesù".

 Nell'isola di Portorico, i bambini ricevono i doni dai Re Magi il 6 Gennaio. I piccoli mettono un po’ di erba sopra i loro letti, in modo che i cammelli dei Magi possano mangiarla. Il mattino l'erba viene sostiuita dai regali.

 In Danimarca lo chiamano, Julemand.

 Ad Hong Kong, viene chiamato Sing dan lo ian, in Cantonese.

 In Slovenia è Bozicek.

 In Latvia Babbo Natale è Ziemmassve'tku veci'tis.

 In Uruguay i doni li porta Feliz Navidad.

 In Lituania viene chiamato Kaledu Senis.

 In Portogallo è conosciuto come Pai Natal che porta i doni la Vigilia di Natale. Tuttavia, la tradizione portoghese dice che nella notte di Natale i regali li porta la Nuova nascita di Gesù, Menino Jesus.

 In Estonia è chiamato Jouluvana.

 In Irlanda lo chiamano Santa Claus, e i bambini lo abbreviano con Santy.

 Molti bambini di religione Indù durante la stagione delle vacanze ricevono doni dal loro Dio Ganesha.

 In Austria, i regali si ricevono da Christkindl, (Gesù Bambino) il 24 Dicembre.

 In Grecia Babbo Natale è chiamato Aghios Vassillis e arriva la notte del 31 Dicembre e porta i regali sotto l'albero, che i bambini prenderanno nella mattina di Capodanno.

 Nelle isole Hawaii, è conosciuto come Kanakaloka.

 In Armenia lo chiamano Gaghant Baba, e porta i regali a i buoni.

 In Croazia, lo chiamano Bozicnjak.

 In Bulgaria è conosciuto con il nome di Diado Coleda.

 Jultomten o Tomten è il suo nome in Svezia. Jultomten porta i julkappar (regali di Natale) in un sacco che trascina sulla neve.

 Pâ norsk o Julenissen arriva la sera del 24 Dicembre a portare i doni ai bambini e alle bambine della Norvegia.

 In Olanda è chiamato Kerstman, scende dal cielo e carico di regali da mettere sotto l'albero degli olandesi il 25 dicembre. Vive in Finlandia. Ma non è il solo a portare i doni Dicembre, perché infatti il 5 dicembre Sinterklaas (San Nicola), porta i regali ai bambini. Sinterklaas abita in Spagna e viene aiutato a portare i regali attraverso i camini, da un gruppo di "zwarte pieten" (aiutanti).

In Finlandia viene chiamato Joulupukki e la sua casa è in Lapponia. Nel nord della Finlndia viene chiamato Korvantunturl. Gli svedesi di lingua finlandese (finlandssvenskar) lo chiamano Julgubben.

 In Spagna i bambini e le bambine il 5 gennaio mettono le loro scarpe sotto l'albero di Natale, queste vengono riempite di doni dai Re Magi "Los Reyes Magos" ( Gasparre, Melchiorre e Baldassare). Babbo Natale è chiamato anche Papa Noel e ci sono Bambini che ricevono i doni sia il 25 dicembre da Papa Noel, che il 6 gennaio dai Re Magi.

 In Russia, lo chiamano Grandfather Frost o Ded Moroz.

 In Turchia, si chiama Sant Nick.

 Karácsony Apó, è Babbo Natale in Ungheria.

 Black Peter o Sant Nick's in Marocco e Liberia.

 In Cina, è chiamato Shengdan Laoren.

 Negli Stati Uniti ed in Canada, il suo nome è Santa Claus. Lui scende dal cielo con una slitta trascinata da otto renne.

 
 
 

La stella cometa

Post n°61 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli
Foto di DeaSuon

 

Il simbolo incontrastato del Natale e del Presepio è indubbiamente la Stella Cometa; questo astro descritto dall'evangelista Matteo e rappresentato in varie iconografie, affreschi, fondali di presepi nasconde però molti interrogativi ed e' sempre stato celato dal mistero. Infatti può aiutare a datare la nascita di Gesù ma potrebbe anche essere stata solo un'immagine religiosa inventata per suggellare la nascita del Messia, inoltre era realmente un Stella Cometa oppure qualcos'altro? La stella di Betlemme può quindi essere presa in esame per verificare la reale data della nascita di Gesù, basta ricercarla negli eventi astronomici di quel tempo descritti dagli astronomi della Siria e del Medio-Oriente e vedere in che periodo essa e' passata confrontandola con il 25 dicembre data di nascita presunta del Bambin Gesù. La stella di Betlemme ha un fondamento letterario e iconografico notevole e come vedremo anche storico, cioè descritto dagli astronomi di quell'epoca, ma è ancora un oggetto misterioso o meglio i Re Magi e le genti di quell'epoca cosa videro in cielo realmente? Fu una cometa o qualche altro fenomeno celeste come una supernova o un allineamento di più pianeti? Una cosa la appureremo che un evento astronomico ci fu realmente durante il periodo della presunta nascita di Gesù e continuando a leggere questo articolo vedremo cosa probabilmente fu. Per capire cosa e' stata realmente la stella di Betlemme dobbiamo circoscrivere il periodo della nascita di Gesù. Quello che noi sappiamo e' che il nostro attuale calendario Cristiano fissa la nascita del Messia o meglio l'anno zero 2000 anni fa, tuttavia non sappiamo ancora se questa data corrisponde alla realtà dei fatti oppure no, ci limitiamo ad applicare questo calendario ormai accettato da tutti ma la diatriba e le discussioni su questo concetto sono ancora aperte. In quanto non esistono dati storici precisi e certi di conseguenza ciò che ipotizzeremo sarà quanto di più vicino alla realtà possibile e comunque un'insieme di teorie. Analizzando i dati storici in nostro possesso sappiamo che Giuseppe e Maria si trovavano a Betlemme nel periodo del censimento indetto dall'imperatore Augusto nel 4 a.c. e conosciamo anche la data storica della morte di Re Erode che si attesta nel 4 a.c. quindi si ipotizza che la nascita di Gesù sia avvenuta in un lasso di tempo che va dal 4 a.c. al 7 a.c. . Ecco che la nostra attenzione sugli eventi astronomici si concentrerà in questo periodo. Periodo che e' diverso dal nostro calendario Cristiano, in teoria quindi e' errato di circa quattro-sette anni e di conseguenza il 2000 e' gia' passato da qualche anno. Ora andando a cercare eventi celesti che possano essere considerati tali da indurre ad un interesse particolare come poteva essere la Stella Cometa simbolo incontrastato del Natale, troviamo che nel 12 a.c. ci fu il passaggio della cometa periodica, anche da noi ben conosciuta perchè ci passa a trovare ogni 75/76 anni, Halley ma che risulta troppo anticipata rispetto al periodo sopra citato dal 4 al 7 a.c. da noi preso in considerazione. Un'altro evento notevole e molto luminoso fu una stella supernova; cioè una stella che giunta alla fine della propria vita si espande per poi collassare su se stessa o addirittura esplodere generando un'intensa luce che dura anche settimane o mesi, che si verificò nel 4 a.C. e indubbiamente potrebbe essere anche l'evento giusto ed essere proprio la prima teoria di questa supernova a diventare poi nell'iconografia attuale la stella di Betlemme. Altro evento che potrebbe essere considerato alla stregua della supernova sopra citata fu la rarissima congiunzione tra Giove e Saturno nella costellazione dei pesci nel 7 a.C.. Questa congiunzione detta "triplice" si verifica molto raramente ed e' generata da due pianeti che si spostano in cielo sorpassandosi a vicenda per le loro diverse lunghezze delle loro orbite attorno al Sole e che spostandosi lungo la volta celeste potrebbero aver guidato i Re Magi a Betlemme. Questa sarebbe la teoria più adatta confrontandola con i passaggi contenuti nel Vangelo di Matteo e con ciò che annuncia il Nuovo Testamento, anche la data coinciderebbe anche se all'estremo punto delle date prese in esame che sono, ripetiamo, tra il 4 e il 7 a.C.. Un'altro evento si verificò nel 5 a.c. e fu il passaggio di un'altra cometa nella costellazione del Capricorno, tuttavia questa teoria risulta troppo in ritardo rispetto al periodo da noi preso in considerazione. Quindi si ritiene dai vari studi sulla data precisa della nascita di Gesù che probabilmente Egli nacque tra il 4 e il 7 a.c. e ciò che fu l'evento reale in cielo in quell'epoca fu la congiunzione triplice tra Giove e Saturno nel 7 a.c. o la supernova del 4 a.c. nella costellazione di Cassiopea. Ci teniamo a sottolineare che queste sono teorie scientifiche che hanno cercato di adattare le date storiche sicure che si hanno con gli eventi astronomici accaduti in quel lasso di tempo. Certamente la Stella di Betlemme ha rappresentato e rappresenterà sempre l'evento astronomico di quel periodo come la Stella Cometa di Natale.

 
 
 

La stella di Natale

Post n°60 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

 

Il nome scientifico della Stella di Natale è Euphorbia pulcherrima (dal latino bellissima) ed è un arbusto originario del Messico.
Anche da noi viene coltivata in regioni molto calde e precisamente in Sicilia e nella Riviera Ligure. Ha fusti poco ramificati, foglie con un piccolo picciolo rossastro e ovate, fiori giallastri e poco vistosi e circondati da un involucro di dodici-venti grandi foglie, di colore rosso vivo. La Stella di Natale fiorisce dal mese di Dicembre a quello di Marzo. In America è considerata, insieme al Vischio, il simbolo della festività natalizia. Ultimamente si è diffusa la consuetudine di regalarla per Natale. Questa stupenda pianta fu scoperta nel 1520 dagli Spagnoli di Cortés che, giunti alla capitale degli Atzechi, (l'attuale Città del Messico) notarono che le canoe che attraversavano la laguna, portavano tra fiori e frutti anche la Stella di Natale. Nell' '800 fu introdotta negli Stati Uniti e in seguito in Europa.

 
 
 

Pungitopo e Agrifoglio

Post n°59 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

Nelle nostre case molte famiglie usano il pungitopo e l'agrifoglio come piante ornamentali nel periodo natalizio.
Il pungitopo (viscus aculeatus) ha delle bacche rosse portate da rami che assomigliano a piccole foglie ovali e pungenti dette "cladodi". I fiori sono inseriti a metà del clododio. Il fusto è eretto, molto resistente e ramificato.
L'agrifoglio (ilex aquifolium) è l'unica specie appartenente al genere che sia rappresentata nella flora italiana. Può essere alto anche 10-20 metri, ma nella maggior parte dei casi si presenta come uni cespuglio. Ha la corteccia grigiastra e le foglie verdi-azzurre; i fiori, bianchi o rosei, sbocciano in primavera e i frutti, rossi e grossi come piselli, maturano in autunno.
In antichità queste piante venivano usate come amuleti per tenere lontani i sortilegi. Infatti essendo sempreverdi assicurano un'immagine di durata e prosperità.
Al pungitopo e all'agrifoglio sono state dedicate poesie e canti, perchè sono piante caratteristiche del Natale. Sono dei portafortuna, la tradizione cristiana vede nelle sue foglie dure e con le spine il simbolo di forza e di difesa contro i mali, e nelle sue bacche la luce di Natale, sono simbolo di allegria e di buon auspicio: auspici di fecondità e di abbondanza per il ciclo dell'anno che sta iniziando.

 
 
 

Il Ginepro

Post n°58 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

IL GINEPRO, SIMBOLO DEL CRISTO
Fino  all’ inizio del novecento nelle campagne emiliane si usava bruciare un ramo di ginepro la sera di Natale, di S. Silvestro e dell’Epifania. Il suo carbone, come quello del ceppo, veniva poi impiegato durante l’ anno come rimedio superstizioso. Il bagno spirituale nel Ginepro avrebbe liberato dall’accidia, la sua cenere, era invece simbolo di Umiltà. La leggenda narra che Maria, in fuga dai soldati di Erode, trovò rifugio e nascondiglio fra i propri rami. E da quel legno si sarebbe anche fatta la croce di Gesù. Tra le sue virtù, si sosteneva che fosse una pianta che teneva lontano i rettili, e a curarne il morso, che la tradizione cristiana interpretò come un potere di purificazione dei peccati.

 
 
 

Il Vischio 

Post n°57 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

Tra le numerose usanze che caratterizzano le festività natalizie, il dono del vischio ad amici e parenti è forse una delle più antiche e diffuse. Il vischio (Viscum album) è una piccola pianticella ritenuta dall'agronomia classica parassita di piante arboree. Questa specie racchiude in sé una lunga serie di miti, leggende e significati. Nel nostro paese è considerata un portafortuna ed è per questo motivo che viene regalata come strumento beneaugurante: un bacio scambiato sotto un ramoscello di vischio appeso all'architrave della porta di casa la notte di Capodanno è propizio di buona sorte per l'anno che verrà. Ecco perché, in prossimità del Natale, in tutte le città e nei piccoli paesi si possono trovare bancarelle e negozi che vendono questa pianta in confezioni più o meno elaborate. Non tutti sanno, invece, che è possibile, per chi possiede alberi in giardino o nel frutteto, far crescere il vischio come una qualunque pianta coltivata.

 

 
 
 

Albero di Natale

Post n°56 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

E'  una tradizione antica che viene fatta risalire ai riti pagani del ceppo, bruciato a partire dal  solstizio invernale (i giorni più corti dell'anno). Questo ceppo doveva essere scelto tra i migliori ed essere preferibilmente di quercia (che simboleggia la forza e la solidità), e veniva arso davanti alla famiglia al completo.   Simbolicamente si bruciava il passato, e si coglievano i segni del prossimo futuro: le scintille che salivano nella cappa simboleggiavano il ritorno dei giorni lunghi, i doni erano simbolo di abbondanza, la cenere, raccolta, veniva sparsa nei campi per sperare in abbondanti raccolti.Per molti secoli l' usanza di adornare l' albero di Natale in occasione della festa fu prerogativa degli antichi popoli germanici, dei Teutoni in particolare, che festeggiavano il passaggio dall' autunno all' inverno bruciando enormi ceppi nei camini e piantando davanti alle case un abete ornato di ghirlande. La tradizione si estese presso molti altri popoli del nord Europa e cominciò ad accompagnare la ricorrenza natalizia. Alle ghirlande si unirono nastri e frutti colorati, poi le candeline, fino a quando, verso la metà del 1800, alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a preparare leggeri e variopinti ninnoli di vetro soffiato che diventarono di moda e costituirono l'ornamento tradizionale dell'albero natalizio. Poi arrivarono anche le lampadine e le decorazioni di plastica; oggi non c'è più limite alle fantasie per creare addobbi e abbellimenti per i rami. Nelle case italiane l'albero di Natale è arrivato da pochi decenni e in circostanze curiose. Verso la fine del 1800 questa moda dilagava in tutte le corti europee tra le famiglie della nobiltà. Anche la regina Margherita, moglie di Umberto I ne fece allestire uno, in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e... l'albero divenne di casa tra le famiglie italiane e popolarissimo tra i bambini. Purtroppo per alimentare questa tradizione ogni anno migliaia e migliaia di piante vengono sacrificate per essere utilizzate pochi giorni e finire poi nella spazzatura.

Ora noi troviamo questi simboli nel nostro albero di natale e le nelle nostre vie: le luci e le luminarie sono le scintille del falò, le palle e le decorazioni sono speranze di prosperità, l'abete sempreverde la speranza di rinascita, i fili d'oro e d'argento i capelli delle fate.

La tradizione pagana e cristiana si è fusa: la luce allunga sempre più le giornate e Gesù nasce per salvare il mondo. Nel mondo contadino i festeggiamenti si protraevano fino all'epifania:  erano dodici giorni, durante le quali le giornate iniziano lentamente ad allungarsi. Però anche nella tradizione cristiana troviamo "l'albero": l'abete era l'Albero Cosmico, cioè la manifestazione divina del cosmo. Poi viene identificato in Gesù e nella sua luce: l'illuminazione dell'albero è l'illuminazione di Cristo sull'umanità, mentre i frutti, i doni, le decorazioni simboleggiano la sua generosità verso di noi. 

 

 
 
 

Il calendario dell'Avvento

Post n°55 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Simboli

In moltissimi paesi ove si festeggia il Natale, si usa regalare ai bambini il calendario dell'Avvento, per attendere il Natale giorno per giorno. Generalmente, il calendario è realizzato in cartoncino, o in stoffa; dietro le 24 finestrelle, una per ogni giorno del periodo d'Avvento, si nasconde un dolcetto, una caramella, una figuretta in cioccolato. La Vigilia di Natale viene aperta l'ultima finestrella. In Germania si usa anche un calendario formato da una ghirlanda di rami d'abete, con 24 scatolette appese. Sono tutte avvolte in allegra carta colorata, e in ognuna è nascosta una sorpresa. I bambini ne aprono una al giorno, seguendo le date scritte sopra. Diversa, ma con lo stesso significato, è la corona dell'Avvento, diffusa anche in Italia. La corona è formata da rami d'abete intrecciati insieme a nastri rossi; essa regge quattro grandi candele rosse, talora infilate in una ciotolina di rame. Ogni domenica d'Avvento se ne accende una, per indicare la Luce crescente finché, il giorno della nascita di Gesù, le quattro candele brilleranno tutte insieme. 

 
 
 

Buon Natale 

Post n°54 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da DeaSuon

 
 
 

Luce

Post n°53 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Foto di DeaSuon

Semina Luce ogni giorno.

Il segreto per seminare la LUCE
e contribuire al Bene ogni giorno
è vedere la Luce e rimanere saldi in essa.

"io vedo la Luce, io sono la Luce e in quella Luce vedrò Luce"

"E se c'è un segreto è fare tutto COME SE vedessi solo il SOLE"  "E non qualcosa che non c'è"

 
 
 

L.Carboni & Jovanotti - O è Natale tutti i giorni

Post n°52 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da DeaSuon
 
Tag: Musica

E' quasi Natale

 
 
 
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