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Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 25 Novembre 2006 da SaggiaFollia

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 Pablo Picasso: fu pittore, scultore e incisore, nacque a Màlaga nel 1881 e scomparve a Mougins nel 1973. 

Per la forza creativa che trapela dalla sua opera è ritenuto uno dei massimi artisti del secolo.


                                                                                        

Il realismo spagnolo
Nel 1897 Picasso si legò all'ambiente artistico e letterario del cabaret Els Quatre Gats e iniziò a svolgere attività di illustratore per alcune riviste. Dopo un primo viaggio a Parigi, l'artista condusse le sue prime e positive esperienze artistiche operando nel filone del realismo spagnolo. Dopo un secondo soggiorno a Parigi le opere dell'artista si ispirarono ad aspetti della condizione umana, alla cui resa drammatica contribuirono ricordi di Spagna e l'essenzialità di visione di H. Toulose Lautrec. Egli ricorse all'uso di una contenuta monocromia azzurra che ben si adatta alle sue dolorose e malinconiche immagini e che caratterizza quello che fu definito il "periodo blu", protrattosi fino alla primavera del 1904. In questo periodo creò rilevanti opere tra cui: "Il ritratto di Jaime Sabartés"; "Bevitrice d'assenzio"; "Il vecchio ebreo"; e "Il vecchio chitarrista cieco".

Il mondo del circo
Nella primavera del 1904 l'artista lasciò la Spagna per trasferirsi definitivamente a Parigi, dove trovò studio presso P.Durio a Montmartre, nell'edificio divenuto poi famoso come Bateau lavoir, dove fu attivo uno dei primi gruppi del cubismo. Il mondo del circo fu tema ricorrente della maggior parte delle opere di quegli anni, realizzate con quel morbido color di incarnato caratterizzò tra il 1905 e il 1906 il "periodo rosa". Due opere del suddetto periodo sono: "La famiglia di acrobati" e "La toilette".

La scultura
In Olanda a Schooridam nell'estate del 1905, maturarono i presupposti della prima autentica prova scultorea di Picasso "Il buffone". Numerosi i dipinti di questo periodo, tra cui "I saltimbanchi" e la "Fillette à la boule". La medesima concezione di ricerca di risalto appare documentata nelle opere grafiche di questo periodo. Durante il soggiorno in Spagna Picasso fu il più sensibile a sollecitazioni della primitiva scultura liberica: ne fa fede la concisa e plastica immagine del "Ritratto di Gertrude Stein".  

Il cubismo
Nel 1907 anno di incontro con D.H. Kahnweiler, G. Braque e A. Derain, l'artista realizzò "Les demoiselles d'Avignon". Esso nacque nell'anno in cui si tenne a Parigi la grande retrospettiva di P. Cézanne, la cui opera segnò il punto di partenza del nascente cubismo. Con Braque Picasso ricercò la soluzione al problema della terza dimensione e le tappe di questa ricerca sono segnate nella resa volumetrica dei geometrici e sfaccettati paesaggi eseguiti da Picasso nell'estate del 1908 e La Rue des Bois. I primi e autentici paesaggi cubisti dell'iniziale fase analitica furono quelli eseguiti da Picasso nell'estate del 1909 a Horta de Hebro. Negli anni 1911-12 l'artista nel suo soggiorno a Céret ebbe il momento di maggiore contatto con la pittura di Braque, che di quel movimento fu il teorico più convinto.

Il cubismo sintetico
Nel 1912 fu attivo ad Avignone, a Céret e poi a Sorgues, dove ancora a stretto contatto con Braque diede vita alle maggiori opere cubiste iniziando il collage, invenzione che accanto a quella del papier collé di Braque, ebbe importanti conseguenze nello sviluppo dell'arte dedaista e poi surrealista. Negli anni 1913-14 maturò l'esperienza del cubismo sintetico, per cui l'oggetto tende a essere ricostruito in piani semplificati, ne sono l'esempio queste opere: "Foglio di musica e chitarra", "Donna in poltrona davanti al caminetto", "Bicchiere di assenzio" e "Arlecchino". Il suo fondamentale documento del cubismo sintetico è "I tre musicisti" eseguito nel 1921 ora visibile nel Museum of Modern Art di New York.

Il surrealismo
Nel 1925 esaurita l'ispirazione cubista, Picasso approdò al surrealismo , molto chiaro nell'opera "La danza" composta nel 1925 ed ora nella Tate Gallery di Londra. Le esperienze successive dell'artista, dalle piccole composizioni di acceso cromatismo eseguite nel 1928 a Dinard fino alle creazioni del cosiddetto "periodo dei mostri", in cui eseguì "Donna in riva al mare" nel 1930, questi costituiscono imprevedibili superamenti di un linguaggio artistico destinato a sempre rinnovarsi.

L'espressionismo
Nel 1934 soggiornò in Spagna riprendendo il prediletto tema della corrida. Dopo la parentesi surrealista Picasso fece emergere in tutta pienezza di segno e di colore il suo fondo espressionista con il capolavoro, riassuntivo della moderna interpretazione degli orrori della guerra come "Guernica" nel 1937 dove l'ispirazione fu il bombardamento tedesco del piccolo villaggio spagnolo. Negli anni del dopoguerra l'attività di Picasso si esplicò in molteplici settori. Oltre alla numerosa produzione litografica degli anni 1945-46, particolarmente copiosa e intensa fu la sua opera di ceramista e, non meno importante l'attività scultorea.


Gli ultimi anni
Gli avvenimenti politici dell'inizio degli anni Cinquanta sono documentati nel "Massacro in Corea" del 1951 e dai due pannelli della "Guerra" e della "Pace" eseguiti nel 1952 per la cappella di Vallauris. Seguirono poi i cicli delle variazioni, dalla serie sulle "Donne di Algeri" di E. Delacroix nel 1954-55 a quella su "Las Meninas" di D. Velàzquez nel 1957, fino a quelle dedicate al "Déjeuner sur l'herbe" di E. Manet nel 1960 e al "Ratto della Sabine" di N. Poussin, eseguita nel 1962. Tema costante degli anni Sessanta è la composizione Pittore e modella.

 
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