Il mio Spazio

Post N° 17


Donna oggi, in un mondo prettamente maschilista è difficile, esserlo poi in un contesto lavorativo lo è ancora di più.Affermarsi e dimostrare di essere degni di stima essendo una donna è un lavoro arduo, quando infatti una donna esprime un'opinione la maggior parte della gente che ascolta d'istinto risponde: "zitta tu che capisci, sei una donna".Io penso invece che le donne dimostrino ogni giorno di essere in gamba, di riuscire a organizzare famiglia e lavoro e dimostrino di essere capaci in quello che fanno.Io sono una lavoratrice iscritta alla FLAI Cgil di Salerno, lavoro nel campo della forestazione e mi confronto ogni giorno con colleghi uomini. Lavoro presso una comunità montana del salernitano, a tempo determinato, il che presenta una serie di problemi, ma non mi scoraggio e ogni anno tra manifestazioni locali, provinciali, regionali, nazionali, riusciamo a portare a casa le nostre 156 giornate. Questo è avvilente, ma si verifica puntualmente ogni anno, tuttavia mi rendo conto che ci sono donne che stanno peggio di me: mi è capitato infatti di parlare con operaie che lavorano nell'agroindustria, ho ascoltato le loro storie e sono rimasta senza parole. Donne che hanno iniziato a lavorare da piccole, sfruttate dai loro datori di lavoro, turni massacranti, notti passate a lavare i macchinari. Donne che pur lavorando tutto l'anno, si vedevano versare dal datore di lavoro solo 51 giornate. Donne con figli malati che non possono usufruire della L.104 perché i loro figli hanno avuto un trapianto e sono stati giudicati guariti, nonostante poi i nuovi organi siano stati rigettati e quindi siano tornati nelle condizioni precedenti al trapianto. Donne addirittura costrette a prendere le ferie per assistere i propri figli. Di certo questo è un quadro desolante, ma questi sono solo alcuni esempi, non sono infatti gli unici casi che ho conosciuto ve ne sono purtroppo molti altri, che fare quindi?Beh, io credo che innanzitutto ci sia bisogno di leggi adeguate e di politici che siano più addentro ai nostri veri problemi, che non si ricordino delle donne solo in campagna elettorale.Gli uomini ci trattano come una specie in via di estinzione prevedendo le quote rosa, le pari opportunità e così via, ma quanto ci ascoltano realmente? Io direi quasi zero. In un contesto sociale dove il parlamento si allerta e si riunisce per discutere se è il caso o meno di continuare il campionato di serie A, senza capire che forse è il caso di chiuderlo perché  non è più uno sport ma un massacro, si rimandando invece temi importanti come le sorti delle famiglie che sono appese a un filo, in un paese dove il salario degli operai non basta neanche a pagare le spese, dove i più deboli sono i più tartassati, dove c'è gente che pur di mangiare accetta di lavorare in nero, dove gli extracomunitari vengono trattati come schiavi e chi più ne ha più ne metta.Io penso ci si debba fermare e riflettere un attimo, guardarsi indietro anche se di certo non si vedrà un bello spettacolo. La realtà purtroppo è dura, si sono avvicendati governi di destra e di sinistra ma i problemi di sempre, quelli veri, non sono mai stati risolti e a mio parere neanche sfiorati, perché l'operaio non muove grandi capitali e non è utile a chi gestisce il potere, se non quando diventa elettore, solo allora viene menzionato. Credo che noi donne abbiamo il bisogno di essere rappresentate da persone elette per meritocrazia, che affrontino i nostri problemi. Siamo stanche di essere illuse, di sentirci fare promesse in campagna elettorale e di essere poi sistematicamente dimenticate, vogliamo fatti non parole. Io come donna lavoratrice e delegata mi sento onorata di poter dire la mia, e sono sicura che molte donne siano d'accordo con me, perché credo che la miglior forma di governo sia quella che tutte le donne fanno all'interno delle loro famiglie, non solo di portare i soldi a casa e far quadrare i bilanci ma anche e soprattutto per offrire ai loro figli un futuro migliore.Un saluto a tutti con nel cuore la speranza di un futuro migliore.Maria Giovanna AlessandroSalerno 2 Febbraio 2008