Salemarino

Post N° 119


EclisseE il sole e la luna si cercarono per giorni, per mesi, per anni. Poi un bel giorno si incontrarono. Si guardarono soltanto un istante. Senza che la loro corsa, l'un verso l'altro, potesse arrestarsi.Si avvicinarono sempre di più fino a che l'una nascose l'altro e l'altro si rifugiò alla sua ombra in un abbraccio apparentemente senza fine.Ah se potessi fermare le loro corse disse il cielo.E vederli per sempre uniti in questo abbraccio.Ma è definito il tempo di un eclisse. Un solo attimo, eterno, emozionante, passionale, in cui il cielo si oscura e tutto scompare in un oblio di sensi, in una dimensione in cui niente è più lo stesso. E tutto appare magico, e ci si sente innamorati profondamente.Il sole è la mia parte dinamica, emozionale, esteriore, sempre sorridente.La luna è mio essere riflessivo, ombroso, malinconico, a volte triste.Il cielo è la mia coscienza che vorrebbe che queste parti andassero sempre d'accordo. Ma non è così, ed il mio altalenare è così regolare da somigliare proprio alla notte ed il giorno.E l'allegria e la malinconia si susseguono interiormente senza soluzione di continuità.Prima, per questo mio essere dicotomico, mi sentivo spaccato, lacerato, come se qualcosa di irrisolto ci fosse sempre nell'essere soltanto sole e nell'essere luna, e mai e solamente eclisse, come in questo abbraccio unico e infinito.Lentamente, con il tempo e l'esperienza ho imparato ad amare ogni parte di me, conscio di questa mia ciclicità, sapendo che dopo il sole ci sarà la luna, ma per ogni notte arriverà comunque un nuovo giorno.E so che ogni volta che l'eclisse si verificherà ci sarà posto per un nuovo sentire. Per un abbracciare qualcosa di unico ed irripetibile, quale può essere avere la propria essenza e la propria interiorità rivolta completamente verso l'oggetto del proprio amore.