Creato da: SalentoeSviluppo il 03/03/2013
Associazione senza fini di lucro per lo sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale del Salento

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Progetto raccolta differenziata incentivata.

Post n°13 pubblicato il 13 Novembre 2014 da SalentoeSviluppo
 

Oggi abbiamo invitato i nostri amici a visitare il blog dell'associazione "Shao Lin Salento".

Ringraziamo quanti hanno fatto visita al blog.

compattatore incentivanteIl motivo è l'inizio di una collaborazione tra tale associazione e la nostra.

Infatti, dopo decine di incontri con sindaci di ogni colore e tanti complimenti per i nostri progetti, alla fine tutte le amministrazioni hanno optato per la via più onerosa per i cittadini.

Abbiamo così deciso di passare all'azione direttamente.

Abbiamo avviato un progetto per la raccolta di fondi per l'acquisto di un compattatore di plastica e alluminio, in grado di rilasciare un incentivo a coloro che decidessero di consegnare materiali plastici e di alluminio (lattine) alla nostra associazione. L'associazione provvederà a vendere tali materiali per finanziare la creazione di altri centri di raccolta e magari allargare la raccolta anche ad altri prodotti.

Le macchine compattatrici costano:

  • 4.000,00 € la versione più piccola
  • 8.000,00 € la versione più grande che ha una capacità tripla rispetto alla piccola.

Avviamo quindi una campagna di raccolta fondi per raggiungere almeno il budget minimo di 4.000 €.

PlasticaSappiamo già che con i tempi che corrono sarà difficile raccogliere donazioni, ma è necessario provarci, soprattutto sapendo che in prospettiva, molte persone ppotrebbero risparmiare sia sulle tasse comunali, sia con piccoli guadagni derivanti dalle nostre incentivazioni. Inoltre, qualora i comuni decidessero di collaborare, i risparmi per i cittadini sarebbero ancora maggiori.

AlluminioL'associazione "Shao Lin Salento", parteciperà all'operazione con il 50% dei contributi derivanti dai corsi da essa organizzati. Quindi, un modo per contribuire indirettamente al progetto, è quello di promuovere l'attività di questa associazione.

Collaborazioni con altre associazioni, o anche privati che potrebbero così collegare la loro immagine ad iniziative "verdi", sono bene accette. Inoltre, le macchine hanno la possibilità di esporre pubblicità.

Invitiamo chi ne ha la possibilità di contribuire con una donazione, anche piccola, all'associazione utilizzando il bottone qui sotto.

 

 

 
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L'Associazione si incontra

Post n°12 pubblicato il 08 Aprile 2013 da SalentoeSviluppo
 

L'associazione si incontra

L'Associazione comincia ad organizzarsi per una serie di incontri per conoscerci e pianificare insieme le prossime azioni.

Sarà occasione anche per scambiarsi esperienze e conoscere nuove problematiche da affrontare e  nuove idee per costruire e cercare di rendere questo nostro Salento sempre più bello e funzionale.

Per questo l'associazione invita tutti coloro che sono interessati a partecipare a questi incontri ad inviarci una e-mai al nostro indirizzo di posta elettronica ufficiale: info@salentoesviluppo.it oppure si può utilizzare il form dei contatti del nostro sito ufficiale: 

http://www.salentoesviluppo.it/contattaci/.

Abbiamo scelto questo metodo per garantire la riservatezza del nickname di libero e per evitare che la messaggeria, che può contenere un numero limitato di messaggi, si possa intasare.

Nella e-mail dovranno essere indicati: Nome, Cognome, un indirizzo e-mail se diverso da quello da cui si è inviata e la località di residenza, un eventuale recapito telefonico sarebbe gradito, ma non è obbligatorio.

In questo primo approccio cercheremo di individuare le località più adatte per dare minor disagio possibile ai partecipanti.

Un ringraziamento a tutti coloro che in questi giorni hanno seguito i nostri articoli.

 

Associazione "Salento & Sviluppo"

Il Presidente

Dr. Giovanni Palese

 

 
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Corrispettivi CONAI: il minimo indispensabile, ma con poco si può fare molto di più!

Post n°11 pubblicato il 05 Aprile 2013 da SalentoeSviluppo
 

PET e AlluminioRelativamente al post precedentemente pubblicato, in sole 24 ore e 5 e-mail, abbiamo trovato acquirenti che sono disposti a pagare il PET multicolore 600 €/ton (circa il doppio dei corrispettivi CONAI) e l'Alluminio a 1.100 €/ton (quasi il triplo dei corrispettivi CONAI). Questo dimostra la superficialità con cui i nostri amministratori comunali spesso gestiscono i soldi pubblici... In questo modo il progetto diventa sempre più confermato, così come la sua remunerazione per la comunità!

 
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Progetto "rifiuti a costo zero": valutazione di un caso reale di riciclaggio sostenibile!

Post n°10 pubblicato il 03 Aprile 2013 da SalentoeSviluppo
 

Riciclaggio ecosostenibile

La richiesta da parte di un comune salentino di spiegazioni relativamente al nostro progetto di riciclaggio sostenibile, ci ha dato l'occasione di dimostrare la fattibilità di quanto da noi proposto, in tempi ragionevolmente brevi.
In questo articolo esporremo la relazione da noi approntata in un tempo molto limitato (2 giorni), mentre per un lavoro accurato sarebbe stato ragionevole una valutazione di almeno un mese.
Abbiamo omesso volutamente il nome del comune, onde evitare di trovarci coinvolti e magari strumentalizzati a scopo politico. Il nostro scopo resta quello di svolgere un ruolo di utilità pubblica per i salentini a prescindere dalla compagine politica di riferimento.

Il comune in questione è situato nell'entroterra e ha una popolazione di circa 15.500 abitanti.
La raccolta differenziata è stata effettuata fino ad oggi con il sistema dei cassonetti e si è attestata attorno al 5% a fronte di un totale di circa 9.500 ton.
Nelle scuole sono già stati attivati dei progetti di sensibilizzazione al riciclaggio.

Il comune sta avviando la raccolta differenziata porta a porta, per l'umido verranno fornite delle compostiere domestiche. Verrà allestita un'isola ecologica attrezzata per il ritiro dei rifiuti posizionata in periferia.

La prima cosa che si nota è l'elevata quantità di spazzatura raccolta in proporzione alla popolazione. I comuni dell'entroterra salentino hanno una produzione media pro-capite di rifiuti pari a circa 0.4 ton/anno che moltiplicata per la popolazione di 15.500 abitanti, si ottiene una stima di 6.200 ton/anno. Quindi vi sono oltre 3.000 ton/anno che pesano sulle casse comunali e che mettono in evidenza uno smaltimento abusivo di rifiuti che si spera siano solo speciali e non pericolosi. Nel primo caso sarebbe solo un furto ai danni dei cittadini, nel secondo caso un attentato alla loro salute.

Dal nostro punto di vista, i provvedimenti considerati non sono sufficienti a garantire il successo della raccolta differenziata.

  1. Secondo noi occorre prevedere dei punti ecologici anche all'interno della città e disposti in modo tale che la distanza massima da percorrere da parte degli utenti non sia superiore a 500 metri.
  2. Il riciclaggio deve essere incentivato tramite dei bonus che potranno servire o come sconto sulla tassa, o come buono acquisti presso negozi convenzionati, utilizzando appositi raccoglitori automatici, attivabili utilizzando un'apposita scheda rilasciata dal comune.
  3. Riteniamo che i principali riferimenti per la creazione di questi ecopunti debbano essere le scuole, in modo da facilitare l'integrazione del riciclaggio con i corsi di studio. Coinvolgendo i ragazzi nella raccolta anche con giochi e gare a premi. I ragazzi devono diventare i principali promotori del riciclaggio e con il loro entusiasmo, coinvolgere i genitori, i parenti in genere e i vicini di casa, in un ciclo virtuoso di successo per la comunità tutta.
  4. Chi accetta di trattare l'umido con le compostiere domestiche, si dovrebbe veder ridurre la tassa del 10%, in linea con una politica di riciclaggio incentivato.
  5. Infine il comune dovrebbe adottare tutta una serie di piccoli accorgimenti per una politica di riciclaggio virtuosa che coinvolga tutta l'amministrazione, in quanto l'esempio è il miglior insegnante.

Questi accorgimenti, in una prima fase del progetto, potrebbero portare a riciclare dal 30 al 50% dei rifiuti.

Tutto questo dovrebbe portare a circa 750.000 €/anno di economie da poter investire nella seconda fase del progetto che prevede la costruzione di un separatore automatico di rifiuti in collaborazione con i comuni dell'ARO di appartenenza. La quota del comune in questione sarebbe di circa 1,5 milioni di €, obiettivo raggiungibile in un paio di anni (750.000 x 2= 1.500.000 €).

Il separatore automatico di rifiuti permetterebbe la soppressione della raccolta porta a porta che è estremamente costosa, sostituita dalla raccolta indifferenziata. Resterebbero attivo il sistema incentivante per chi differenzia a monte la spazzatura.

Questo tipo di apparecchiatura permetterebbe una differenziazione quasi totale dei rifiuti, riducendo la quota da conferire in discarica a meno del 10% del peso totale dei rifiuti. A questo punto le economie annue derivanti dalla raccolta differenziata sarebbero prossime ai 2.000.000 di €/anno. Economie che possono essere ancora superiori con l'attivazione di un ufficio vendite in grado di seguire la vendita all'asta delle materie prime seconde riciclate.

Tali economie porterebbero nell'arco di tre anni, sempre in collaborazione con gli altri comuni dell'ARO, all'attuazione della terza fase del progetto.

Prima di descrivere la terza fase occorre fare una precisazione. Il riciclaggio va effettuato tenendo conto non dei benefici individuali ma generali. E' chiaro che se avesse solo scopo di profitto, la soluzione più semplice sarebbe quella di avviare tutto in un inceneritore per produrre energia. Tuttavia questo porterebbe ad un aumento delle malattie con conseguente aumento di costi per la sanità. Porterebbe ad un inquinamento dell'aria, della terra, delle falde con conseguenti costi di bonifica e depurazione. Porterebbe inoltre a un maggiore consumo di energia anche per produrre nuovamente i materiali avviati alla combustione, con ulteriore spreco di energia e di acqua e con conseguente danni ambientali come il consumo dello strato di ozono, piogge acide, ecc. Per questo il riciclaggio va gestito da strutture pubbliche il cui scopo non è la produzione di reddito, ma il benessere della comunità e la tutela dell'ambiente.

Per questo la legge prevede una scala di priorità nella gestione dei rifiuti. Il primo passo è evitare di produrli (prevenzione). I rifiuti prodotti, se possibile, occorre utilizzarli per la stessa funzione senza perdita di qualità (riciclo). Ove ciò non fosse possibile si cerca di riutilizzarli per scopi diversi con una qualità degradata (riempimenti, rivestimento, imbottiture). Solo se nessuno dei percorsi precedenti è praticabile, si prevede l'utilizzo come combustibile per produrre energia. Infine, ciò che resta dopo tutti questi trattamenti può essere avviato in discarica.

Negli ultimi anni, i rifiuti sono stati gestiti con il fine esclusivo di produrre reddito da parte di privati privi di scrupoli con conseguenti danni alle persone e all'ambiente incalcolabili. Il nostro scopo è di dimostrare che la gestione può essere fatta in modo virtuoso ed ecosostenibile, garantendo comunque una buona remunerazione per la collettività che porta ad un miglioramento della qualità della vita.

La terza fase del progetto prevede l'implementazione nel sistema di separazione automatico di un impianto P2P, di un piccolo impianto di fermentazione aerobica per la produzione di biogas, un impianto di compostaggio. L'impianto P2P permetterebbe la trasformazione catalitica a inquinamento praticamente nullo delle sostanze organiche residue o invendute per saturazione di mercato in gas metano, benzina, gasolio e coke, anziché la produzione di CDR per inceneritori che invece è relativamente inquinante per la produzione di diossine e IPA. Il fermentatore anaerobico permetterebbe di estrarre una parte dell'energia contenuta nella frazione umida e che comunque verrebbe dispersa nell'aria in fase di maturazione del compost. Il residuo del fermentatore verrebbe avviato all'impianto di compostaggio per la produzione di concimi.

In questo modo, quasi il 100% dei rifiuti verrebbero utilizzati per produrre vantaggi economici per la comunità. A questo punto la tassa sui rifiuti avrebbe solo una funzione deterrente sulla produzione indiscriminata di rifiuti e andrebbe per intero a al servizio della comunità.

In questo modo abbiamo concluso la nostra relazione.

Il testo della relazione è disponibile in allegato.

 

 
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Progetto "Rifiuti a costo zero" - Differenziazione e riciclaggio automatico 1

Post n°9 pubblicato il 11 Marzo 2013 da SalentoeSviluppo
 

 

Con questo articolo cominciamo ad entrare nel mondo vero e proprio della differenziazione dei rifiuti e del loro riciclaggio.

Come abbiamo detto precedentemente, la raccolta più intelligente è quella indifferenziata. Esistono oggi le tecnologie idonee affinché si proceda ad una differenziazione automatica, riducendo così notevolmente i costi relativi alla raccolta e aumentandone notevolmente l’efficienza, in quanto tutti i rifiuti vengono setacciati e sottoposti ad una accurata separazione e miglioramento della qualità della materia prima seconda da immettere sul mercato. Il processo è modulare, nel senso che il riciclaggio può essere man mano raffinato, fino a raggiungere qualità paragonabili a quella delle materie vergini con un costo simile se non addirittura inferiore (vedi alluminio), con investimenti in step successivi e ottenendo introiti sempre maggiori.

Abbiamo già detto che la presenza di alcune isole ecologiche dovrebbero avere il compito, non tanto di convincere i cittadini a differenziare, quanto di indirizzare i clienti verso acquisti più responsabili mettendo maggiore attenzione ai prodotti e alla loro composizione in termini di riciclabilità. Attenzione che si può trasformare in un sensibile impatto sul bilancio familiare. Altra utilità è a livello sociale. Può essere che chi ha problemi a procurarsi un pasto caldo, potrebbe, svolgendo anche un servizio socialmente utile, ottenere una piccola remunerazione che gli consentirebbe di risolvere questo problema.

Nel video riportato si vede come funzionerebbe il sistema. Gli importi sono realistici in quanto è un sistema realmente funzionante in Germania.

Dopo questa breve parentesi, vediamo il primo passo. Il primo procedimento a cui verrebbero sottoposti i rifiuti indifferenziati che arrivassero nella centrale. Innanzitutto, teniamo a precisare che tutto il procedimento avviene all’interno di un capannone dotato di enormi ventilatori aspiranti che convogliano l’aria all’interno in dei filtri che la liberano di sostanze tossiche e odorigene. Questo crea all’interno del capannone una pressione negativa (depressurizzazione) che fa in modo che, all’apertura delle porte, l’aria tenda ad entrare all’interno impedendo in questo modo la dispersione e la fuga di eventuali inquinanti nell’ambiente esterno. Pertanto, il trattamento risulta inodore, ecocompatibile e, soprattutto, compatibile con la presenza di insediamenti urbani anche a breve distanza.

Il video che segue, illustra in modo abbastanza completo il primo processo di trattamento a cui vengono sottoposti i rifiuti indifferenziati raccolti. Ne video, forse un po' vecchiotto, si parla di una certa difficoltà a trovare mercato alle plastiche miste. In realtà il problema, come vedremo in seguito è stato già affrontato e parzialmente risolto ed è ancora in rapida evoluzione.

 

 
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