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...nonni, bisnonni ...e trisnonni


Nella foto Giovanni Ratuis, mio bisnonno, primi anni del '900, originario di Locri ma dal cognome francese. Una foto di cui mio padre Maurizio andava molto fiero, che volle ingrandita e appesa nello studio.L’origine del cognome Ratuis porta molto indietro con i tempi, al dominio francese in Calabria. Gli avi di mio padre raccontavano infatti che le loro origini erano del versante francese dei Pirenei, ai confini con la Spagna o delle Andorre. Probabilmente il primo Ratuis che arrivò in Calabria era tra i compagni di Gioacchino Murat, capitano dell’esercito di Napoleone nell'aprile 1793, nei Pirenei occidentali. Con Murat sbarcò a Pizzo Calabro nel 1815. Oppure,  si unì allo stesso, quando, dopo la sconfitta di Tolentino (2 maggio 1815), si rifugiò in Provenza, dove  raccolse alcuni seguaci, cercando invano di riaccostarsi a Bonaparte; passò poi in Corsica e sbarcò quindi a Pizzo in Calabria per tentare la conquista del regno. Qui Murat venne catturato dai Borbonici, imprigionato nel castello di Pizzo e quindi fucilato. Alcuni suoi uomini riuscirono a fuggire e furono risparmiati. Del resto il clima della Calabria di quegli anni vede il popolo in tripudio per le truppe Francesi che vennero accolte con liberale calore dalle genti di Calabria e dagli intellettuali. Nei festeggiamenti venivano eretti sulle pubbliche piazze “alberi della libertà”, com'era allora in uso, e vennero presi d'assalto coloro che non si schieravano con le nuove idee. Le belle parole di "eguaglianza, libertà, fraternità" erano l'inno di molte famiglie calabresi, soprattutto dell’area ionica. E’ possibile dunque che in questo territorio e in questo clima il Ratuis venuto a seguito di Murat trovò accoglienza e conforto ...e mise su famiglia… il Giovanni della foto potrebbe dunque essere un suo discendente (nipote).Sicuramente il mio bisnonno Giovanni Ratuis da Locri si trovò, nel Tirreno cosentino con le squadre impegnate a costruire la rete e i ponti ferroviari, lavori che durarono oltre 20 anni e la cui tratta Battipaglia-Paola-Reggio Calabria fu completata nel 1895. Col tempo Giovanni si stabili a Tortora, dove aveva sposato Caterina Gabriele. Dai due nacquero: Annarosa, Mariarosa e Maria mia nonna (28.11.1893-23.7.1971) che andò in sposa ad Antonio Pepe (1.11.1894-8.9.1960), ebbero nove figli, tra questi mio padre Maurizio che sposò Ada Arcella, che a loro volta sono stati genitori di otto figli, nonni e bisnonni …meravigliosi!!!S.P.