Samarqand

Album sonoro 1


Se solo fosse tutto davvero così semplice...ricordo questa canzone in un freddo pomeriggio piovoso, Torino, live dei Faith e brividi che scorrono sottopelle, sempre più grossi e profondi, persistenti ma accecanti, rapidi come flash ad un matrimonio vip...Plage du Saleccia, una chitarra tra le mie mani, dieci e più voci che si alzano assieme, questa canzone, voci stonate e bellissime, nessuno guarda nessuno, gli occhi al cielo, la vigilia della  Notte di San Lorenzo, e le prime avvisaglie delle lacrime del Santo...e un fuoco...Malaga, 1999, odori luci e suoni, dio quanti suoni, e colori su colori, una tavolozza impazzita, timbri e cromature degne di Frida Khalo, e poi improvvisamente una canzone, di recente, un viaggio a ritroso, questo...Krakow, sempre 1999, gennaio, due amici, un registratore da viaggio (album sonoro) e solo due sfigati nastri preincisi, uno, questo, poi passato in tutti i locali frequentati nottetempo, e copie su copie, donate con gioia...complicità...movimento...Per molto tempo ancora lo ringrazierò delle vibrazioni...uniche per chi le sa comprendere...questa tra quelle...Pericolosi da ascoltare in cuffia, deambulando tra la gente...movimenti sconsiderati d'arti, ipnosi, semitrance, una voce splendida...Splendido live in Milano, fortunatissimo d'averlo incrociato...ancora sorrido...e mi lustro...Anacronistici, plastici, tipici, non certo unici, ma adoro tutto quello che mi provoca contrazioni muscolari involontarie...muovere le gambe...ritmo...Una scossa inesauribile, testa gambe cuore, defribillatore...mai anacronistico, mai plastico, certo unico...l'uragano...chiosa perfetta...