Samarqand

Saliscendi


Perchè si sale sempre? Ad un certo punto della propria vita capita di trovarsi di fronte a più sentieri, alcuni che si srotolano in discesa, giù per verdi valli ricoperti da fiumi e dolci colline, altri che si inerpicano invece su per ghiaiose e torride pietraie. Anche se per arrivare a questo bivio si è molto faticato, anche se si è stanchi ormai, si decide di non
scegliere la frescura ombrata, di continuare ad arrampicarsi, a buttare sudore, a ferirsi su sassi aguzzi e ad inoltrarsi su mulattiere mal segnalate, per poi sbagliare strada e procedere ad azimuth fino al sentiero successivo, che inesorabilmente si presenta più ripido di quello prima. Ma non ci si vuole fermare, si vuole arrivare in cima, pur sapendo che da qui non si sceglieranno comunque i lievi declivi che portano ai prati in fiore ma si deciderà di arrancare fino alla vetta successiva...ma alla ricerca di cosa? Quale zahir spinge certe anime al continuo movimento? Il solo deisderio di non farsi crescere il muschio addosso? Per questo basterebbe anche un continuo movimento discensionale...ma la salita? E il sudore? E le lacrime versate?