Post n°62 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da zarbok
Ho trovato questo appunto su un mio vecchio diario delle superiori, lasciatomi dalla mia amica C.B. nel giorno del mio compleanno. Avevo completamente scordato questa poesia, ma la ripropongo...Dio mio quanto è difficile svolgere questo compito...
Amare una persona è... Averla senza possederla. Dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei, ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. Temere di perderla, ma senza essere gelosi. Aver bisogno di lei, ma senza dipendere. Aiutar1a, ma senza aspettarsi gratitudine. Essere legati a lei, pur essendo liberi. Essere un tutt'uno con lei, pur essendo se stessi. Ma per riuscire in tutto ciò, la cosa più importante da fare è... accettarla così com'è, senza pretendere che sia come si vorrebbe.
“Non percepirò più l’universo, percepirò lo Zahir. Altri sogneranno che sono pazzo; io, lo Zahir. Quando tutti gli uomini della terra penseranno, giorno e notte, allo Zahir, quale sarà il sogno e quale la realtà, la terra o lo Zahir? Per perdersi in Dio, i sufisti ripetono il loro nome o i novantanove nomi divini finché questi non voglio più dire nulla. Io desidero percorrere tale via. Forse finirò per logorare lo Zahir a forza di pensarlo e ripensarlo; forse dietro la moneta è Dio.” Coelho riprende il suo romanzo da uno strepitoso racconto di J.L.Borges, riportando in qualche modo lo Zahir ad una dimensione sentimental-emotiva, concretizzandolo in carne, in un corpo, in una persona. Ma c'è di più dietro, secondo me..."forse dietro la moneta è Dio"...e se invece avesse ragione Paulo?
Amore è possibile solo se si è riconosciuta, avvertita, sentita dentro di sè la sorgente incondizionata e sacra che ci illumina da sempre.
Non è ricercarlo in un essere finito che non ha questa consapevolezza e che non ama pienamente se stesso, altrimenti è sempre scacco e prima o poi finisce.
Solo due esseri che hanno compiuto in se stessi tale cammino si possono amare per sempre.
hanno sposato prima se stessi all'interno della propria psiche.
è un lungo viaggio.....
Fleure
Amare se stessi prima di poter amare gli altri? Già, forse è tutto qui davvero...il viaggio, almeno per me, è ancora lungo, ma c'è tempo...molto tempo...
molto tempo in che senso? hai 31 anni e tutta la vita davanti come si dice?
sorido..
però gli anni passano infretta e non avere conosciuto il vero amore che sono convinta è uno solo, esiste, renede amari e spaventa.
Credo che la nostra crescita debba accompagnarsi alla conoscenza degli altri e al cammino dell'amore.
Isolarsi troppo fa soffrire.
Tuttavia riuscire ad accettare la solitudine senza scivolare nella ricerca di compagnia per paura di essa è un compito che riesce solo a chi ha sofferto e ha guadato molto la sua anima.
Ehm...io non mi isolo, non sono amareggiato ne' spaventato. Di amore sono pieno, ne ho molto attorno e comunque molto è quello che spargo attorno a me...sempre...Quanto alla ricerca di compagnia, non è per paura di solitudine che si sta con gli altri...direi più per bisogno di condivisione, gioia di stare, empatia...in generale, socialità, essere vivi e condividere questo con gli altri...amo la vita, nel bene e nel male...
mi sembra che in questo dialogo ci sia più un monologo di ognuno....
Non credo che Fleure parlasse di te, ma in un senso più vasto e con un'altra espererienza della vita , più matura del mondo, visto che ha un'altra età dala tua.
Non si può essere certo amari a 30 anni e se lo si è poi nel tempo passa, nulla è statico, tutto muta.