Post n°62 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da zarbok
Ho trovato questo appunto su un mio vecchio diario delle superiori, lasciatomi dalla mia amica C.B. nel giorno del mio compleanno. Avevo completamente scordato questa poesia, ma la ripropongo...Dio mio quanto è difficile svolgere questo compito...
Amare una persona è... Averla senza possederla. Dare il meglio di sé senza pensare di ricevere. Voler stare spesso con lei, ma senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. Temere di perderla, ma senza essere gelosi. Aver bisogno di lei, ma senza dipendere. Aiutar1a, ma senza aspettarsi gratitudine. Essere legati a lei, pur essendo liberi. Essere un tutt'uno con lei, pur essendo se stessi. Ma per riuscire in tutto ciò, la cosa più importante da fare è... accettarla così com'è, senza pretendere che sia come si vorrebbe.
Pur condividendo tutto questo razionalmente, spesso ne sono lontana emotivamente...uff.Questa consapevolezza mi fa sentire piccola e nera..
Ma non mollo e mi alleno a piccoli passi verso il significato di questa poesia che sembra dire tutto il necessario. Proprio qualche giorno fa il mio omeopata mi ha chiesto:"cos'e l'amore per te?" e io non ho saputo formulare nemmeno una frase di senso compiuto!!spero un giorno di riuscire a fare mia questa risposta in versi.Bolla
...che punge il passo lento di bolero
con l'amazzone straniera,
stringere per finta
un'estranea cavaliera
è il rito di ogni sera
perso al caldo del pois di san souci...
Ciao, complimenti per il blog "sociale", io lavoro nel sociale per cui è un argomento che m'interessa... mi chiedevo come mai non hai nessun amico nello spazio amici nè blog amici in evidenza...buona giornata fadosaudade
Ciao a te...non ho blog amici perchè è riduttivo ed in qualche modo "escludente" per gli altri, qual è infatti il discrimine per decidere chi è amico e chi no? Ne leggo e condivido molti, ma mi piace l'idea che non esista un limite numerico (quale invece Libero impone) nella scelta degli stessi. Ho comunque bene a mente dove andare a cercare buoni feedback narrativi e non, e non mi serve il link diretto per richiamarli alla memoria. E tu hai un blog? Anch'io lavoro nel sociale sai? Credo sia il miglior "campo d'azione" in assoluto...
la poesia è senza alcun dubbio molto bella. Ma se amare così è realmente impossibile se è utopistico pensare ad un Amore così immenso alla fine l'Amore è utopia... e si cerca il se stesso mancante in quell'amore che si dichiara apparentemente smisurato e senza fine.
Cercare il se stesso mancante, già...una volta credevo ciecamente nella teoria della mezza mela, ora devo dire che un po' l'ho abbandonata...ora a volte mi trovo a pensare che l'amore non sia altro che la proiezione che noi (a seconda dei diversi periodi in cui ci confrontiamo con lui, o con l'idea di lui) facciamo di esso. Adoro le utopie comunque, la mia vita ne è piena...
Ciao! Passavo di qui e ho letto questa poesia. E' davvero bella....descrive un amore incondizionato, puro, irreale....forse ci siamo anche riusciti a svolgere questo compito.....in un modo del tutto naturale ma chissà perchè poi non si riesca a coltivarlo.....a farne parte di noi. Buona giornata. Tri
Forse il problema è proprio nel cercare la purezza e l'incommensurabilità in questo sentimento, che è esclusivamente umano. Gli animali vivono nel presente, senza proiezioni sul domani, solo a noi garba fare castelli su castelli; ma così come è solo umano l'amore, umano è anche il non riuscire a trattenerlo, umano è l'errore, e umano è stringere il pugno quando la sabbia è già scivolata via del tutto. E via con una nuova manciata...
Amare una persona, senza provare il desiderio di cambiarla è difficile... come accettarla per quello che è, a volta non riesce facile. Vorremmo che fosse ad immagine del nostro ideale, all'altezza delle nostre aspettative. Bellissima utopia questa poesia, bellissima e nella realtà, molto difficile da praticare.
Però c'è davvero un controsenso di fondo...quando ci si innamora, ci si innamora di una persona spesso ancora a noi sconosciuta, che piace nei pregi e nei difetti, che ha il perfetto incastro con noi...il problema è che noi stessi cambiamo, e le istanze che portavamo avanti ieri sono differenti da quelle che abbiamo oggi davanti agli occhi. E così si cercano nell'altro i paralleli mutamenti...nel cambiamento del resto sta l'evoluzione, fino a quando la stabilità sarà raggiunta...per chi mai la raggiungerà, ovviamente...
Il tuo post mi ha portata a rivedere un libro, lo Zahir di Paulo Coelho, in cui un uomo parte per ricercare la donna che ama, Ester, sua moglie. Finchè le rimane accanto, lui la tradisce e quasi si dimentica di amarla, dell'importanza della loro unione, della stessa ragione dello stare insieme, poi lei scompare e comincia il viaggio per ritrovare l'amore perduto.
Lo Zahir diventa pensiero delicato:
"L'amore è una forza selvaggia.
Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge.
Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi.
Quando tentiamo di capirlo, ci sentiamo smarriti e confusi."
Paulo Coelho
“Non percepirò più l’universo, percepirò lo Zahir. Altri sogneranno che sono pazzo; io, lo Zahir. Quando tutti gli uomini della terra penseranno, giorno e notte, allo Zahir, quale sarà il sogno e quale la realtà, la terra o lo Zahir? Per perdersi in Dio, i sufisti ripetono il loro nome o i novantanove nomi divini finché questi non voglio più dire nulla. Io desidero percorrere tale via. Forse finirò per logorare lo Zahir a forza di pensarlo e ripensarlo; forse dietro la moneta è Dio.” Coelho riprende il suo romanzo da uno strepitoso racconto di J.L.Borges, riportando in qualche modo lo Zahir ad una dimensione sentimental-emotiva, concretizzandolo in carne, in un corpo, in una persona. Ma c'è di più dietro, secondo me..."forse dietro la moneta è Dio"...e se invece avesse ragione Paulo?
Amore è possibile solo se si è riconosciuta, avvertita, sentita dentro di sè la sorgente incondizionata e sacra che ci illumina da sempre.
Non è ricercarlo in un essere finito che non ha questa consapevolezza e che non ama pienamente se stesso, altrimenti è sempre scacco e prima o poi finisce.
Solo due esseri che hanno compiuto in se stessi tale cammino si possono amare per sempre.
hanno sposato prima se stessi all'interno della propria psiche.
è un lungo viaggio.....
Fleure
Amare se stessi prima di poter amare gli altri? Già, forse è tutto qui davvero...il viaggio, almeno per me, è ancora lungo, ma c'è tempo...molto tempo...
molto tempo in che senso? hai 31 anni e tutta la vita davanti come si dice?
sorido..
però gli anni passano infretta e non avere conosciuto il vero amore che sono convinta è uno solo, esiste, renede amari e spaventa.
Credo che la nostra crescita debba accompagnarsi alla conoscenza degli altri e al cammino dell'amore.
Isolarsi troppo fa soffrire.
Tuttavia riuscire ad accettare la solitudine senza scivolare nella ricerca di compagnia per paura di essa è un compito che riesce solo a chi ha sofferto e ha guadato molto la sua anima.
Ehm...io non mi isolo, non sono amareggiato ne' spaventato. Di amore sono pieno, ne ho molto attorno e comunque molto è quello che spargo attorno a me...sempre...Quanto alla ricerca di compagnia, non è per paura di solitudine che si sta con gli altri...direi più per bisogno di condivisione, gioia di stare, empatia...in generale, socialità, essere vivi e condividere questo con gli altri...amo la vita, nel bene e nel male...
mi sembra che in questo dialogo ci sia più un monologo di ognuno....
Non credo che Fleure parlasse di te, ma in un senso più vasto e con un'altra espererienza della vita , più matura del mondo, visto che ha un'altra età dala tua.
Non si può essere certo amari a 30 anni e se lo si è poi nel tempo passa, nulla è statico, tutto muta.
Bellissima questa immagine della moneta, come un gettare la sorte a caso. Lo zahir di coelho è la sua donna,infatti afferma :"...Il mio Zahir ha un nome e il suo nome è Esther". E' il suo pensiero, la sua ricerca, ma dietro tutto questo non c'è la scintilla divina a dare un senso al tutto?
Ciao, è una strana sensazione, si prova un briciolo di disagio quando a leggere ci accorgiamo ci siano nuovi ed attenti personaggi che vogliono entrare a far parte del nosro piccolo mondo, entro il quale ci sentiamo protetti come fosse una gabbia dorata ed inaccessibile, mi accorgo che così non è, e mi ritrovo a sentirmi nuda.. sotto gli occhi di chi legge avidamente(?) i contenuti di questa "gabbia"... non ho letto la poesia sull'amore, ho una sorta di repulsione, chissà forse è normale dopo tutto..
Bologna? forse la conosci meglio di me.. un sorriso assonnato, e un saluto.