Creato da: zarbok il 16/05/2006
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« P R O G R E S S O G R A Z I E Un messaggio dal cielo... »

5 anni dopo

Post n°40 pubblicato il 19 Luglio 2006 da zarbok

                                   Non scordate la verità...

 

Eppure sembra ieri...

L'Università, le parole scambiate in San Donato, gli "asinelli" bevuti assieme, le partite a carte a Balbi 4...

E poi il pomeriggio, quel maledetto pomeriggio...
Il mare negato a se stessi, la macchina fotografica imbracciata, tenuta così stretta da segnarti il collo, canti, colori, danze, e musica, Dio quanta musica, e tutti i chilometri macinati, e poi la fuga, il terrore negli occhi di chi mi era vicino, e nei miei, l'aspro odore della cordite, succo di limone a scacciare la cecità imposta, i colpi sparati terra terra, e poi ancora la fuga, anziani da portare al riparo dei portoni, chiama il milite, là, serve ghiaccio, serve una sutura, acqua fresca dalle finestre a combattere la maccaia, sentire l'odio montare dentro, non capire il motivo, cosa sta succedendo, perchè fanno così, e poi via Tolemaide, il fumo impenetrabile, la maschera che non c'è, il riparo cercato...e trovato...

E poi il colpo...
Più secco, più duro, non è un lacrimogeno, sparan davvero...
No, è una portiera di un blindato sbattuta con più forza, è un mortaretto, è un vaso caduto da un balcone, è un...
No. 
Le voci.
E' morto un ragazzo, è morto sparato.
No. Non siamo negli anni 70, impossibile...
E poi...

Silenzio.

La conferma.

 

                                     

                                                                                                                                                       

Preoccupazione.
Ho tanti amici là in mezzo, c'è anche la mia donna...
E i  colleghi...
E i  compagni...
Non vuoi mica che su un milione di manifestanti proprio...

Silenzio.
La tua foto in TV.
Il tuo nome.
Sentito, ascoltato e riascoltato, desiderare di essere cieco sordo muto per non vedere, non sentire, non urlare...non affrontare la realtà.
Una vita troncata.
La tua.

Eppure sembra ieri...
L'Università, le parole scambiate in San Donato, gli "asinelli" bevuti assieme, le partite a carte a Balbi 4...

Ed infine tu che morivi, a 200 metri da me...

Forse tra qualche decennio desecreteranno le carte...
Forse...
Ma chi ricorderà tra qualche decennio?
Io che c'ero vorrei riuscire a dimenticare, molti altri l'hanno già fatto...
Anche i lividi se ne sono ormai andati...
Anche il sangue è ormai stato lavato dalle strade...
Anche gli incubi cominciano ormai a sparire...

Ma la città...
No.
Non è possibile.
Genova è stata imprigionata.
Genova  è stata violentata.
Genova è insanguinata...

Genova non dimentica, non può dimenticare,
perchè è difficile dimenticare...

"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita"

Ciao Carlo, stammi bene...


 
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