Creato da: zarbok il 16/05/2006
Il mercato. Ma lasciate a casa i soldi, qui non servono.Del resto le idee non si vendono...

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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 08 Agosto 2006 da zarbok

 

"A Hiroshima i volti che si disfanno, la sete dei ciechi. Denti bianchi sporgenti in un volto sparito. Vie bordate di cadaveri. Su una bicicletta un morto. Stagni colmi di morti. Un medico con 40 ferite. Siete vivo? Siete vivo? quante volte si deve udire. Visita illustre: l'Eccellenza. In suo onore ci si alza a sedere nel letto e si pensa, va meglio".

Da uno scritto di Elias Canetti.

 

"Alle 8, 25 minuti e 17 secondi, Little boy scivolò nell’aria. L’esplosione avrebbe dovuto verificarsi dopo quarantatré secondi, contai mentalmente fino a quarantatré e poi fu la luce, un lampo accecante che abbagliò 300.000 persone e cancellò dalla città ogni ombra, sin nei recessi più nascosti. Alla luce seguì l’esplosione: solo a quaranta o cinquanta chilometri da Hiroshima fu possibile udirne il boato, per quelli più vicini si trasformò in silenzio. Il calore, dai trecento ai novecentomila gradi liquefece i tetti delle case, annientò le persone fissando le loro ombre sull’asfalto a irrefutabile prova della scomparsa di un essere umano. A quattro chilometri da Hiroshima la gente sentì quel calore sul viso e ne ebbe la pelle ustionata. La raffica dell’esplosione si sprigionò dalla sfera di fuoco alla velocità di 1300 chilometri orari e, in un raggio di molti chilometri quadrati, le case ancora in piedi vennero sradicate dalle fondamenta. Poi enormi gocce d’acqua color pece, prodotte dalla vaporizzazione dell’umidità, riportarono a terra la polvere radioattiva dispersa nell’atmosfera. Un vento infuocato rifluì verso il centro dell’esplosione a mano a mano che l’aria, al di sopra della città diventava più rovente. Dall’istante dell’esplosione erano passati solo otto minuti. Nel cielo, a undici miglia di distanza, due onde d’urto colpirono successivamente la superfortezza volante che aveva sganciato la bomba, scuotendola con violenza. Il mio compagno si volse a guardare indietro:  Dio mio, che abbiamo fatto!, fu il suo unico commento".

Resoconto del pilota dell’aereo "Enola Gay" Paul Tibbets, ritrovato nel diario di bordo riguardante gli ultimi secondi dal lancio di "Little boy", il nome con cui fu chiamato il primo ordigno nucleare usato nella storia contro obiettivi civili, la prima bomba atomica, lanciata sulla cittadina giapponese di Hiroshima.

 

 

 

 

 

 

   "Washington, 6 agosto - Il presidente Truman ha annunciato oggi che sedici ore fa aerei americani hanno sganciato sulla base giapponese di Hiroshima il più grande tipo di bombe finora usate nella guerra, la "bomba atomica", più potente di ventimila tonnellate di alto esplosivo. Truman ha aggiunto: "Con questa bomba noi abbiamo ora raggiunto una gigantesca forza di distruzione, che servirà ad aumentare la crescente potenza delle forze armate. Stiamo ora producendo bombe di questo tipo, e produrremo in seguito bombe anche più potenti".

Comunicato Ansa, 6 agosto 1945, ore 20,45

L'equipaggio dell'Enola Gay posa sorridente dopo lo sgancio della prima bomba atomica sulla città di Hiroshima. Il primo comandante Tibbets dichiarerà, mesi dopo, "Personalmente non ho rimorsi. Mi fu detto, come si ordina ad un soldato, di fare una certa cosa. E non parlatemi del numero delle persone uccise. Non sono stato io a volere la morte di nessuno. Non mi posi un problema morale. Feci quello che mi avevano ordianto di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei".  

                                     

 

      

Nella mia galleria della memoria non poteva mancare anche la celebrazione di uno degli avvenimenti più crudi della nostra storia. Alla fine del dicembre 1945, quando l'iniziale e dirompente effetto delle prime radiazioni cominciò ad affievolirsi, erano morte 140.000 persone. Nei mesi, anni e decenni successivi la percentuale di nati con gravissime patologie genetiche e mutazioni (genetiche e genomiche) fu altissima. Ancora oggi molto significativa è la percentuale di cheloide, leucemie e tumori tra i sopravvissuti alla bomba ed i loro discendenti.
Quest'anno le vittime del "ragazzino" toccheranno quota 242.000.

Tre giorni dopo gli effetti della prima atomica erano chiari al mondo. 70.000 persone si erano vaporizzate in un solo istante, completamente cancellate dalla faccia della terra. L'obiettivo primario yankee (sconfiggi il nemico, umilialo, rendilo schiavo del terrore) era raggiunto. Ma non bastava,

Tra giorni dopo fu sganciato su Nagasaki l'ordigno "Fat Man". In pochi secondi furono vaporizzate 39.000 persone. Altre 25.000 morirono nelle 2 settimane seguenti.

Gli USA sono l'unico paese ad avere usato bombe atomiche contro un altro paese. Negli anni '50, mentre si preoccupavano di portare la democrazia in Corea con Napalm e B 52, fu paventato un nuovo uso della Bomba. Solo dopo averne valutato appieno le reali possibilità il piano fu abbandonato. Non convinse lo Stato Maggiore dell'Esercito "gli effetti che la cosa avrebbe potuto avere sull'URSS". I Coreani devono ringraziare i Russi per non essere stati annientati...cose dell'altro mondo...

Lezioni di democrazia?

 
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Tante...Troppe...

Post n°43 pubblicato il 29 Luglio 2006 da zarbok

Abkhazia (Georgia), Aceh (Indonesia), Afghanistan, Algeria, Angola, Birmania, Burundi, Chiapas, Cecenia, Colombia, Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Filippine, Iraq, India, Irlanda del Nord, Kashmir, Kurdistan, Libano, Liberia, Molucche, Macedonia, Madagascar, Nepal, Nigeria, Paese Basco, Papuasia Occidentale, Repubblica Centrafricana, R. D. Congo, Ruanda, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Uganda.

Di quante riuscite ad avere notizia?

 
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Un messaggio dal cielo...

Post n°42 pubblicato il 23 Luglio 2006 da zarbok

Bambine israeliane scrivono dediche su bombe che presto saranno sganciate su Beirut...

Sono senza parole, una volta di più...

 
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5 anni dopo

Post n°40 pubblicato il 19 Luglio 2006 da zarbok

                                   Non scordate la verità...

 

Eppure sembra ieri...

L'Università, le parole scambiate in San Donato, gli "asinelli" bevuti assieme, le partite a carte a Balbi 4...

E poi il pomeriggio, quel maledetto pomeriggio...
Il mare negato a se stessi, la macchina fotografica imbracciata, tenuta così stretta da segnarti il collo, canti, colori, danze, e musica, Dio quanta musica, e tutti i chilometri macinati, e poi la fuga, il terrore negli occhi di chi mi era vicino, e nei miei, l'aspro odore della cordite, succo di limone a scacciare la cecità imposta, i colpi sparati terra terra, e poi ancora la fuga, anziani da portare al riparo dei portoni, chiama il milite, là, serve ghiaccio, serve una sutura, acqua fresca dalle finestre a combattere la maccaia, sentire l'odio montare dentro, non capire il motivo, cosa sta succedendo, perchè fanno così, e poi via Tolemaide, il fumo impenetrabile, la maschera che non c'è, il riparo cercato...e trovato...

E poi il colpo...
Più secco, più duro, non è un lacrimogeno, sparan davvero...
No, è una portiera di un blindato sbattuta con più forza, è un mortaretto, è un vaso caduto da un balcone, è un...
No. 
Le voci.
E' morto un ragazzo, è morto sparato.
No. Non siamo negli anni 70, impossibile...
E poi...

Silenzio.

La conferma.

 

                                     

                                                                                                                                                       

Preoccupazione.
Ho tanti amici là in mezzo, c'è anche la mia donna...
E i  colleghi...
E i  compagni...
Non vuoi mica che su un milione di manifestanti proprio...

Silenzio.
La tua foto in TV.
Il tuo nome.
Sentito, ascoltato e riascoltato, desiderare di essere cieco sordo muto per non vedere, non sentire, non urlare...non affrontare la realtà.
Una vita troncata.
La tua.

Eppure sembra ieri...
L'Università, le parole scambiate in San Donato, gli "asinelli" bevuti assieme, le partite a carte a Balbi 4...

Ed infine tu che morivi, a 200 metri da me...

Forse tra qualche decennio desecreteranno le carte...
Forse...
Ma chi ricorderà tra qualche decennio?
Io che c'ero vorrei riuscire a dimenticare, molti altri l'hanno già fatto...
Anche i lividi se ne sono ormai andati...
Anche il sangue è ormai stato lavato dalle strade...
Anche gli incubi cominciano ormai a sparire...

Ma la città...
No.
Non è possibile.
Genova è stata imprigionata.
Genova  è stata violentata.
Genova è insanguinata...

Genova non dimentica, non può dimenticare,
perchè è difficile dimenticare...

"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita"

Ciao Carlo, stammi bene...


 
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P R O G R E S S O G R A Z I E

Post n°39 pubblicato il 17 Luglio 2006 da zarbok

                 

            




PC, 1983                                                         PC, 2005      



                                             
Sabra-Chatila, 1982                                 Palestina, 2005

   

                                

    

 

Telefono,1980                                        Telefono,2005

 

  
                 

 



Africa, 1985                                         Africa, 2002

Lode al progresso, che ci rende tutti migliori ed armonizza le nostre vite...

 
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Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 16 Luglio 2006 da zarbok

 
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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 16 Luglio 2006 da zarbok

                 Stasera va così...

La trovo incantevole, anche se poi mi lascia residui amari difficili da smaltire a breve...

 
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Corsi e ricorsi...

Post n°32 pubblicato il 14 Luglio 2006 da zarbok

                                                                         

Nella seconda metà del 1400 Giovanni Pico della Mirandola scrisse di corsi e ricorsi storici, intendendo il ciclico riproporsi di fatti
ed eventi strutturali nella storia dell'uomo...

 

 

 

 

Qualche secolo più tardi Karl Marx scrisse
che la storia non si ripete mai, ma che si
può invece ripresentare in forma di farsa ciò che
prima è apparso in forma di tragedia...

 

 

La mia idea è invece che la storia POSSA ripresentarsi UGUALE, senza variazioni di sorta. Certo, le congiunzioni astrali ed umane devono essere particolari, ma tutto ciò può accadere...ed esattamente ogni 24 anni...la mia età non mi  concede di risalire troppo all'indietro nel tempo, ma in base a ciò che mi rammento vi pongo un inquietante quesito...osservate e meditate...

12 luglio 1982: l'Italia vince i Campionati del Mondo di calcio in Spagna imponendosi per 3 a 1 sulla Germania.

Luglio 1982: l'oscena vicenda del calcio scommesse che travolse il nostro campionato porta ad un'amnistia generale.

11 luglio 1982: i Rolling Stones suonano a Milano.

Giugno 1982: Israele invade il Libano e da il via al bombardamento di Beirut.

9 luglio 2006: l'Italia vince i Campionati del Mondo di calcio in Germania imponendosi in finale sulla Francia ai calci di rigore (6-4).

14 luglio 2006: l'oscena vicenda della cupola Moggi e i maneggi di Milan, Fiorentina e Lazio portano in primo grado a pene assolutamente più lievi di quelle chieste dai P.M.

11 luglio 2006: i Rolling Stones suonano a Milano.

13 luglio 2006: Israele invade il Libano e da il via al bombardamento di Beirut.


Data la rarità di questi 4 avvenimenti (verificatisi appunto UNICAMENTE a 24 anni di distanza, senza eventi intermedi) è possibile secondo voi parlare di casualità?

 

 
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Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 14 Luglio 2006 da zarbok

Non si vede bene che col cuore,

l'essenziale è invisibile agli

occhi...

 
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LEASING...

Post n°30 pubblicato il 14 Luglio 2006 da zarbok

5 carpacci di pescaspada...

5 carpacci di tonno...

5 antipasti misti di mare...

2 tagliolini alla polpa di riccio...

2 tagliolini all'aragosta...

1 pennette alla creola...

2 branzini alla ligure...

1 grigliata mista di crostacei...

4 bottiglie di ciliegiolo...

3 bottiglie d'acqua (di marca, ok, però...)

2 fragole con Porto...

5 caffè...

4 montenegro...

un limoncino...

Va bene il cambio lire-euro, va bene il pesce incredibilmente fresco, va bene il setting stupendo e la gentilezza-cortesia del servizio...però

277 euri non sono un po' troppi?

 
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Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 12 Luglio 2006 da zarbok

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca.
Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Siccome ogni cosa è piena della mia anima
tu emergi dalle cose, piena dell'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,
e assomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
Sembri lamentarti, farfalla che tuba.
E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge:
lascia che io taccia con il silenzio tuo.

Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e stellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Poi basta una parola, un sorriso.

E sono felice, felice che non sia vero.

P. Neruda, Venti poesie d'amore

 
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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 10 Luglio 2006 da zarbok

E ora

restituiteci pure lei...

 
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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 09 Luglio 2006 da zarbok

- Lo sai che sei molto carina?

- Non credo...

- Hai qualcosa nei tuoi occhi, un guizzo strano nell'iride, un lampo, un'espressione  che mi elettrizza...sei qui da sola?

- Uhhhmmmsì...

- Anch'io...non ti pare una bella combinazione?

- ...

- Sei timida forse?

- No...solo non mi piace che occhi sconosciuti si soffermino così a lungo nei miei...perchè mi fissi? Mi da noia...

- Voglio solo stringerti, io ti voglio bene da sempre, più ti guardo più me ne convinco...

- Tu mi vorresti bene?

- Sì...

- E come mai?

- Ti voglio bene - le dissi - perchè sei tanto triste...

 
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A lungo durerà il mio viaggio

Post n°26 pubblicato il 06 Luglio 2006 da zarbok
Foto di zarbok

A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.

Uscii sul mio carro ai primi albori
del giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti del mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.

Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.

Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.

I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo:
«Eccoti!»

Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: « lo sono!

-Rabindranath Tagore-

 
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Finalmente...

Post n°25 pubblicato il 03 Luglio 2006 da zarbok

Gran giornata...e finalmente, aggiungerei...
Sicuramente l'incrocio con il lavoro è stato duro, ma alla fine ha notevolmente pagato...

La laureaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!

Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino e mi hanno sostenuto, e a chi mi ha dato forza e motivazione per proseguire a testa bassa...anche se non ho i diritti di pubblicazione...tutto alla grande!!!

 
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La galleria dell'ombra...

Post n°24 pubblicato il 29 Giugno 2006 da zarbok

                                                                  

Se esiste un mondo dove nessun minore subisce violenze  di natura sessuo-religiosa...

Dove  i bambini possono giocare con i propri coetanei giochi di pace e fratellanza...

Dove i mattoncini per le costruzioni hanno dimensioni normali ed il loro impiego è ancora facoltativo...

Dove lo schiaffo ricevuto da un cucciolo d'uomo ha ancora valore simbolico e di semplice monito...

Dove i piccoli possono ancora avvicinarsi agli adulti per sola curiosità e gioco infantile...

Dove una palla è solo una palla, e come tale il sogno di un bimbo,e non il suo incubo...
Se esiste un mondo simile, allora è ora di imparare da esso...

Ad ogni bambino deve essere garantito:

  • Il diritto all'eguaglianza senza distinzione o discriminazione di razza, religione, origine o sesso
  • Il diritto ai mezzi che consentono lo sviluppo in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale
  • Il diritto ad un nome e ad una nazionalità
  • Il diritto ad una alimentazione sana, alloggio e cure mediche
  • Il diritto a cure speciali in caso di invalidità
  • Il diritto ad amore, comprensione e protezione
  • Il diritto all'istruzione gratuita, attività ricreative e divertimento
  • Il diritto a soccorso immediato in caso di catastrofi
  • Il diritto alla protezione contro qualsiasi forma di negligenza, crudeltà e sfruttamento
  • Il diritto alla protezione contro qualsiasi tipo di discriminazione ed il diritto ad un'istruzione in uno spirito d'amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza
 
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Sei la mia schiavitù...

Post n°23 pubblicato il 25 Giugno 2006 da zarbok

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

- N. Hikmet -

 
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DYLAN THOMAS

Post n°22 pubblicato il 22 Giugno 2006 da zarbok
Foto di zarbok

5 novembre 1953.
Un giovane poeta gallese cammina solitario su una spiaggia newyorkese; porta un cappotto nero ed i suoi capelli sono scompigliati dal vento. Passeggia e fuma, un passo dopo l'altro, una tirata dopo l'altra. I gabbiani non infastidiscono i suoi pensieri, troppo stretti ed impetuosi. La stessa sera il poeta verrà ricoverato al Roman Catholic Hospital in preda ad un attacco di delirium tremens. Entrerà in coma, per morire 5 giorni dopo. Aveva 39 anni, e se ne andò dopo aver bevuto 18 whisky lisci. L'anno successivo Igor Stravinsky compose la sua opera "In memoriam Dylan Thomas"; in suo onore il cantante folk Robert Allen Zimmerman scelse lo pseudonimo di Bob Dylan...

Così è scomparso il gallese Dylan Thomas, poeta celtico, una delle più originali voci del XX secolo...
La sua poetica fu un calderone esperienziale, costruita su un sostrato celtico che ricompone però i movimenti e le riscoperte più significative del secolo, dai surrealisti francesi alla visionarietà di Blake, alle metafore ardite dei metafisici del XVII secolo.

Un mio consiglio: se volete conoscerlo davvero a fondo, se vi volete bagnare nella sua apocalittica e grottesca visione della vita, leggete Morti e ingressi (Deaths and entrances, 1946); delle sue raccolte di poesie è quella che preferisco.

Vi dono una delle sue perle...

Specialmente se il vento d'Ottobre
Con gelide dita i miei capelli punisce,
Afferrato dal sole che aggriccia sul fuoco cammino
E getto un granchio d'ombra sulla terra,
Sul fianco del mare, uno strepito udendo d'uccelli,
Udendo il corvo tossire su invernali stecchi,
L'attivo mio cuore mentre lei parla palpita,
Sparge il sillabico sangue, le sue parole assorbe.

Chiuso dentro una torre di parole, segno
Sull'orizzonte camminare come gli alberi
Le forme verbose delle donne, e dentro il parco
Le file dei fanciulli dai gesti stellari.
Alcuni mi lascian crearti col vocalizzo dei faggi,
Alcuni con la voce delle quercie, dalle radici
Dirti le molte note di contee spinose,
Col linguaggio dell'acqua altri crearti.

Dietro un vaso di felci l'orologio oscilla,
E dell'ora mi dice la parola, il significato nervoso
Vola sul disco frecciato, declama il mattino,
Mi narra tempo al vento col gallo della banderuola.
Alcuni mi lascian crearti coi segni del prato;
Tutto ciò che conosco l'erba segnale mi dice
Ed attraverso l'occhio penetra col verminoso inverno.
Alcuni mi lasciano dirti i peccati del corvo.

Specialmente se il vento d'Ottobre
(Alcuni mi lascian crearti d'incanti autunnali,
Lingua di ragno, sonora collina del Galles)
Con pugni di rape punisce la terra,
Alcuni mi lascian crearti con impietose parole.
disseccato il cuore che, sillabando nello sgambettio
Di alchemico sangue, avvertì della furia in cammino.
Sui fianchi del mare puoi udire gli uccelli dai cupi vocalizzi.

 

 
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Che fare?

Post n°20 pubblicato il 20 Giugno 2006 da zarbok

Fame e malnutrizione uccidono circa 6 milioni di bambini ogni anno – una cifra che equivale grosso modo all’intera popolazione prescolare di un paese come il Giappone, si legge nel nuovo rapporto annuale della FAO, Lo Stato dell´Insicurezza Alimentare nel Mondo (SOFI 2005), pubblicato il 22 novembre 2005. Molti di questi bambini muoiono a causa di malattie curabili come diarrea, polmonite, malaria e morbillo. Riuscirebbero a sopravvivere se il loro organismo ed il loro sistema immunitario non fossero stati indeboliti da fame e malnutrizione.
Fame e malnutrizione sono anche alla radice di povertà, analfabetismo, malattie e mortalità di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, afferma il rapporto.

SOFI 2005 mette al centro della sua analisi la necessità irrimandabile di ridurre la fame nel mondo, l’obiettivo dichiarato del Vertice Mondiale dell’Alimentazione del 1996 ed il primo degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, senza il quale non è possibile raggiungere tutti gli altri.
I progressi per dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame nei paesi in via di sviluppo entro il 2015 sono ancora molto lenti e la comunità internazionale è lontana dal raggiungere gli obiettivi e gli impegni stabiliti dal MDG e dal Vertice Mondiale", si legge nell’introduzione al rapporto del Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf.
Se tutte le regioni in via di sviluppo continuano a ridurre la fame al ritmo attuale, solo il Sudamerica e i Caraibi riusciranno a raggiungere l’Obiettivo del Millennio di dimezzare la proporzione di coloro che soffrono la fame. Nessun paese riuscirà a raggiungere il traguardo più ambizioso, stabilito dal Vertice dell’Alimentazione del ’96, di dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame”, continua Diouf.
Anche la regione dell’Asia e del Pacifico ha buone possibilità di successo se riesce ad intensificare leggermente il ritmo dei progressi nei prossimi anni. In Medio Oriente e nel Nord Africa, la diffusione della fame è minore, ma è tuttavia in aumento.
Nell’Africa sub-sahariana, la diffusione della denutrizione, la misura della fame per la FAO, sta diminuendo molto lentamente. Negli anni ’90 il ritmo dei progressi era leggermente superiore di quanto non sia adesso. La regione dovrà accelerare il passo in modo deciso per raggiungere gli obiettivi del Millennio.
"La maggior parte - se non tutti - degli obiettivi del Vertice e del MDG possono ancora essere raggiunti, ma occorre raddoppiare e rifocalizzare l´impegno. Bisogna dare priorità alle zone rurali e all’agricoltura, che sono le chiavi di volta per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni”, scrive ancora Diouf.

fonte: www.fao.org

 
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Tango y amor

Post n°19 pubblicato il 11 Giugno 2006 da zarbok

Pensalo bien,
antes de dar ese paso
que tal vez mañana acaso
no puedas retroceder

Pensalo bien,
yo que tanto te he querido
y me has echado al olvido
tal vez por otro querer...

 
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