San Marco D'Efeso

27 ottobre santi ialici ed italo greci


Sainte PROCLA, épouse de Ponce Pilate, qu'elle supplia de ne pas juger NSJC (Mat XXVII: 19), morte dans la paix (Ier siècle).  http://it.wikipedia.org/wiki/Claudia_Procula  Fra i quattro evangelisti soltanto Matteo nomina la moglie di Pilato. Secondo il resoconto del suo vangelo lei mandò un messaggio al marito per dissuaderlo dal condannare Gesù a morte sollecitata da un sogno: "Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua" (Matteo 27, 19). Matteo è molto sintetico sulla donna e non esamina il sogno da cui sarebbe stata afflitta. Il nome Claudia appare solo nella seconda lettera a Timoteo 4,21. ‘Affrettati a venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti i fratelli’ Saints MARCIEN (MARIEN), LUCIUS et VICTUS, martyrs à Rome (IIIème siècle). Saints MAXIME, VENANCE, LUCIEN, COMITIUS et DONAT, martyrs en Italie (IVème siècle).   Nel santorale di Roma Antica Canterbury ed Utrecht  
Sant' Evaristo Papa e martire 27 ottobre Betlemme, primo secolo dopo Cristo - Roma, anno 105 (Papa dal 97 al 105).Mentre del suo predecessore Clemente conosciamo la celebre lettera ai cristiani di Corinto, di Evaristo nulla è giunto. Tutto ciò che si sa è nel Liber Pontificalis e negli scritti di Ireneo ed Eusebio: sembra sia stato un greco di Antiochia nato a Betlemme e divenuto il quarto o forse il quinto successore di Pietro intorno all’anno 100. Governò per 9 anni. Leggendarie sono considerate la notizie che sia morto martire, che sia sepolto presso San Pietro e che abbia suddiviso Roma in 25 parrocchie e istituito 7 diaconi per assisterlo nella liturgia, come testimoni della sua ortodossia e come «stenografi» delle sue prediche. I resoconti, in ogni caso, non ci sono giunti. (Avvenire)   San Gaudioso di Abitine Vescovo 27 ottobre Emblema: Bastone pastoraleMartirologio Romano: A Napoli, deposizione di san Gaudioso, vescovo, che si dice sia partito da Abitine in Tunisia a causa della persecuzione dei Vandali e per rifugiarsi in Campania e sia morto santamente in monastero.Settimio Celio Gaudioso, vescovo di Abitinia (Africa settentrionale).Durante l'episcopato di Nostriano, perseguitato da Genserico, re ariano capo dei vandali, Gaudioso (con un diacono di Cartagine, Quodvultdeus) arrivò esule a Napoli su una barca malridotta, privo di tutto. Ma ebbe prospera navigazione, raggiunse le coste napoletane nel 439. Egli si stabilì sull'acropoli dell'antica Neapolis (Sant'Aniello a Caponapoli), dove nell'VIII sec. il vescovo Stefano II instituì un monastero di vergini, intitolandolo al santo vescovo. Le sue spoglie mortali furono accolte nel 452 (morì all'età di settantanni) nella catocomba del VI sec. della valle della Sanità, che prese nome da lui.Probabilmente importò a Napoli la regola agostiniana, gli usi liturgici africani (rimane qualche traccia nella liturgia battesimale) e alcune reliquie. La più importante quella di S. Restituta.